Bellinzonese

Condanne sospese per evasione della tassa CO2 a Bellinzona

Il Tribunale penale federale infligge pene superiori alle richieste del Ministero pubblico

11 settembre 2025
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Ventuno mesi di reclusione con la condizionale di due anni all'ex funzionario dell'Ufficio federale delle strade (USTRA), mentre 24 e 22 mesi, anche questi sospesi per un periodo di prova di due anni, ai due importatori di automobili: sono le pene inflitte oggi dal Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona nel processo per evasione all'imposta sul CO2.

Oltre alla corruzione, il tribunale ha ritenuto la ripetuta falsità in documenti, truffa in materia di prestazioni e di tasse e conseguimento fraudolento di una falsa attestazione. I tre imputati sono responsabili in solido dei danni causati alla Confederazione, pari a 9 milioni di franchi. Le condanne non sono definitive e possono essere impugnate davanti alla Corte d'appello del Tribunale penale federale.

Le pene pronunciate superano le richieste del Ministero pubblico della Confederazione (MPC), che aveva domandato 19 mesi per l'ex collaboratore dell'USTRA, 21 mesi per uno degli amministratori della società di importazione di auto e 19 mesi per suo figlio. All'inizio dell'udienza, il MPC aveva deplorato il fatto che il caso fosse trattato da un solo giudice, il quale può infliggere pene di due anni al massimo.

La difesa chiedeva clemenza

Ieri la difesa aveva chiesto clemenza: l'avvocato dell'ex funzionario proponeva una condanna massima di 8 mesi con la condizionale abbinata a pene pecuniarie, sottolineando che il suo cliente aveva ammesso i fatti, conduceva una vita tranquilla e si era pentito di questa "follia". Una pena più severa avrebbe messo a rischio il suo reinserimento.

Da parte sua, il difensore di uno degli importatori, nella fattispecie il padre, chiedeva che fosse pronunciata una pena pecuniaria di 50 aliquote giornaliere a 200 franchi. A suo avviso, il suo cliente avrebbe agito su iniziativa dell'ex funzionario, affermazione contestata dall'interessato.

Infine, è stata chiesta un'assoluzione pura e semplice del figlio: il suo avvocato sosteneva che il suo cliente non fosse al corrente dell'accordo concluso dal padre e non conoscesse lo scopo delle somme versate al complice dell'USTRA.

Tra l'ottobre 2014 e il settembre 2017, l'ex funzionario ha inserito nei sistemi dell'USTRA falsi valori di emissione di CO2 al fine di ridurre le tasse dovute dai due importatori. In cambio di tali servizi, questi ultimi gli hanno offerto un'auto del valore di 15'700 franchi e un bonus mensile di 2000 franchi. Le falsificazioni hanno riguardato 2234 veicoli

(sentenza SK.2025.9 dell'11 settembre 2025)