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In arrivo sul binario momò i treni a lunga percorrenza

Nello stupore generale le Ffs da dicembre potenzieranno i collegamenti nord-sud con un convoglio ogni ora. Il sindaco di Chiasso? ‘Bellissima notizia’

Il desiderio si è avverato
(Ti-Press)
21 maggio 2025
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Sembrano giorni lontani, ma qualcuno (forse) se lo ricorda ancora. Correva l'anno 2009: un centinaio di persone arrivò a bloccare un Cisalpino alla stazione di Chiasso. E a scendere sui binari furono anche politici locali, a cominciare dal sindaco di allora, Moreno Colombo. La battaglia della cittadina di confine, e con lei del Mendrisiotto, e della deputazione ticinese a Berna per rivendicare più collegamenti con il nord del Alpi durava, in effetti, da anni. Poi oggi, mercoledì, le Ffs hanno colto tutti di sorpresa. Dal dicembre prossimo con l'introduzione del nuovo orario ferroviario, ad avvicinare Chiasso a Zurigo e alle destinazioni d'Otregottardo ci sarà un treno ogni ora. Collegamenti aggiuntivi che le Ferrovie garantiranno attraverso ulteriori due EuroCity (EC), sulla tratta Zurigo-Milano centrale, e il prolungamento di un InterCity fra Lugano e la frontiera. Alfine, insomma, la buona novella, quella attesa da tempo, è arrivata.

‘Sono rimasto sorpreso’

«Si tratta di una bellissima notizia e ne sono molto contento – commenta a caldo il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni –. Un annuncio, quello delle Ffs, che giunge inaspettato. Quando l'ho appreso stamane sono rimasto davvero sorpreso. Per noi come per l'intera regione essere collegati alla Svizzera interna è un punto fondamentale. Al pari di sapere di poter salire sul convoglio e proseguire il viaggio senza dover cambiare a Lugano. Infatti, era ciò che il Distretto ha sempre chiesto, avere un collegamento ogni ora». Fare pressione su Berna a quanto pare nel tempo ha portato i suoi frutti. «Sono grato alla deputazione ticinese alle Camere, che ha fatto un ottimo lavoro».

Lo stupore generale è dettato anche dalla tempistica. «A un certo punto – rammenta Arrigoni – si paventava che se ne sarebbe riparlato solo nel 2035. Non si immaginava vi fosse una possibilità già con il prossimo cambio di orario. Un dietrofront da parte delle Ferrovie che ci rallegra parecchio».

Le ragioni delle Ffs

Cosa ha impresso, dunque, una accelerazione? «Con l’orario 2026 – ci spiega il portavoce delle Ffs Patrick Walser – è stato possibile ottenere due nuove tracce per il traffico ferroviario internazionale, settore caratterizzato da una domanda particolarmente elevata. Le fermate previste a Chiasso per i collegamenti EuroCity rispondono a precise esigenze tecniche: in quanto stazione di confine, Chiasso rappresenta il punto in cui avviene il cambio del personale di bordo nonché l’adeguamento alla corrente di trazione del sistema italiano». E per quanto concerne l'InterCity in più? «Per quanto riguarda invece il prolungamento dell’IC2 fino a Chiasso, la decisione è stata presa sulla base di motivi commerciali. Naturalmente – conclude Walser –, con le novità dell’orario 2026, le Ffs si rallegrano di migliorare di riflesso l’offerta del traffico a lunga percorrenza nel Mendrisiotto».

Non cadrà, invece, un'altra barriera: i convogli aggiuntivi, infatti, non fermeranno a Mendrisio, ci conferma ancora Walser. Una eventualità già esclusa dal Consiglio federale all'inizio dell'anno scorso.

‘Un lungo... viaggio’

È indubbio, comunque, che la marcatura stretta della politica momò, alla fine, ha sortito i risultati sperati. Del resto, l'impegno preso dalle istituzioni federali sottoscrivendo, a fine 2022, la mozione dell'allora consigliere nazionale Marco Romano (Centro) – che fissava l'integrazione del Mendrisiotto nella rete a lunga percorrenza – non poteva rimanere inascoltata. In effetti, a inizio 2024, a seguito di studi commissionati dall'Ufficio federale dei trasporti (Uft) e dopo la delusione di fronte alla scelta delle Ferrovie di consolidare il ‘capolinea Lugano’ investendo 76 milioni e mezzo sulla stazione di Melide, il Consiglio federale dando seguito a un atto parlamentare aveva ribadito la fattibilità di poter prolungare la corsa dei treni IC sino a Chiasso, ma non di poter fermare a Mendrisio, facendo altresì riferimento alla necessità di stimare le ripercussioni finanziarie (su cui però per ora non ci si sbilancia) e rimandando a fine anno. Cinque mesi più tardi, per contro, è arrivata la mossa delle Ferrovie, alla quale, viene da pensare, non è estranea, come detto, l'attività di ‘lobby’ dei rappresentati ticinesi alle Camere, unitamente alla spinta da sud – a darle voce la Commissione regionale dei trasporti – e l'interessamento del Cantone. Sullo sfondo una motivazione non trascurabile: «La domanda per i treni diretti verso l’estero è in crescita», ci dice il portavoce rispondendo a una nostra domanda.

Servizio potenziato anche verso l'Italia

Le Ffs non hanno guardato, però, solo verso nord, ma pure in direzione contraria. Il potenziamento del servizio interesserà altresì i collegamenti sull'Italia. Destinazione, si fa sapere, per la quale si potrà contare su due treni in più fra Zurigo e Milano centrale, e viceversa. Non solo, il convoglio che assicura un viaggio diretto per Bologna non si fermerà lì e raggiungerà Firenze. Mentre, si annuncia, "durante la stagione estiva, l’attuale treno diretto per Genova proseguirà più a sud, fino a La Spezia. In inverno, invece, terminerà la sua corsa a Milano Centrale".

L'intero documento con i cambiamenti di orario adesso verrà pubblicato, come da prassi, da parte dell'Ufficio federale dei trasporti per le osservazioni del caso ai servizi cantonali. Il dossier sarà consultabile fino al 9 giugno sul sito tp-info.ch – Bozza orario.

Le reazioni

‘Infine, si cambia rotta’

Nel corso della giornata le reazioni non si sono fatte attendere. A firmare la prima è stato il Centro Distretto del Mendrisiotto, che ha accolto "con grande soddisfazione" la novità. "Dopo anni di riduzioni e sacrifici imposti alla mobilità pubblica nella regione – sottolinea il gruppo –, finalmente si registra un’inversione di tendenza tangibile". In questo modo la regione "non sarà più una semplice stazione di passaggio, ma un nodo riconosciuto e servito all’interno della rete ferroviaria nazionale".

Per il consigliere nazionale Giorgio Fonio (Centro), «dopo anni in cui si è visto togliere, un pezzo alla volta, i collegamenti tra il Mendrisiotto e la Svizzera tedesca, quella di oggi è una buona notizia. Un primo risultato positivo che nasce grazie a Marco Romano e che è proseguito con il lavoro della deputazione ticinese, in collaborazione con il Cantone. Sono davvero felice perché questa notizia ci avvicina ulteriormente al resto del Paese». Parafrasando Romano, stavolta il Ticino non finirà al ponte diga di Melide.

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