Il Dipartimento del territorio chiude la Cantonale S313 per motivi di sicurezza, che non può essere garantita, dopo le ultime piogge insistenti
Resterà chiusa al transito di veicoli da mercoledì 14 maggio alle 21 a tempo indeterminato la strada cantonale S313 Tesserete-Bogno-Cagiallo, nel tratto compreso tra Corticiasca a Scareglia a partire dall’incrocio che conduce a Insone. Scareglia sarà raggiungibile passando da Bogno e, per i veicoli con peso complessivo inferiore a 12 tonnellate, dalla strada comunale, partendo da Maglio di Colla. Lo ha comunicato la Divisione delle costruzioni del Dipartimento del territorio: “Il problema è che la strada attraversa una zona instabile nota come ‘frana del Lavinone’. Quest’ultima interessa un’ampia area del versante destro della valle di Scareglia. L’instabilità del Lavinone è causata da una frana a scivolamento lento, con una superficie di rottura molto profonda. Il movimento del versante era già attivo prima della costruzione della strada, avvenuta nel secolo scorso, tra il 1950 e il 1960”.
Ma qual è la causa? “Il principale fattore che alimenta il fenomeno sono le scarse qualità geotecniche della roccia e l’azione dell’acqua che penetra in grande quantità nel sottosuolo fortemente fratturato e incrementando le deformazioni. Dal 2009 i movimenti franosi sono sottoposti a un monitoraggio regolare. I dati raccolti indicano che il versante si sposta verso valle a una velocità media di 3-5 cm all’anno, con punte localizzate dove gli spostamenti risultano significativamente superiori”, scrive il Dipartimento del territorio, che aggiunge: “Nel 2018 è stato attivato un sistema di monitoraggio continuo, collegato a un impianto di allarme, che consente la chiusura tempestiva della strada in caso di rilevamento di accelerazioni anomale. È stato osservato che, in occasione di lunghi periodi di pioggia prolungata o di forti temporali, la velocità degli spostamenti aumenta sensibilmente. Questi movimenti generano un forte stress strutturale sulla strada, in particolare sul ponte situato nell’area attiva della frana”.
Quali sono gli interventi realizzati e come si potrebbe procedere per sistemare il problema? “Per contrastare i progressivi cedimenti, già dall’anno 2002, sono stati fatti numerosi interventi di ancoraggio e tentativi di stabilizzazione accompagnati da costanti lavori di ricarica della pavimentazione e ripristino dei cigli e delle barriere. Negli scorsi anni sono stati fatti anche degli studi geotecnici e sono state valutate delle possibili soluzioni per ripristinare la strada. Tutto questo ha permesso di mantenere agibile la carreggiata in sicurezza fino a oggi, ma purtroppo non ci sono soluzioni tecnicamente valide e sostenibili, che permettano di stabilizzare il versante e i cedimenti”. Peggio ancora, le intense precipitazioni cadute nelle ultime settimane hanno provocato, scrive il Cantone nella nota stampa, “nuovi movimenti nel manufatto e sono in corso delle verifiche per determinare se può essere ancora garantita la sicurezza di alcuni elementi portanti come gli ancoraggi, le spalle del ponte e i cigli della strada”. Questo è il quadro della situazione che ha spinto il Dipartimento del territorio ad annunciare la chiusura della strada cantonale a tempo indeterminato. Una strada che verrà dunque chiusa domani alle 21 dopo il passaggio dell’ultima corsa dell’Autopostale.
Un'altra emergenza dunque, dopo la frana caduta dei Denti della Vecchia domenica scorsa, quando sono crollati circa 50’000 metri cubi di materiale, con alcune grosse pietre, che hanno continuato la loro discesa e si sono arrestate a una cinquantina di metri a monte del sentiero che da Creda conduce alla frazione di Murio. Un sentiero che rimane quindi inaccessibile. Il materiale si è staccato da un’altitudine di circa 1’300 metri ed è giunto fino agli 850 metri di quota, in località Meriggio, da dove, se dovesse piovere tanto, potrebbe continuare a muoversi verso valle.