Il gruppo ‘I Pom da tèra’ organizza l'evento questo sabato a Sant'Antonino per invogliare sempre più persone a tornare con ‘le mani in terra’
Sabato 29 marzo dalle 10 alle 14 alla fattoria La Colombera di S. Antonino si terrà la sesta edizione del mercato di patate da semina di varietà antiche nella Svizzera italiana. Contattato da ‘laRegione’, a raccontare di più sugli obiettivi dell’evento è Diego De Marchi, membro del gruppo ‘I Pom da tèra’ che promuove il mantenimento di queste specie e la loro vendita in occasione del mercato. «Le prime edizioni del mercato sono state organizzate dalla fondazione ProSpecieRara nella bella cornice del castello di Serravalle in Val di Blenio su iniziativa di diversi enti locali». La fondazione si impegna infatti a preservare la diversità socioculturale e genetica dei vegetali e degli animali, favorendo così la biodiversità. «Tuttavia – aggiunge De Marchi – l’iniziativa del mercato ha rischiato a un certo punto di essere annullata. Perciò, insieme a un gruppo di amici, abbiamo deciso d’intervenire per mantenerla viva e portarla avanti». Il mercato quest’anno proporrà la vendita di venti specie di patate, molte delle quali prendono il nome dai luoghi in cui sono state ri-identificate (ad esempio, la varietà Viola di Uetendorf). «È la fondazione ProSpecieRara a occuparsi della riproduzione dei semi in un ambiente controllato e a verificare attentamente che non ci siano malattie». Per quanto sia possibile riprodurre i semi delle proprie patate, «vi è sempre il rischio di propagare delle patologie (come la peronospora) che non si manifestano visivamente. Per questo, per il mercato, ci affidiamo alle mani e menti di agricoltori e tecnici esperti».
La passione per la diversità dei tuberi ha fatto nascere il gruppo ‘I Pom da tèra’ con l’obiettivo di promuovere oltre al mercato «un contatto diretto con la natura. Mettere di nuovo le mani in terra è uno dei nostri principali obiettivi», dichiara De Marchi. Si tratta quindi di un gruppo volontario di amici amanti della natura che non solo difende e promuove la biodiversità, ma propone, in collaborazione con organizzazioni ed enti locali, anche attività educative per bambini e adulti. «È quello che cerchiamo di fare ridando vita agli orti abbandonati di montagna per portarvi, ad esempio, le classi delle scuole. Due anni fa ha persino partecipato alle nostre attività un liceo artistico di Zurigo. Vogliamo riavvicinare i giovani e i meno giovani a queste realtà con le quali si è spesso perso il contatto», specifica De Marchi. «In particolare – aggiunge – abbiamo trovato in collaborazione con il Parco uno spazio in Val Calanca con terrazze agricole recentemente ripristinate. Le patate sono così diventate protagoniste di un nuovo orto didattico, basato sui principi della permacultura che oltre ai tuberi vede la rotazione di varie colture per garantirne la coltivazione a lungo termine».
Il termine ‘permacultura’ è stato coniato negli anni settanta da Bill Mollison e indica oggi «un sistema di progettazione e organizzazione delle attività (agricole e non), volto a creare un ecosistema sostenibile e altamente efficiente per l’uomo, gli esseri viventi e l’ambiente». Lo scopo di questo modello di progettazione è sviluppare società rispettose della natura e delle persone. La permacultura, infatti, può essere applicata a diversi ambiti dell'attività umana, in particolare all'ambiente, all'energia e ai nostri rapporti con gli elementi naturali. Di conseguenza «influenza anche il nostro modo di coltivare la terra per produrre il cibo, attività fondamentale per la costruzione di società sostenibili». Per fare ciò, ogni progetto di permacultura si sviluppa rispettando le tre etiche: la cura della terra, la cura delle persone e la equa condivisione.
I ‘Pom da tèra’ ad oggi vorrebbero «diventare un’associazione. Innanzitutto per consolidare il lavoro svolto e diffondere ancora meglio i nostri ideali. Nonché per accedere con più facilità a fondi che possono sostenere questo tipo di iniziative». Il gruppo spera che il mercato di sabato 29 a Sant’Antonino sia anche occasione d’incontro per «attirare altri amanti della natura e concretizzare quindi la creazione di un’associazione volta a favorire la biodiversità e avvicinare le persone alla cura dell’ambiente». Se interessati al loro progetto, è possibile contattarli all’indirizzo ipomdatera@gmail.com.