A Palazzo civico una lettera del consigliere leghista, critico con il Municipio che ha chiesto di anticipare di tre mesi il rinnovo delle cariche nel Cda
Continua la battaglia sul campo delle nomine nel Consiglio d’amministrazione (Cda) della Aziende industriali di Lugano (Ail) Sa. Sebbene, fra mille polemiche, il 12 maggio il Consiglio comunale (Cc) abbia votato il nuovo Cda – fra conferme e novità –, la questione è tutt’altro che chiusa. A far discutere ora è da un lato la volontà del Municipio di anticipare l’entrata in carica dei nuovi nominati, da settembre a giugno, e dall’altra chi questa decisione la subisce: i membri attuali. Uno in particolare, il consigliere comunale leghista Gianmaria Bianchetti, ha scritto una lettera al Municipio criticando aspramente il modus operandi.
Il rinnovo della dirigenza della più grande e redditizia società partecipata della Città, che è azionista unico di Ail Sa, si trascina ormai da mesi. A tener banco è stata principalmente la faida tra Filippo Lombardi e Marco Chiesa sulla poltrona riservata al rappresentante del Municipio, occupata dal centrista e reclamata dal democentrista, in virtù anche del fatto che Lombardi l’anno prossimo compirà 70 anni e da statuti dovrebbe lasciare. In seno al Municipio l’ha spuntata il presidente dell’Hcap, ma l’ex presidente nazionale dell’Udc è riuscito a farsi eleggere – tiepidamente, con solo 15 voti – comunque nel Cda, in quota partitica al posto del previsto Tiziano Galeazzi (dirottato poi nella Casinò Lugano Sa). Dentro quindi sia Lombardi, sia Chiesa al posto di Bianchetti, e con loro Paolo Beltraminelli al posto di Angelo Bernasconi (entrambi del Centro). Sia Bianchetti sia Bernasconi sono arrivati alla scadenza delle tre legislature e devono dunque lasciare il Cda, con la differenza che Bernasconi resterà in Ail in qualità di Ceo.
Una lunga bagarre, aggiuntasi peraltro ad altre precedenti: fra siluramento dell’ex presidente del Cda Andrea Prati, altre partenze (tra volontarie e non) interne e pure una polemica montata dal ‘Mattino della Domenica’ su una campagna rivolta agli apprendisti. Sembrava finita, invece la volontà del Municipio, palesata verso fine maggio a convocazioni dell’assemblea già inviate, di anticipare l’entrata in carica del nuovo Cda ha nuovamente creato malumori a Muzzano. Se da un lato Ail non ha dato seguito all’indicazione ricevuta da Palazzo civico non modificando l’ordine del giorno della propria assemblea ordinaria, ne ha poi indetta un’altra straordinaria per fine mese con trattanda unica: il rinnovo delle cariche. Nel frattempo, Bianchetti si è mosso scrivendo al Municipio.
Perché? «La mia è un’opposizione di natura giuridica, perché non è corretto quel che vorrebbero fare – sostiene il consigliere –. Sono un avvocato e non tollero cambiamenti, a meno che non siano giustificati da leggi o motivi validi e qui non ci sono né quest’ultimi né basi legali. Ho chiesto al Municipio di dare delle spiegazioni chiare e logiche, rendendoli attenti che secondo l’articolo 19 dello statuto bisogna rispettare la scadenza del mandato quadriennale, ovvero settembre». Bianchetti aggiunge che «un’uscita da un Cda prima della fine del mandato equivale a una revoca, che ribadisco generalmente avviene per motivi gravi. Vengono violate le norme del Codice delle obbligazioni. Oltretutto, abbiamo già stabilito un programma di sedute, tenendo conto della scadenza naturale dei mandati. Io sono entrato volentieri nei Cda, ma sempre perché me lo ha chiesto il partito, non perché mi sono imposto io. Ora vorrei terminare il mio mandato quando lo dice lo statuto, non perché il Municipio decide di voler fare così, andando peraltro anche contro l’autonomia societaria».
L’Esecutivo le proprie ragioni le ha invece, ci conferma il sindaco Michele Foletti. «Gianmaria ritiene di avere il diritto di restare fino a settembre, ma dimentica alcune cose. Intanto, si parla di settembre perché si tratta di una situazione straordinaria dovuta al Covid e quell’anno l’assemblea era stata posticipata a dopo l’estate per quel motivo lì. Inoltre, è vero che abbiamo rimandato di un anno a inizio legislatura le nomine, ma il Cc (che ha la parola finale sul Cda di Ail, ndr) ha rinnovato le cariche per dodici mesi, a giugno. L’anno scorso avevamo già detto che intendevamo riallineare i rinnovi delle cariche al mese di giugno e infatti lo abbiamo chiesto a tutte le società». «Ma per la Funicolare Monte Brè Sa non è così, il nuovo Cda entrerà in carica dopo l’assemblea di settembre», contesta però Bianchetti.
Come finirà è difficile da dire, il Municipio oggi ne riparlerà in seduta. Certo è che se la compagine esecutiva non dovesse cambiare idea, il tema verrà rimandato all’assemblea straordinaria di fine giugno. E la relativa risoluzione potrebbe essere impugnata, allungando ulteriormente i tempi del rinnovo delle cariche. Scadono invece oggi i tempi per ricorrere sulla votazione del Cc del 12 maggio.