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Caso Belfor: a inizio dicembre il processo con nove imputati

Approda in tribunale a Lugano (Assise criminali di Bellinzona) una delle maggiori truffe assicurative organizzate in Ticino

Merce ambita
(Ti-Press)
18 agosto 2025
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Nove imputati con i rispettivi difensori, la Corte con tanto di assessori giurati e i legali dei sei accusatori privati. Si prospetta un ‘processo monster’ assai affollato per il caso Belfor che approderà a Lugano, nell’aula principale del Tribunale penale cantonale, dal 1° al 5 dicembre prossimi. A presiedere la Corte delle Assise criminali di Bellinzona sarà il giudice Amos Pagnamenta, a sostenere l’accusa la procuratrice pubblica Chiara Borelli che ha elencato i fatti in un documento di oltre cento pagine. Il caso, scoppiato nella primavera 2023, è quello di una presunta maxitruffa assicurativa per un ammontare milionario. Belfor è la ditta lucernese, con succursale a Lumino, attiva a livello mondiale nel ripristino di edifici danneggiati da sinistri: attorno a essa sarebbe ruotato – questa l’accusa principale – un giro di mazzette a favore di assicuratori compiacenti. I reati prospettati: truffa, truffa per mestiere, amministrazione infedele, corruzione attiva e passiva di privati, corruzione attiva di pubblici funzionari, accettazione di vantaggi, appropriazione indebita, falsità in documenti.

Belfor si è costituita accusatrice privata dichiarandosi vittima dell’agire dei dirigenti della filiale ticinese, due fratelli nel frattempo licenziati. Patrocinati dall’avvocata Maria Galliani, sono i principali accusati. Nell’ambito dei loro frequenti rapporti con cinque compagnie assicurative, i due avrebbero costruito una fitta rete di rapporti truffaldini orientati a materializzare importanti benefici economici in alcune tasche a scapito delle compagnie medesime. Gli altri sette imputati sono tre consulenti assicurativi, un consulente esterno tra assicurazione e Belfor, una persona del management di Belfor Ticino, un ex dipendente della Sezione cantonale della logistica e un’ex collaboratrice dell'agenzia Sublimity Management Services di Bellinzona che forniva personale alla filiale di Lumino.

Quasi tutti, una volta arrestati, hanno trascorso più settimane in detenzione preventiva; nel frattempo sono stati rilasciati. Altri indagati, per un totale di una quindicina, sono stati disgiunti dal filone principale dell'inchiesta e nei loro confronti si procede separatamente. Oltre a Belfor sono cinque le compagnie assicurative danneggiate. Il modus operandi, parzialmente ammesso dagli indagati: gonfiare le fatture per lavori di ripristino, o inventare interventi dove non ve n’era la necessità, e distribuire il denaro che andava così ad alimentare un circolo vizioso portato avanti nella massima discrezione da assicuratori, progettisti e periti compiacenti.