Bellinzonese

Entro il 2028 reti idriche più sicure per i quartieri a nord di Bellinzona

La posa di circa 4,5 km di nuove condotte e un nuovo serbatoio a Gnosca permettono di ‘interconnettere le fonti d’acqua esistenti in modo intelligente’

I lavori per risolvere le attuali vulnerabilità di approvvigionamento sono iniziati lo scorso giugno
(Ti-Press)
2 luglio 2025
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“Risolvere definitivamente le problematiche di approvvigionamento idrico”, si leggeva nel messaggio con cui il Municipio di Bellinzona chiedeva al Consiglio comunale di stanziare 6,6 milioni di franchi per collegare le reti idriche di Moleno, Preonzo e Claro a quella cittadina, e più precisamente ai pozzi di Gnosca-Gorduno. Credito che è poi stato accolto durante la seduta di febbraio 2024. Ora, lo scorso giugno, sono iniziati i lavori che mirano a “risolvere le attuali vulnerabilità di approvvigionamento in alcune zone del comprensorio, migliorando strutturalmente l’intera rete”, indica la Città in un comunicato. “L’opera, è articolata in più fasi e si concluderà entro il 2028”.

Problemi in caso di siccità o temporali violenti

Ricordiamo che al momento Claro dipende esclusivamente dalle proprie sorgenti. Una situazione che, in caso di siccità, può diventare problematica: negli scorsi anni è ad esempio, in alcuni momenti, stato raccomandato un uso parsimonioso dell'acqua. I quartieri di Moleno e Preonzo dipendono invece dalla captazione di acqua dal riale della valle. E quando vi sono forti precipitazioni della durata di oltre 24-30 ore, l'acqua si intorbidisce in maniera tale che l’impianto di trattamento presente non riesce a farla rientrare nei valori di legge per poterla considerare potabile. Per risolvere questi problemi l'Azienda multiservizi Bellinzona (Amb) ha quindi individuato quale soluzione più idonea il collegamento di queste reti idriche, così come la sostituzione del vecchio serbatoio di Gnosca, al quale sarà affiancata pure una vasca antincendio.

‘Affrontare con maggiore efficacia le sfide poste dal cambiamento climatico’

Concretamente il progetto, oltre alla costruzione del nuovo serbatoio, prevede anche “la posa di circa 4,5 km di nuove condotte, la realizzazione di una camera di interscambio tra Claro e Preonzo e, soprattutto, la possibilità di interconnettere le fonti d’acqua esistenti in modo intelligente e sicuro”. Progetto che inoltre “ottimizza l’uso delle risorse e consente di affrontare con maggiore efficacia le sfide poste dal cambiamento climatico”. L’intervento – informazioni dettagliate su www.amb.ch/approfondimenti/pcai – include anche il “potenziamento della rete elettrica in media tensione e la posa di un anello in fibra ottica dedicato alla gestione integrata delle infrastrutture (idriche, elettriche, di depurazione), a beneficio dell’intera area nord del Bellinzonese”, sottolinea il Municipio nella nota.

Completata la rete di fibra ottica: ‘Copertura omogenea in tutte le zone del Comune’

E proprio a proposito di fibra ottica, la Città indica che è ora stata posata “in tutti i quartieri”. Il completamento della rete Ftth (‘Fiber to the Home’) – iniziata oltre 12 anni fa, in collaborazione con il partner Swisscom – “fa di Bellinzona uno dei territori meglio collegati digitalmente”. Si tratta insomma di “una tappa storica nell’ambito di un servizio molto e spesso richiesto dalla popolazione, in particolare nei quartieri meno centrali”. Grazie a un investimento costante, il Bellinzonese può oggi “contare 11’500 edifici collegati alla fibra ottica per un totale di 33’000 allacciamenti, con una copertura omogenea in tutte le zone del Comune oltre che del comprensorio”.

Questi due progetti rientrano nell’obiettivo dichiarato a seguito dell'aggregazione di offrire una “diffusione omogenea dei servizi”, in particolare dell’approvvigionamento idrico, dell’energia, delle telecomunicazioni e dei trasporti. “Due dossier che confermano la volontà della Città e della sua Azienda multiservizi di costruire una realtà coesa e moderna con uguali standard di servizio e sicurezza”.

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