Sotto le aspettative il numero di noleggi in talune stazioni, quadruplicate nel 2023 con un importante sforzo finanziario della Città
Bella cosa il Bike Sharing, ma non in tutto il Bellinzonese il tasso di gradimento e utilizzo raggiunge livelli sufficienti da consentirne la prosecuzione. E infatti il Municipio cittadino annuncia che prenderà provvedimenti smantellando le postazioni meno utilizzate. Quali esattamente non lo dice nella risposta all’interpellanza Plr di Fabio Briccola e Anita Banfi che chiedeva di esporre le cifre degli spostamenti e degli abbonamenti riferite agli ultimi quattro anni. Un lasso di tempo nel quale i numeri sono in effetti esplosi, specialmente fra il 2022 e il 2023 a seguito dell’attivazione di 28 nuove stazioni, aggiuntesi alle dieci iniziali, e il passaggio da 59 a 147 bici, grazie all’utilizzo del credito di 638mila franchi stanziato tre anni fa dal Legislativo per potenziare la rete. Fra i contrari c'era appunto Briccola che aveva firmato un rapporto di minoranza.
Ma appunto, è valsa la pena quadruplicare l'offerta? I due consiglieri nutrono dei dubbi, che ora l’Esecutivo conferma: “I dati non possono che far riflettere essendoci delle postazioni praticamente inutilizzate oppure con degli utilizzi molto bassi che difficilmente ne giustificano la spesa”. Il Municipio si dice quindi “intenzionato a ridurre il numero di postazioni, mantenendo unicamente quelle che effettivamente vengono usate e permettono di fornire un servizio utile e apprezzato sul territorio cittadino”. Di dettagli però non ne fornisce. Ma basta osservare di fino le tabelle fornite per capire dove il sistema dà i frutti sperati e dove no. Da notare che il potenziamento era stato pensato e voluto in base al principio dell’offerta che crea la domanda. Il tutto orientato a favorire la mobilità dolce a scapito di quella veicolare.
Partiamo dalle cifre generali: fra 2022 e 2023 vi è stato un salto da 3’066 noleggi a 11’708 in città e nei suoi quartieri e da 996 a 1’343 nei quattro Comuni non aggregati. Cifre poi ripetutesi l’anno scorso, ma con un lieve calo in città scesa a 11’306 noleggi. Da notare che nel Locarnese, dove le postazioni sono 124, ossia il triplo, il sistema genera cifre assai più importanti, con 72’491 noleggi nel 2023 e 58’047 l’anno scorso. Nella capitale a fare la parte del leone nel 2024 è stato il quartiere centrale con 7’353 (il 65% del totale), seguito dai 1’707 noleggi di Giubiasco (15%), dai 709 di Camorino (6%), dai 598 di Monte Carasso (5%), dai 432 di Sementina (4%). Poi buio pesto: 192 noleggi a Claro (2%), 61 a Gorduno (1%), 54 a Gudo, 29 a Pianezzo, 9 a Preonzo, 7 a Moleno. Meglio va extra muros dove si contano dieci postazioni: 669 noleggi a Sant’Antonino, 324 a Cadenazzo, 291 ad Arbedo-Castione e 68 a Lumino. Facile dunque intuire dove il servizio subirà una potatura, anche considerando che il costo medio per la gestione e manutenzione di ciascuna singola e-bike, affidata dalla Città alla Fondazione ‘Il Gabbiano’, è stato l’anno scorso di 670 franchi. Va inoltre detto che non tutte le stazioni di Bellinzona centro, il cui totale è appunto di 7’353 noleggi nel 2024, generano un grande giro: fanalini di coda Galbisio con 24 e Carasso con 36. Esiguo peraltro il numero di abbonati fra i residenti: 163 nella Bellinzona aggregata, 26 negli altri quattro Comuni e 696 nel Locarnese. Da notare che a Moleno non ce n’è nemmeno uno, che Preonzo ne ha uno, Gnosca e Gorduno cinque ciascuno, Gudo e Pianezzo sei ciascuno, nove Monte Carasso, 14 Claro e Camorino, 16 Sementina, 28 Giubiasco e 59 la vecchia Bellinzona.
Detto ciò, cosa si prospetta dunque per il futuro, oltre a un taglio dell’offerta? Intanto il Municipio spiega di aver sottoscritto nel 2022, a seguito del potenziamento del servizio, un mandato di prestazione con la Fondazione ‘Il Gabbiano’ tuttora valido. E aggiunge che “dopo l'acquisizione dell'attuale operatore Velospot da parte di PubliBike si è reso necessario ridiscutere le condizioni contrattuali col nuovo operatore PubliBike: attualmente sono in corso delle trattative”. Di nuovo ribadisce poi che “in ragione dei dati sull'utilizzo si procederà con un’importante riduzione delle postazioni meno utilizzate: ciò permetterà di ridurre i costi annuali complessivi a carico della Città nonostante il nuovo operatore abbia delle tariffe più alte”. Ma non solo: “Pure per gli utenti sono previsti degli adeguamenti che uniformeranno così l'offerta in tutto il cantone”. I dettagli saranno comunicati una volta concluse le trattative col nuovo operatore.