Bellinzonese

‘A Monte Carasso lezioni di attività creative e musica in un bunker?’

La consigliera comunale di Più Donne Maura Mossi Nembrini chiede lumi al Municipio in merito a un'aula delle Elementari inserita nella Casa delle Società

Finestre indispensabili sul luogo di lavoro
(Ti-Press)
10 giugno 2025
|

Per quanto riguarda la Scuola elementare di Monte Carasso “corrisponde al vero che le lezioni di attività creative e musica saranno impartite in un bunker”? Lo chiede in un’interpellanza indirizzata al Municipio di Bellinzona Maura Mossi Nembrini, riferendosi al fatto che sarebbe prevista un'aula nella cosiddetta ‘Casa delle Società’ gestita dall'Ente Autonomo Carasc. La consigliera comunale di Più Donne domanda inoltre se questa soluzione è pensata per coprire il fabbisogno dovuto a un aumento di allievi “in attesa della fine dei lavori della nuova Scuola elementare di Sementina”. Ricorda poi che pure all’istituto di Monte Carasso sono previsti lavori di ristrutturazione che dovrebbero iniziare a breve: “Se si trattava di un solo anno (o mezzo), anziché inserire un'aula scolastica nel bunker, l'Ente Autonomo Carasc non poteva temporaneamente proporre gli spazi al pianterreno del salone che affitta a terzi?”. Per la sede situata nel comparto dell'ex convento, nel febbraio 2024 il legislativo aveva infatti approvato un credito di 1,93 milioni di franchi per apportare migliorie allo Spazio Reale (utilizzato per eventi culturali ed espositivi) e, appunto, alla parte scolastica: rifacimento impermeabilizzazione tetto piano, dell’isolamento termico e della pavimentazione in lastre di cemento; risanamento e tinteggio facciate; sostituzione serramenti esterni in legno e messa a norma parapetti; nonché adeguamenti per antincendio e revisione impianto elettrico.

Mossi Nembrini ritiene insomma che la cultura (comprese quindi le lezioni di arti creative e musica) debba essere trasmessa “in spazi adeguati”. Spazi adeguati che devono quindi essere messi a disposizione di docenti e allievi. Nell'interpellanza ricorda infatti che, stando alle schede tecniche dell'edilizia scolastica edite dal Canton Ticino, le aule devono avere “una buona esposizione” (consigliata quella sud-ovest). Inoltre secondo una relativa ordinanza concernente la Legge sul lavoro, “i locali di lavoro devono essere situati al di sopra del livello del terreno e dotati di finestre”. I locali situati sotto il suolo sono accettati quali posti di lavoro permanenti solo se sono “stati adottati provvedimenti edilizi e organizzativi tali da soddisfare complessivamente le esigenze di tutela della salute”. Oppure se la vista verso l’esterno è garantita “grazie alla pendenza del terreno adiacente”. In generale la consigliera comunale di Più Donne chiede quindi al Municipio se per l'anno scolastico 2025-2026 può essere garantita a tutti “i dipendenti della Città che svolgono la professione di docenti una buona esposizione, non per forza sud-ovest, per il loro luogo di lavoro”.

Leggi anche: