laR+ IL COMMENTO

Di (mancata) trasparenza e busecche

Caso Hospita: da leggere e rileggere le eloquenti considerazioni dei Servizi del parlamento. Accrocchio: attendiamo dal governo plausibili spiegazioni

In sintesi:
  • Alla luce del documento del segretario generale e del consulente giuridico del Gran Consiglio, è auspicabile che la commissione della Gestione proponga l'adozione di strumenti che possono rivelarsi veramente incisivi ai fini dell'alta vigilanza: audit esterno o Cpi.
  • Per rispetto dei cittadini è assolutamente necessario fare chiarezza, a cominciare dall'inchiesta parallela/segreta disposta dai vertici della Lega.
  • E la ‘busecca' non è l'alfa e l'omega della politica.  
Al di là dei restauri interni in corso
(TI-PRESS)
21 agosto 2025
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Per capire la posta in gioco basta leggere le eloquenti conclusioni della lunga nota redatta e trasmessa nelle scorse settimane dal segretario generale e dal giurista del Gran Consiglio alla commissione della Gestione. Le vicende sollevate dall’atto parlamentare dell’Mps sul dossier Hospita e dintorni, scrivono Tiziano Veronelli e Roberto Di Bartolomeo, “pongono interrogativi rilevanti in merito alla trasparenza dell’azione pubblica e alla necessaria separazione tra politica, interessi economici e giustizia. Pur in assenza di responsabilità penali formalmente accertate, spetta al parlamento, nell’ambito dell’esercizio della propria funzione di alta vigilanza, valutare se promuovere un chiarimento pubblico e istituzionale. Ciò al fine di tutelare la credibilità delle istituzioni, rafforzare la fiducia dei cittadini e prevenire ogni rischio – anche solo percepito – di indebite commistioni tra ambiti che devono restare distinti”.

Martedì la commissione parlamentare della Gestione ha istituito una “sottocommissione ad hoc”, ritenendo “importante approfondire in tempi celeri le questioni emerse di sua competenza nella nota giuridica fornita dai Servizi del Gran Consiglio”. Bene. Vedremo però cosa deciderà la sottocommissione dopo le sue verifiche. Se archivierà oppure se – come è auspicabile alla luce del documento di Veronelli e Di Bartolomeo – andrà avanti, proponendo – come è altrettanto auspicabile – strumenti che possano rivelarsi veramente incisivi sul fronte dell’alta vigilanza: un audit esterno o una commissione parlamentare d’inchiesta. È comunque fondamentale che ci si renda conto della posta in gioco e dunque dell’assoluta necessità di fare chiarezza sugli asseriti intrallazzi all’ombra del caso Hospita. Ovvero, per citare il titolo dell’interrogazione di Pronzini e Sergi, “tanti soldi, sponsorizzazioni, politica, magistratura e… tanto altro”. In quel tanto altro c’è soprattutto la, accertata, inchiesta parallela/segreta decisa dai vertici leghisti, con riunioni nell’ufficio del consigliere di Stato Gobbi, all’epoca anche coordinatore del movimento. Questa indagine è tra le “problematiche”, come minimo sul piano dell’opportunità istituzionale, evidenziate dalla nota dei Servizi del Gran Consiglio.

È indispensabile fare totale chiarezza per tentare di ristabilire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, oggi piuttosto incrinata. Perché ciò che urta è la mancanza di trasparenza dell’azione pubblica e della politica in generale. Che si concretizza anche nelle assemblee di partito a porte chiuse (alla stampa). La Lega intanto sta facendo scuola: la riunione del Comitato cantonale di stasera del democratico Ps sarà inaccessibile ai giornalisti. Tema, imbarazzante in seno al partito, l’accrocchio in governo. Ossia lo scambio tra i due ministri leghisti di settori dei rispettivi dipartimenti, con la benedizione dei tre colleghi, inclusa quindi la consigliera di Stato socialista. L’accrocchio appunto. “Non abbiamo paura (il Consiglio di Stato, ndr) di metterci la faccia come abbiamo sempre fatto”, ha detto alla ‘Regione’ l’attuale presidente del governo Gobbi in vista della seduta straordinaria del Gran Consiglio sul pastrocchio. Zali ha già fatto sapere che non ci sarà. Alla faccia del rispetto istituzionale per il parlamento. E finora l’Esecutivo non ha dato spiegazioni plausibili circa l’arrocchino. Alla faccia della trasparenza. Certo, l’operazione rientrava fra le competenze del governo. Ma che si traducono in scelte. Sindacabili.

Vorremmo insomma non rassegnarci alla visione del coordinatore della Lega Piccaluga. Per il quale le “busecche” sono l’alfa e l’omega della politica. C’è pure dell’altro.