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Dodici aspiranti Re, ma anche cinque Regine

Il concorso per designare il nuovo monarca del Carnevale Rabadan è agli sgoccioli. Inaspettatamente sono spuntate anche alcune candidature femminili

È il sovrano a scegliere la consorte. Regolamento oggi criticato. Possibilità di rivederlo? Per il comitato c’è apertura
(Ti-press)
27 agosto 2025
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Sono dodici le candidature finora inoltrate da parte di aspiranti Re del Carnevale Rabadan. Il concorso per designare il nuovo monarca, di età compresa tra i 30 e i 40 anni, chiuderà venerdì 29 agosto. Ma a farsi avanti spontaneamente sono state anche cinque donne, che hanno espresso il loro interesse a ricoprire il ruolo di Regina. Oltre alla trentenne Chiara Beltraminelli, che ha esposto pubblicamente le sue motivazioni e determinazione a coronare il sogno di una vita, vi sono quindi altre quattro interessate. Il bando di concorso pubblicato dal comitato organizzatore è stato indetto per trovare un nuovo sovrano, ma dal momento che lo stesso il comitato ha revocato il mandato a tutta la corte, anche alcune donne hanno ritenuto opportuno farsi avanti.

Candidature che, ci spiega il presidente della Società Rabadan Giovanni Capoferri, verranno portate all’attenzione del Re. I giochi sono aperti: tanto che, paradossalmente, il nuovo sovrano che verrà scelto, potrebbe nominare di nuovo anche l’ex regina Elisa Ghelmini-Brenna (se ancora interessata al ruolo), come anche le quattro ex damigelle che erano al suo fianco. Tutto è possibile, quindi pure che la vecchia corte (tranne il Re) torni al potere. Di Re si è parlato molto negli ultimi tempi, anche per la petizione lanciata sulla piattaforma change.org che in alcuni giorni ha superato le mille sottoscrizioni per chiedere di mantenere Renato Dotta come Re Rabadan. Una raccolta firme che fa seguito alla recente decisione del comitato di non più confermare il 70enne, avviando un processo di ricambio generazionale dell’intera corte.

Favorire le pari opportunità

Un tema che sta a cuore ai sudditi del Carnevale all’ombra dei castelli, tanto che negli ultimi giorni si sta discutendo molto anche sul ruolo della Regina. Su laRegione di ieri (vedi pagina 5) le consigliere comunali di Bellinzona Lisa Boscolo e Martina Minoletti hanno pubblicato una presa di posizione in cui chiedono un ruolo di primo piano per la figura femminile alla testa del regno. A far discutere è il fatto che ancora oggi sia il Re eletto a designare la sua Regina. A questo punto una domanda sorge spontanea: per favorire le pari opportunità anche ai vertici del regno effimero della Turrita, e per essere davvero moderni e al passo con i tempi, il comitato non si è chinato sulla possibilità di rivedere il regolamento, prevedendo che per Re e Regina vi siano due candidature distinte, o che sia la Regina a scegliere il suo Re?

Capoferri: ‘Parificheremo le indennità simboliche per i regnanti’

Il presidente Capoferri spiega che «è sicuramente un tema. Nell’immediato il comitato ha proseguito nella ricerca come da tradizione e come previsto dagli statuti, ma sicuramente per il futuro c’è apertura». La direzione intrapresa – sottolinea il presidente – non implica che vi sia una differenza tra la figura del Re e quella della Regina. «Sono figure equivalenti, poste allo stesso livello ed è anche per questo motivo che è mia intenzione – ora che vi sono il ricambio e un nuovo inizio – parificare le simboliche indennità di Re e Regina che un retaggio del passato voleva leggermente diverse, mentre per me tutto ciò non ha assolutamente senso. Per tradizione abbiamo avviato la ricerca del Re, ma il Carnevale Rabadan è rappresentato dall’intera corte, con Regina, damigelle e paggetti».

Discendente di Primo Beltraminelli

La candidatura inoltrata da Chiara Beltraminelli ha raccolto molti consensi, tra cui anche quelli delle due consigliere comunali di cui sopra che la sostengono: “Un regno della Regina è possibile, ed è urgente che le donne rivendichino uno spazio di rappresentanza senza dover aspettare il via libera di un Re”, scrivono. La 30enne, speaker radiofonica, ha scritto al comitato del Rabadan mettendosi a disposizione: «Ho condiviso sui social la lettera che ho inviato per candidarmi e ho ricevuto molto sostegno e affetto, alcuni hanno scritto “la Regina già c’è e per il Re si vedrà”». Chiara è da quando è piccola che culla il sogno di diventare Regina del Carnevale. E infatti non è la prima volta che si propone per questo ruolo, visto che già una decina d’anni fa aveva iniziato a inoltrare le prime richieste. «Ma mi è stato risposto che non era il momento giusto, ora invece sono convinta che lo sia», spiega. «Ho la maturità giusta, ho la possibilità di mettermi a disposizione, ho energia, non ho figli e in più so utilizzare i social e parlo dialetto, requisiti indicati nel bando di concorso per il Re. Posso veramente prendermi questo impegno, che è considerevole, con la serietà con cui va preso, nonostante si stia parlando di Carnevale». Nel frattempo il comitato le ha risposto spiegandole che sarà il Re a decidere chi sarà la sua consorte.

La passione che unisce Chiara al Carnevale di Bellinzona è viscerale: oltre ad avere tatuato il simbolo del Rabadan sulla gamba, si è anche sposata sul balconcino di Palazzo Civico dove avviene la consegna delle chiavi. «Per me il Carnevale è un momento talmente importante che volevo sposarmi in quel momento. Così il giorno dell’apertura, nel febbraio 2020, dopo il rito civile, Chiara chiede di potersi affacciare al balcone e poter fare la sua apparizione sulla piazza con scettro e corona appartenuti al bisnonno Primo Beltraminelli, già Re dal 1954 al 1989. Una dinastia lunga ben 35 anni, ricorda la nostra interlocutrice, il cui nonno Fabio è stato invece in comitato per oltre trent’anni. «Ricordo che quando ero piccola, avevo solo tre o quattro anni, insieme a mio nonno che era in comitato salivo sul carro del Re». Originaria di Bellinzona, patrizia di Daro, Chiara si dice pronta a tutto pur di poter ricoprire il ruolo da lei ambito, anche spostare il suo attuale domicilio se necessario. «Visto che il comitato ha detto di voler portare innovazione e un’aria giovane, ritengo che sia un messaggio molto interessante pensare che la Regina possa regnare senza aspettare d’essere nominata dal Re. Ma ormai devo anche essere consapevole che a seconda di chi sarà scelto, verrà determinata anche la mia sorte. Il Re potrà essere reso attento riguardo alla mia disponibilità, ma alla fine ognuno si porterà la Regina che vorrà. E questo ritengo sia un peccato». Nel frattempo Chiara non si è persa d’animo e si è fatta avanti comunque, anche solo per evitare di sentirsi dire un giorno ‘Se l’avessimo saputo’. «Almeno ora lo sanno davvero tutti che voglio ricoprire questo ruolo fin da quando ero bambina».