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Barriere: a Bellinzona situazione ‘inaccettabile e sempre più urgente’

Una nuova mozione, identica a quella già votata dal Cc nel 2023, sollecita il Municipio a impostare e a mettere in pratica una chiara strategia operativa

(Ti-Press)
17 luglio 2025
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“Situazione inaccettabile e sempre più urgente”. Torna sui banchi della politica cittadina il tema delle barriere architettoniche presenti a Bellinzona e nei suoi quartieri. A un anno e mezzo dall’accoglimento di una mozione analoga presentata dall’Unità di Sinistra, il consigliere Orlando Del Don (gruppo Avanti con Ticino&Lavoro, Più Donne e Noce) chiede al Municipio di elaborare entro sei mesi un Piano strategico comunale per l’accessibilità urbana totale partendo da una mappatura e relativa priorizzazione degli interventi; d’istituire la figura del Referente comunale per l'accessibilità e l’inclusione con compiti di coordinamento, consulenza tecnica e interlocuzione con le associazioni di categoria; di avviare un programma di rimozione progressiva delle barriere con obiettivi chiari, scadenze vincolanti e fondi dedicati; di rendere obbligatoria l’accessibilità in tutti i progetti edilizi futuri (ndr: questo la legge già lo prevede per gli edifici pubblici); di coinvolgere le persone direttamente interessate in un processo partecipativo continuo per la definizione delle priorità e il monitoraggio dei progressi. Del Don collega peraltro il tema al fatto che il Municipio abbia candidato Bellinzona a Capitale culturale svizzera 2030, “un’occasione unica per dimostrare concretamente l’impegno della capitale ticinese verso l’inclusività e la coesione sociale”.

‘Accessibilità scandalosamente bassa
e tempi scandalosamente lunghi’

Ma come detto questa nuova mozione è pressoché identica a quella della Sinistra che il Cc ha votato all’unanimità nel novembre 2023 esigendo un messaggio contenente “una strategia pluriennale, misure concrete e tempistiche ben definite”. Da allora però il Municipio non si è mosso su questo asse, preferendo impegnarsi in diversi interventi puntuali come l’adeguamento di parecchie fermate dei bus, l’accesso alla Collegiata (inizio lavori previsto in settembre), a Palazzo civico (progetto definitivo quasi pronto, da sottoporre al Cc) e a Villa dei Cedri (posata una rampa e adeguato il vialetto, mentre è in arrivo un montacarichi per il secondo piano). Abbastanza? Non secondo la consigliera Denise Carniel che durante la seduta dello scorso aprile, prendendo la parola a nome del gruppo Unità di Sinistra al momento di votare un milione per adeguare nove fermate del bus, ha sottolineato che «la percentuale di accessibilità della città è scandalosamente bassa, ci sono tempi burocratici scandalosamente lunghi per ottenere qualsiasi cosa e questo ha fatto in modo che le persone con mobilità limitata si siano adattate allo status quo. Ma se pensiamo che solo una cinquantina di anni fa era normale il concetto di segregazione, per chi non stava al passo, ci rendiamo conto di quanto la strada e il viaggio siano ancora lunghi. Ma possibili». Applauso corale della sala. Ma poi? Da qui l’odierna insistenza di Orlando Del Don.

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