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Ponte Brolla, ‘nessun dorma!’ Tutta colpa del cantiere rumoroso

I lavori di adeguamento della fermata del treno della Centovallina vengono eseguiti nottetempo per non perturbare il traffico. Le lamentele del vicinato

In sintesi:
  • Il baccano arreca disturbo ai residenti nell’area e crea grattacapi anche agli esercenti
  • Dito accusatore puntato contro la pianificazione dei lavori, che dureranno 13 mesi
19 luglio 2025
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Ponte Brolla-Vattagne, un quartiere e una zona a vocazione turistica, ricreativa e residenziale, situato all’imbocco della Vallemaggia e delle Terre di Pedemonte, rinomato per i suoi grotti e ristoranti, la bellezza del suo corso d’acqua (il fiume Maggia con il suo Orrido e lo stretto canyon e il sottostante Pozzo di Tegna) senza dimenticare le rinomate pareti rocciose gettonatissime dagli scalatori. Ma che, malgrado costituisca un autentico gioiellino incastonato tra ripide pareti montuose, negli ultimi decenni – secondo alcuni – non ha mai goduto della necessaria sensibilità e attenzione da parte delle istituzioni. Ricordiamo, a titolo di esempio e per non citare che le più conosciute, le crociate contro la presenza dello stand di tiro e quella condotta contro la costruzione dell’officina Fart. Le zone molto rumorose, è noto, perdono di attrattiva per coloro che cercano un alloggio e limitano i margini d’azione di esercenti e albergatori sul terreno. L’ultima criticità in ordine di tempo riguarda il cantiere per l’adeguamento della stazione Fart di Ponte Brolla alle direttive della Legge federale sui disabili. Lavori iniziati il 28 aprile, svolti nottetempo poiché legati alla necessità di non perturbare il traffico ferroviario. A onor del vero, giova ricordare che il progetto era stato oggetto di opposizioni da parte del vicinato già a partire dalla presentazione della documentazione, nel 2021. A intervenire contro i piani dell’azienda di trasporto pubblico locarnese erano stati, allora, alcuni ristoratori della zona, il Comitato dell’Associazione di quartiere Solduno-Ponte Brolla-Vattagne e privati cittadini.

Autorizzazioni in regola ma pianificazione carente

Gli stessi che oggi, a distanza di qualche anno, si ritrovano confrontati con il problema dei decibel (‘sorvolando’ sulla questione delle polveri, delle vibrazioni e dei macchinari maleodoranti come pure del mancato rispetto, in fase di allestimento del cantiere, dei limiti di peso delle strade di servizio percorse dai camion). Come dire che i timori sorti allora non erano affatto infondati. Il problema sollevato, in tutti i casi, riguarda la notte, il tempo consacrato al riposo. Il committente, occorre precisarlo, ha comunque tutte le autorizzazioni in regola per effettuare i lavori in orari notturni.

Francesco Ferriroli, copresidente dell’Associazione di quartiere Solduno-Ponte Brolla-Vattagne e Renato Gobbi, esercente e titolare del rinomato Ristorante Centovalli, lo confermano: «Prima di entrare nel merito della problematica – spiegano a laRegione – vorremmo tuttavia sottolineare la disponibilità, la comprensione e la cortesia della Direzione lavori e delle maestranze. Va dato loro atto che a ogni nostra richiesta si sono sempre dimostrati attenti e comprensivi. Anche perché, dopotutto, loro eseguono quanto gli è stato richiesto». Il dito accusatore è invece puntato contro la pianificazione degli interventi: «La comunicazione è stata carente, ci hanno informato del via ai lavori il venerdì per il lunedì successivo. Inoltre tutta una serie di cambiamenti intervenuti in corso d’opera non ci sono stati segnalati – osservano i due portavoce del malcontento regnante in zona – fatto sta che ci troviamo a dover far le spese con 13 mesi di lavori notturni (nella fascia oraria tra le 21 e le 6 di mattina circa, con qualche ritardo sulla tabella di marcia da non escludere) e con un aumento del fastidioso rumore registrato negli ultimi 7-8 giorni davvero insopportabile. Il baccano generato dai martelli pneumatici per scavare nella roccia è eccessivo. Ora, ci è stato detto, verranno impiegate delle piccole cariche di dinamite per sbancare la roccia, con microbrillamenti di prova notturni che precederanno lo sbancamento della roccia previsto, invece, in orari diurni. Di conseguenza temiamo che la situazione non farà che peggiorare (e tra l’altro il ricorso a piccole detonazioni non era nemmeno contemplato nella licenza edilizia). Ci avevano assicurato che avrebbero usato altre tecniche per rimuovere la roccia (taglio col filo di diamante). La pianificazione degli interventi è ovviamente lacunosa. Impedire il riposo notturno, sacrosanto, comporta un grave disagio alle persone».

Se si è arrivati a questa situazione difficile da tollerare per i timpani è anche perché la prevista realizzazione del doppio binario alla stazione di Tegna, complice delle resistenze, non è ancora realtà. «Avrebbe consentito di chiudere un binario alla fermata di Ponte Brolla e di eseguire, dunque, i lavori previsti, di giorno. Ma così, ovviamente, non è stato».

In estate, col turismo e le finestre aperte, il problema si acutizza

Il problema dei decibel si acuisce anche perché siamo in alta stagione turistica: «La clientela si lamenta. Alcuni hanno rinunciato ad alloggiare la notte qui a Ponte Brolla, ad altri ho dovuto offrire di persona il pernottamento pur di non perdermi dei clienti. La gente col caldo dorme con le finestre aperte, ma come si fa? È necessario trovare al più presto un modus vivendi che consenta a tutti, esercenti e privati cittadini, di poter usufruire di un po’ di quiete la notte. Qui si ha come l’impressione di vivere in una zona industriale. Autorità politiche locali, Fart, Ente turistico dovrebbero chinarsi sul problema e trovare una soluzione che possa essere accettabile per tutti. Guardatevi attorno: mezzi da cantiere ovunque, depositi di materiale provvisori (ghiaia per massicciata, binari ecc.), turisti che non trovando i servizi igienici alla stazione si liberano dei loro bisogni nella natura quando non nelle proprietà private. E per fortuna che è slittato di due anni il grosso cantiere stradale per la sistemazione di questo nodo viario... La programmazione di tutti questi interventi è davvero lacunosa! Si parlava di realizzare una sorta di punto di deposito del materiale per la squadra di manutenzione della linea in territorio di Cavigliano, zona Sabbioni, dopo l’edificazione dell’officina Fart. Invece è tutto rimasto concentrato in questo stretto angolo all’imbocco delle valli. Quando si edificò l’officina a Ponte Brolla ci promisero che avrebbero realizzato un parco alberato (vedi i poveri ulivi che sporgono fra il materiale vario) promessa caduta in dimenticatoio. Siamo veramente considerati come l’ultima ruota del carro a scapito del valore intrinseco della zona».

Sul calendario è stata cerchiata in rosso la data in cui verrà chiuso ufficialmente il cantiere: inverno 2026. Come dire, altre notti in bianco si susseguiranno. Di fronte al disagio di parecchi suoi concittadini, Giotto Gobbi, sindaco di Terre di Pedemonte, conferma che la situazione di disagio verrà monitorata e si cercheranno rimedi. Segnalazioni da più parti sono infatti giunte al Municipio. Per questo motivo è stato chiesto un incontro con le Fart.