Dopo la caduta massi di giovedì mattina, i lavori di messa in sicurezza della parete sono a buon punto ma richiedono un’altra giornata
Più o meno l'avevano messo in conto, ma ora c'è l'ufficialità. Dovranno trascorrere ancora almeno una notte fuori casa gli sfollati di Pollegio dopo la caduta massi verificatasi giovedì mattina dalla parete rocciosa che sovrasta Via alle Vigne. Si tratta di dodici nuclei familiari per un totale di trenta persone che occupano quattro edifici, di cui due danneggiati e due a rischio. Il Comune ha messo a disposizione una struttura dove trascorrere la notte, ma quasi tutte le persone hanno trovato una soluzione presso amici e familiari.
La decisione di prolungare è stata adottata oggi dal Municipio verso le 17 dopo essersi confrontato con i geologi della Sezione forestale cantonale e con la ditta specializzata che sta operando sul terreno. I suoi tecnici hanno lavorato per l'intera giornata – dopo essere stati portati in quota con l'elicottero – per mettere in sicurezza i massi che risultavano in equilibrio precario; operazione giunta a buon punto ma che proseguirà ancora domani. Sabato sera – ci spiega il sindaco Igor Righini – le autorità locali e i tecnici si riaggiorneranno e se la sicurezza sarà garantita potrà essere dato il via libera per il rientro a domicilio. La certezza però al momento non è ancora data e molto dipenderà, come detto, dal grado di sicurezza raggiunto.
Per quanto riguarda il grado di sicurezza generale dell'area pedemontana, prossimamente bisognerà capire se la carta dei pericoli andrà aggiornata o meno. Qualora si rendesse necessario ampliare la zona rossa (dentro la quale nuove costruzioni sono vietate), riflessioni s'imporranno sulla fascia di territorio già edificata. Di sicuro pare improbabile la posa di reti paramassi, considerata l'ampiezza della parete che si estende per molti metri sia in altezza sia in lunghezza. Infatti il distacco di giovedì si è verificato a una quota di 700 metri, quasi 400 metri sopra l'abitato.