Dopo l’annuncio della riduzione delle sovvenzioni al programma Gioventù+Sport, il deputato del Centro Claudio Isabella interroga il Consiglio di Stato
“Le società sportive svolgono un ruolo fondamentale nelle comunità: promuovono l’attività fisica, favoriscono l’inclusione sociale, contribuiscono alla prevenzione sanitaria e rappresentano un punto di riferimento educativo per migliaia di giovani”. È da questo presupposto che parte il deputato del Centro Claudio Isabella sollecitando il Consiglio di Stato in un’interrogazione. Tema dell’atto parlamentare? La prospettata diminuzione delle sovvenzioni al programma Gioventù+Sport (G+S) del 20%, pari a 2,2 milioni di franchi, a partire dal prossimo anno annunciata nelle scorse settimane dalla Confederazione. Un taglio che si inserisce nelle misure di risparmio al vaglio di Berna.
“Questa riduzione potrebbe avere conseguenze significative o comunque mettere in difficoltà molte associazioni sportive”, incalza dunque Isabella. E aggiunge: “Nel contesto ticinese, molte società affrontano già oggi difficoltà economiche dovute alla riduzione degli sponsor e all’aumento dei costi. Il contributo G+S rappresenta spesso una risorsa essenziale per garantire l’accessibilità delle attività sportive a tutte le famiglie”. Associazioni sportive che tra l’altro “generano un impatto economico positivo ad esempio attraverso l’organizzazione di eventi, l’acquisto di materiale e la gestione delle infrastrutture”. Per Isabella è poi “importante sottolineare che lo sport giovanile rappresenta un pilastro per lo sviluppo armonioso delle nuove generazioni”. E spiega: “La pratica sportiva regolare favorisce il benessere fisico e mentale, riduce il rischio di patologie legate alla sedentarietà, e contribuisce alla prevenzione di disturbi psicologici come ansia e depressione”. Non solo. “Lo sport – rimarca il deputato – è anche uno strumento educativo che trasmette valori fondamentali quali il rispetto, la disciplina, la collaborazione e la resilienza”. Ma anche: “Le attività sportive strutturate offrono un’alternativa positiva al tempo libero disorganizzato, contribuendo a contrastare l’isolamento e la devianza giovanile”. Non da ultimo, osserva Isabella, “promuovono l’inclusione, offrendo a tutti i giovani, indipendentemente dal loro contesto socioeconomico, l’opportunità di crescere in un ambiente sano e stimolante”.
Al netto di ciò, precisando di essere “consapevole che la decisione sia avvenuta a livello federale e non locale”, Isabella chiede al Consiglio di Stato quanti giovani sotto i vent’anni facciano parte di associazioni sportive in Ticino, quante società sportive ticinesi saranno interessate dalla riduzione dei contributi G+S, nonché quanti siano i monitori attivi sul territorio. Il Centrista chiede al governo anche se fosse a conoscenza della decisione federale di ridurre del 20% i contributi G+S a partire dal 2026, se sia stata effettuata una valutazione delle ripercussioni che tale misura potrebbe avere sul territorio cantonale, in particolare per le piccole realtà sportive, se ritenga che questa riduzione possa compromettere gli sforzi finora compiuti nella promozione dello sport giovanile, dell’inclusione sociale e della prevenzione sanitaria e se intenda attivarsi, tramite la deputazione ticinese alle Camere federali o attraverso contatti diretti con le autorità federali, per chiedere una rivalutazione o una modulazione della misura. E prosegue la lista delle domande: “Sono previste misure cantonali di sostegno per le società sportive che dovessero trovarsi in difficoltà a causa della riduzione dei fondi? È possibile quantificare l’indotto economico generato dalla filiera dello sport nel nostro cantone? La riduzione dei contributi G+S avrà ripercussioni anche sulle finanze cantonali, in particolare sulle entrate dell’Ufficio dello sport? Il Consiglio di Stato prevede di modificare le attività proposte da tale Ufficio, in particolare i corsi di formazione? In alternativa, considerata la loro importanza per la qualità e la continuità delle attività sportive giovanili, intende adottare misure per garantirne comunque l’offerta?”.
Sul piano nazionale, i Cantoni romandi si sono recentemente attivati contro i prospettati tagli a G+S. I sei ministri dello sport hanno scritto una lettera al consigliere federale Martin Pfister per esprimere la loro “profonda preoccupazione”. Come altri prima di loro, in particolare dal mondo dello sport, i Cantoni francofoni si dicono “fermamente contrari” alla diminuzione delle sovvenzioni a partire dal 2026. Questa riduzione arriva in un momento in cui la partecipazione alle attività di G+S ha raggiunto un livello record nel 2024, con oltre 680mila bambini e giovani che vi hanno preso parte, con un aumento del 6% rispetto a un anno fa, hanno sottolineato i sei Cantoni francofoni in un comunicato stampa congiunto.
Thierry Apothéloz (GE), Romain Collaud (FR), Martial Courtet (JU), Stéphane Ganzer (VS), Christelle Luisier (VD) e Frédéric Mairy (NE) sostengono che la riduzione delle risorse destinate a G+S “indebolirebbe in modo permanente il tessuto delle associazioni svizzere, scoraggerebbe il lavoro volontario e limiterebbe l’accesso allo sport, in particolare per i giovani delle aree urbane e provenienti da ambienti a basso reddito”. I sei ministri sottolineano inoltre che lo sport è “una leva essenziale per la salute pubblica, la coesione sociale e l’educazione ai valori civici”, chiedendo quindi di abbandonare i tagli, ma anche di aumentare il budget destinato a G+S “per rispondere alla continua crescita delle attività sportive offerte ai giovani”. Aggiungono di essere pronti ad “aprire un dialogo costruttivo sulle sfide del finanziamento dello sport, in un quadro federale che rispetti le realtà cantonali e le aspettative della popolazione”.