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Un ricorso blocca la stagione estiva alle cave di Arzo

‘La Soleggiata’ si svolgerà dal 3 luglio nella zona di San Martino, a Mendrisio. Speranze ancora aperte per Càvea Festival e Cavaviva

Un’edizione degli anni scorsi
(archivio Ti-Press)
18 giugno 2025
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Effetto sospensivo. Gli eventi estivi alle Cave di Arzo sono sospesi e lo saranno fino a quando il Consiglio di Stato non si esprimerà sul ricorso presentato da un privato. A rendere pubblico questo imprevisto blocco estivo è ‘La Soleggiata’, uno dei protagonisti insieme a Càvea festival e Cavaviva, dell'offerta dei mesi estivi nella suggestiva cornice della Montagna. «Lo abbiamo saputo due settimane fa e la prima reazione è stata un po’ traumatica – commenta Nathan Bätscher, responsabile eventi Cave e ‘La Soleggiata’ –. Una brutta sorpresa per noi organizzatori che abbiamo una perdita sia d'immagine che economica, ma anche per tutti coloro che contribuiscono alla riuscita della manifestazione: band, artisti, food truck, sponsor, fornitori e personale, composto da studenti che vengono pagati e che con questi soldi possono pagarsi studi o vacanze».

Quegli ‘evidenti disagi’ da decibel di troppo

A dare uno stop alla stagione è stata, come detto, la richiesta di annullare le autorizzazioni presentata da “una famiglia di Tremona”, che si è rivolta al Consiglio di Stato per contestare “lo svolgimento di attività ed eventi all'interno delle cave, mettendo in discussione il rilascio dei relativi permessi da parte della Città di Mendrisio. È stato richiesto l’effetto sospensivo per tutte le attività in programma nel sito, inclusi gli eventi estivi de ‘La Soleggiata’”. Sospensione diventata effettiva dopo lo spettacolo itinerante ‘Corde’ diretto dai registi Beatriz Navarro e Juri Cainero e che la Compagnia Onyrikonha presentato lo scorso venerdì alle Cave. In calendario, fino al mese di ottobre, c'erano altre 17 giornate.

In realtà nella lista degli eventi contestati, oltre alle manifestazioni delle tre associazioni locali vi è pure la festa di diploma dell'Accademia di architettura prevista per il 22 giugno. A motivare i ricorrenti, si legge nell'istanza consegnata al governo agli inizi di giugno, vi sono "gli evidenti disagi provocati dalla rumorosità di simili eventi". Un problema, quello del carico di decibel "palesemente eccessivo e sproporzionato" sopportato dagli abitanti, lamentato, si segnala, già in passato assieme alle "violazioni di orari e di intensità del rumore". Una situazione che non interessa solo chi ha firmato il ricorso, bensì "almeno una ventina" di cittadini, i quali, si rende noto, "sembra stiano valutando come muoversi".

A ben vedere poi il dito dei censori è puntato soprattutto verso il Municipio di Mendrisio che, si annota, "misconosce semplicemente i doveri che gli sono imposti dalla legislazione federale in materia di inquinamento fonico". I ricorrenti si appellano, infatti, alla Legge sulla protezione dell'ambiente, citano una sentenza del Tribunale amministrativo cantonale e richiamano lo stesso Regolamento sulla fruibilità delle Cave di Arzo, ancorché, si rimarca, "silente" sugli aspetti fonici e che non rappresenta "un lasciapassare incondizionato" né per gli organizzatori, né per l'autorità locale. Quella stessa autorità alla quale, si ribadisce, "incombe l'onere di programmare tali eventi in modo che le emissioni siano tollerabili per il vicinato". La querelle, insomma, è servita.

Trasferimento temporaneo a Mendrisio

In ogni caso l'Esecutivo della Città si è prontamente attivato per richiedere la revoca dell’effetto sospensivo. «Sappiamo che potrebbero volerci dei mesi e per questo ci siamo attivati per trovare un piano B, con un senso di responsabilità verso la nostra comunità e verso tutti coloro che credono in questo progetto – continua Bätscher –. Per quest'anno, in via eccezionale, ‘La Soleggiata’ si sposterà nella zona di San Martino, a Mendrisio. Non saremo proprio dove si svolge la Fiera, ma spostati verso il posteggio delle piscine, dove ci sono anche delle piante e verrà allestito un villaggetto temporaneo pensato per ravvivare l'estate in città». La data del primo evento resta confermata per il 3 luglio. «Abbiamo due settimane di tempo e sarà una corsa – sottolinea il responsabile –. Se ad Arzo siamo ormai rodati, per questa nuova ‘location’ ci aspettano diversi lavori da fare». In programma ci saranno 10 giornate e serate all’insegna della musica, della comunità e dello stare insieme, per continuare – anche in un contesto diverso – a offrire occasioni di incontro, cultura e convivialità.

‘Speriamo la situazione si sblocchi in tempi celeri’

Lo spostamento ha ricevuto il sostegno del Municipio di Mendrisio. «Attendere una risposta sull'effetto sospensivo del ricorso era troppo rischioso – commenta Paolo Danielli, capodicastero Cultura, eventi e sport della Città –. Abbiamo quindi anticipato i tempi e deciso di spostare ‘La Soleggiata’, la manifestazione che offre più eventi. Come Città speriamo che questo possa essere visto come un gesto degli organizzatori verso i ricorrenti e che la situazione si sblocchi senza troppi problemi anche in tempi celeri». La speranza è che «gli altri eventi possano svolgersi regolarmente nella cornice delle Cave». Negli anni scorsi l'autorità comunale ha già ricevuto qualche reclamo. Quest'anno è arrivato un ricorso che rischia di bloccare tutto. Gli eventi alle cave sono troppi? «Capisco possa esserci una sensibilità accresciuta, e non solo in questo contesto, da parte della popolazione rispetto agli eventi per questioni sia di orario che di quiete pubblica – premette Danielli –. Il Municipio ha ritenuto che la programmazione fosse equilibrata e rientrasse in un'ottica di legittimità e opportunità pensando anche ai limiti posti dal Cantone per quanto riguarda i grandi eventi». Le problematiche emerse in passato «sono state corrette». Tra queste il municipale cita i giorni della programmazione, che non include più la domenica «per lasciare giustamente questo giorno di riposo in più».

Un indotto per la Montagna

La Soleggiata è giunta alla sua sesta edizione. «Negli anni siamo diventati un appuntamento fisso del Mendisiotto che, nel mese di luglio, richiama in Montagna persone da tutto il Ticino – continua Nathan Bätscher –. Negli anni siamo riusciti a crescere grazie anche alla professionalità di tutti i ragazzi che ci lavorano e ci hanno permesso di diventare un progetto solido e importante per la regione». Le scorse edizioni hanno richiamato circa tremila persone alle cave (con una media di 250-300 a serata). «Anche l'economia della Montagna ne gioiva perché magari c’è chi prima cenava al grotto o chi sceglieva di dormire in tenda al camping».

C’è speranza per i prossimi eventi

Trovata una soluzione provvisoria per la Soleggiata, resta da capire cosa succederà per il Càvea Festival (che tornerà a fine agosto) e per gli appuntamenti culturali-artistici di Cavaviva. «Stiamo lavorando per fare in modo che queste attività possano svolgersi come da programma – conclude Nathan Bätscher –. Una strategia è stata proprio quella di spostare La Soleggiata in modo da lasciare pochi eventi. Abbiamo ancora un certo margine di tempo e siamo fiduciosi». Fiducia condivisa anche dal Municipio. «Con lo spostamento l'auspicio è che si possa ragionevolmente proseguire con il resto della programmazione alle cave – conclude Paolo Danielli –. Per l'anno prossimo valuteremo come rivedere ancora il concetto degli eventi alle cave, anche in accordo con il Cantone».

Cavaviva, dal canto suo, confida di portare a termine il suo cartellone estivo, quindi i laboratori artistici (previsti durante il giorno) e il concerto per piano di fine agosto. Del resto, i preparativi già fervono. Certo è che senza una reazione tempestiva e il deposito davanti al Consiglio di Stato di una istanza urgente di revoca - poi accolta - lo spettacolo ‘Corde’ non sarebbe andato in scena, con un conseguente danno di immagine per l’associazione e per gli artisti. D'altro canto, ci spiegano i promotori, la natura delle proposte in programma non è tale da rientrare fra le rimostranze dei ricorrenti. Insomma, quello stop, si rivendica, sarebbe stato ingiusto.

Un ‘caso’ anche politico

In queste ore la vertenza ha attirato anche l'attenzione della politica. A entrare, gamba tesa, sul blocco calato dal Cantone è stato il deputato Udc Tuto Rossi con una interpellanza. "Questa improvvida decisione – si legge nell'atto parlamentare – crea importantissimi danni economici agli organizzatori del festival, i quali hanno già dovuto impegnare notevoli capitali". Quanto basta per il gran consigliere per domandare "di intervenire immediatamente a tutela dell’interesse pubblico, rimuovendo all’istante l’assurdo divieto provvisionale di svolgimento del festival ‘La Soleggiata’ alle cave di Arzo". C'è da chiedersi, aggiunge Rossi, se "questi continui divieti, specialmente delle attività promosse dai giovani, non siano suscettibili di creare frustrazioni, che poi possono sfociare nelle violenze tipiche dei derby di hockey".