Svizzera

Addio alla ‘palma ticinese’: sarà bandita dal 1° settembre

La Trachycarpus fortunei è considerata invasiva. Le piante già presenti nei giardini non dovranno essere sradicate

La palma di Fortune
(neophyten-schweiz.ch)
21 agosto 2024
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Dal 1° settembre una trentina di piante non autoctone invasive saranno bandite dalla Svizzera. Tra queste ve ne sono di molto note, come la "palma di Fortune" (Trachycarpus fortunei), il lauroceraso e la Buddleja davidii. Sarà proibita la loro vendita, importazione o regalo.

Gli esemplari già presenti nei giardini non rientrano nel campo di applicazione del divieto e non dovranno quindi essere sradicati. Si tratta di piante introdotte di recente in Svizzera, in molti casi a scopo decorativo in parchi e giardini. Mentre alcune specie prima o poi scompaiono, altre riescono a insediarsi e a causare danni ecologici, fino a mettere in pericolo gli organismi autoctoni.

Vengono quindi considerate invasive. Questo fenomeno non solo riduce la diversità vegetale, ma ha conseguenze anche per esempio sugli insetti, come le farfalle o le api, che vengono privati del loro habitat o del loro cibo.

In Svizzera sono presenti circa 1’300 specie esotiche, animali, vegetali e fungine. Circa 200 di queste, di cui quasi 90 piante, sono invasive. I danni che causano sono considerevoli. Uno studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista specializzata Environmental Sciences Europe, li ha stimati in 26 miliardi di euro nella sola Europa.

A fare particolarmente discutere, anche per la valenza simbolica che ha assunto nel corso del tempo, è la palma di Fortune, nota a nord delle Alpi come "palma ticinese", originaria in realtà della Cina e introdotta in Europa nel 1844. A partire dagli anni 80 del secolo scorso, assieme al lauroceraso, ha cominciato a germogliare al di fuori dei giardini, invadendo sempre più i boschi situati a basse quote.

Secondo studi dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio ciò aumenta il rischio di incendi boschivi, indebolisce la funzione protettiva contro i pericoli naturali e danneggia la biodiversità.