Bellinzonese

Traffico, ‘misure immediate per quelle due strade del Piano’

Bellinzona: mozione di Claudio Cattori chiede di migliorare la gestione della viabilità lungo lo Stradonino tra Cadenazzo e Gudo e la via del Piano

Un tratto dello Stradonino tra Cadenazzo e Gudo
(Ti-Press)
28 gennaio 2025
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È “grave e del tutto insoddisfacente” la situazione descritta dal consigliere comunale di Bellinzona Claudio Cattori (il Centro) riguardante la gestione del traffico nella zona del comparto agricolo est del Piano di Magadino. Due in particolare le strade che secondo Cattori, di professione imprenditore agricolo, impongono interventi decisi e immediati: la traversa fra Cadenazzo e Gudo (il cosiddetto Stradonino) e la via del Piano. Giustificata dal fatto che quasi un terzo del comparto in questione si trova sul territorio della Città di Bellinzona, la mozione chiede al Municipio turrito di farsi promotore, coinvolgendo i Comuni di Sant’Antonino e Cadenazzo, per apportare delle possibili soluzioni. Obiettivo: migliorare la convivenza tra le necessità del settore primario e gli altri utenti del traffico, al fine di evitare sistematici “problemi funzionali a quello agricolo”. Secondo il mozionante serve più sicurezza all’utenza in generale, mezzi agricoli compresi, “i quali ora sono diventati più ingombranti e con questo calibro stradale ridotto hanno sempre più difficoltà”.

‘Sotto pressione anche il quartiere di Gudo’

Cattori evidenzia come a subire questa situazione da oltre trent’anni non sia solo il settore agricolo, “ma vi è pure il quartiere di Gudo messo sotto pressione, dove il traffico è pericoloso sia per il collegamento a nord dello Stradonino, sia per le dimensioni del tracciato stesso ristretto dai guardrail” e caratterizzato da parecchie isole di rallentamento; opere di moderazione realizzate fra il 2008 e il 2012. Situazione difficile anche per la via del Piano, che “nella sua parte iniziale (Giubiasco, cavalcavia dell’A2) è stata realizzata con due ampie corsie, ma che poi prosegue con un’unica corsia dove comunque vi transitano migliaia di veicoli al giorno, una palese assurdità!”.

‘Eliminare i guardrail e allargare il calibro’

Sullo Stradonino tra Gudo e Cadenazzo, propone Cattori, “si dovrebbero eliminare i pericolosi guardrail”, mentre per entrambe le strade “si potrebbe prevedere un limitato, e forse anche parziale, allargamento del calibro della carreggiata, coordinandosi anche con i Comuni confinanti”. Parallelamente, “la gestione dell’incrocio del quartiere di Gudo appare tutt’altro che ottimale: una rotonda migliorerebbe la sicurezza e velocizzerebbe la circolazione, diminuendo la formazione di colonne nelle quali, a volte, resta pure intrappolato il trasporto pubblico”. Pure da non sottovalutare “come questo adeguamento inciderebbe positivamente anche sulla fruibilità viaria e sulla sicurezza per la circolazione lenta”. Da notare, ricordiamo, che la rotonda era stata esclusa nel 2015 dal Gran Consiglio per due motivi: temeva la formazione di code sulla cantonale nelle ore di punta, mentre il miglioramento della circolazione prevedibile avrebbe comportato il travaso del traffico fra le due sponde e la saturazione di quella destra.

‘Incomprensibile inattività delle varie autorità’

La situazione attuale e i problemi descritti, riprende Cattori, sono “la conseguenza di una certa e incomprensibile inattività delle varie autorità che dispongono delle chiare competenze territoriali (non solo a livello pianificatorio, ma anche a livello gestionale), per cui riteniamo che agli aspetti formali vada anteposta la concreta risoluzione di un chiaro problema a tutti noto da decenni”. Nel testo dell’atto parlamentare si fa poi notare che “non essendo sostenibile l’adozione di una variante che preveda un blocco del traffico parassitario, che avrebbe come conseguenza diretta il peggioramento dell’incolonnamento del traffico negli abitati delle due sponde del Piano, un miglioramento concreto e immediato va decisamente preso al più presto in considerazione”. La mozione è motivata anche dalla prospettiva, in virtù del recente ‘no’ popolare al potenziamento delle autostrade, di una soluzione per il progetto A2-A13, verosimilmente ulteriormente posticipato. Progetto per la realizzazione di un nuovo tracciato autostradale tra l’agglomerato del Bellinzonese e quello del Locarnese, che prevede peraltro anche la chiusura dello Stradonino al traffico non agricolo e non locale.