Dagli approfondimenti sono emersi un parziale mancato coordinamento tra mezzi e operatori, così come la necessità di potenziare l’impiego del sale
Qualcosa non ha funzionato nella gestione della nevicata dello scorso 21 novembre. L’ammissione arriva dal Municipio di Lumino in risposta all’interpellanza della consigliera comunale Marianna Cavalli a nome del gruppo Centro, secondo cui quanto successo è stato “un vero disastro, mentre nel confinante Castione la situazione era diametralmente opposta: lo sgombero è stato rapido ed efficiente a dimostrazione che una gestione adeguata è possibile”, specialmente se si considera che l’evento era stato debitamente segnalato dalle previsioni meteo. “Ci sono stati problemi di coordinamento che verranno affrontati per evitare il ripetersi di situazioni simili”, premette l’Esecutivo dicendosi “consapevole dell’insoddisfazione manifestata dalla popolazione” e riconoscendo che “gli obiettivi non sono stati pienamente raggiunti”.
Questo nonostante l’attività di sgombero neve sia “pianificata in anticipo, soprattutto in caso di fenomeni meteorologici annunciati”. Tale pianificazione prevede la predisposizione dei mezzi e delle risorse disponibili; la definizione delle priorità operative, con particolare attenzione alle strade principali e agli accessi ai servizi essenziali; la comunicazione e il coordinamento con le ditte esterne e la squadra operai. Nel dettaglio, da una parte il mandato assegnato a ditte esterne prevede interventi su strade comunali specifiche con una priorità d’intervento prestabilita attraverso un capitolato dettagliato che indica le arterie principali e di secondo grado; dall’altra la squadra degli operai comunali ha il compito d’intervenire sui marciapiedi e altre aree pedonali, stabili e luoghi pubblici come scuole, palestra, municipio e cimitero; nonché supportare la ditta esterna nei punti critici.
Gli approfondimenti condotti dal Municipio hanno evidenziato alcune criticità: un parziale mancato coordinamento tra i mezzi in azione e i vari operatori; la necessità di potenziare l’impiego del sale in determinate zone; infine il problema si è amplificato a causa dell’improvviso e inusuale gelo che ha seguito i normali lavori di cala neve (com’era successo nel 2017 a Bellinzona).
“Si ritiene che il disagio riscontrato sia da ricondurre a delle condizioni quadro specifiche che, solitamente, non si presentano o non sono tipiche delle collaborazioni finora intrattenute. Meglio specificando le pretese del Comune e le priorità d’intervento, si ritiene che ci siano le premesse affinché tale situazione non si ripeta in futuro”. Infatti “sono già stati avviati incontri con la ditta incaricata per rivedere le modalità operative. Indicazioni più specifiche sono anche state date alla squadra operai sulla necessità di sorveglianza e conduzione dell’esternalizzazione del servizio”.