Bellinzonese

Ecco la Riserva forestale Val Marcri, tra le più estese del Ticino

L'area protetta in Bassa Leventina offrirà un habitat ideale per animali selvatici, ma rappresenta anche un laboratorio scientifico e didattico

Inaugurazione ufficiale avvenuta il 23 agosto
26 agosto 2025
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Si è iniziato a parlarne negli anni 90 e ora è finalmente diventata realtà. La Riserva forestale Val Marcri, in Bassa Leventina, è recentemente stata ufficialmente inaugurata. Con i suoi 1'464 ettari, compresi tra i 900 e i 2'310 metri di altitudine, è una delle più estese del Ticino. “L’area protetta comprende le valli sospese della Val Marcri, Val d’Ambra e Val Nèdro, modellate dai ghiacciai e rimaste in gran parte intatte grazie alla difficoltà di accesso e al ridotto sfruttamento boschivo negli ultimi decenni”, si legge in un comunicato. “Qui si incontrano faggete, abetine, peccete e lariceti che potranno evolvere liberamente senza intervento umano, offrendo un habitat ideale a cervi, caprioli, camosci e persino alla lince”. Ma non solo: diventerà pure “un laboratorio scientifico e didattico, aperto a scuole, ricercatori e cittadini, che potranno osservare l’evoluzione spontanea degli ecosistemi forestali”. Non da ultimo, grazie ai 26 km di sentieri escursionistici, arricchirà pure l’offerta turistica del territorio. Il progetto, che affonda le sue radici negli anni 90, è ora finalmente diventato realtà grazie alla collaborazione tra Cantone, Comune di Personico e Patriziati di Personico, Bodio e Pollegio.

‘Ruolo imprescindibile dei Patriziati nella cura del territorio ticinese’

All'inuagurazione ufficiale, avvenuta sabato 23 agosto, erano infatti presenti il consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, il sindaco di Personico Emilio Cristina, il presidente dell’Alleanza patriziale ticinese Tiziano Zanetti, il direttore dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino Juri Clericetti, il presidente del Patriziato di Personico Remo Guzzi, l’ingegnere circondario in pensione già membro della Commissione cantonale riserve forestali Flavio Tognini e il responsabile dell’Ufficio forestale 2° circondario di Biasca Aron Ghiringhelli. “Oggi, trent’anni dopo l’idea iniziale, inauguriamo con grande emozione questa straordinaria opera collettiva”, ha affermato Tognini, citato nella nota. “È un’iniziativa che valorizza una delle nostre preziose valli e ribadisce il ruolo imprescindibile dei Patriziati nella cura del territorio ticinese: senza di loro molte aree rischierebbero l’abbandono, con la perdita di una parte essenziale della nostra storia, identità e anima”, ha da parte sua detto Gobbi. “Oggi celebriamo non solo una riserva, ma anche un modello virtuoso di governance territoriale, in cui enti locali e autorità hanno condiviso obiettivi di tutela ambientale e di sviluppo di un turismo sostenibile”, ha aggiunto Emilio Cristina.

Accessibile in sicurezza con segnaletica rinnovata

Clericetti ha sottolineato che, grazie ai sentieri curati dai Patriziati in collaborazione con Otr-Bat e TicinoSentieri, il territorio sarà accessibile in sicurezza, con segnaletica rinnovata, rifugi rustici (come Alpe Marcri, Stabbio di Mezzo e Cascina di Lago) e punti panoramici attrezzati: “Un autentico paradiso naturale”. Zanetti ha dal canto suo rimarcato che si tratta di “un progetto che testimonia la solida rete di collaborazione tra Patriziati, Comune e Cantone, grazie alla quale è possibile realizzare numerose iniziative a favore della comunità e della cura e valorizzazione del territorio”. E proprio a nome dei Patriziati coinvolti, è stato ribadito l’impegno a garantire la manutenzione dei sentieri e a sostenere iniziative di valorizzazione della riserva, affinché diventi un patrimonio vivo della comunità locale. “Con questa riserva doniamo alle generazioni future un patrimonio naturale intatto e allo stesso tempo accessibile, un luogo dove natura, scienza ed educazione si incontrano. Ringrazio i nostri antenati per averci donato questi luoghi incantati”, ha dichiarato Guzzi. Non da ultimo, Ghiringhelli ha auspicato “che la riserva forestale possa diventare un patrimonio della comunità locale e vivere grazie alla promozione di iniziative in sintonia con gli scopi per i quali è stata istituita”.