Bellinzonese

Pompieri, corso cantonale sul soccorso stradale

È stata svolta una formazione per i nuovi capigruppo e aspiranti pompieri, spiegando come intervenire in caso di incidenti

Sono stati esercitati cinque scenari
18 novembre 2025
|

Sabato 15 e domenica 16 novembre scorsi al Centro di soccorso cantonale dei pompieri di Biasca, si è svolto il corso cantonale di formazione tecnico/tattico sul soccorso stradale: sono stati esercitati cinque scenari il tutto finalizzato con una manovra d’intervento finale, usufruendo di piazze di lavoro situate presso l’area industriale di Giornico e sedimi delle Strade Nazionali. Lo stesso è stato diretto dal responsabile della formazione del Centro Alessandro Intimi, coadiuvato dall’aiutante del corso Daniel Busacca del Centro d'intervento del San Gottardo. Vi hanno partecipato 60 militi di cui 50 allievi, provenienti dai 5 centri di soccorso cantonale: Biasca, Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisiotto.

Questa formazione ha un duplice indirizzo formativo. Il primo quale complemento per i nuovi capi gruppo formati nel 2025: gestione del gruppo in intervento, applicare le tecniche di messa in sicurezza e di decarcerazione ed estricazione delle persone coinvolte negli incidenti, interagire con i soccorritori d’ambulanza ed essere in grado di identificare e riconoscere i pericoli e le particolarità dei veicoli garantendo la sicurezza nella zona sinistrata. Il secondo è rivolto a completare la formazione di base dei nuovi aspiranti pompieri: acquisire le procedure per lo svolgimento di un intervento nell'ambito del soccorso stradale, identificare i ruoli e l'organizzazione della piazza sinistrata e soprattutto saper utilizzare le attrezzature di ultima generazione in dotazione.

Corrado Grassi, comandante del Centro di soccorso cantonale di Biasca, in un comunicato sottolinea come “questa casistica, che deve intervenire in caso di incidenti stradali, comporta l’applicazione delle medesime tecniche e attrezzature anche per altre situazioni legate a qualsiasi incidente conseguente ad attività diverse, professionali e ad altri eventi in generale dove le persone per poter essere soccorse devono prima essere liberate e messe in sicurezza. Tutto questo comporta grande conoscenza ed esperienza da parte dei militi confrontati ad applicare tecniche complesse, chiamati a svolgere continui aggiornamenti dovuti anche all’arrivo graduale negli ultimi anni di veicoli alimentati a gas, a idrogeno, ibridi ed elettrici, che in caso di incidente comportano modalità di intervento diverse al fine di garantire la sicurezza delle persone coinvolte e dei soccorritori medesimi”. Va inoltre considerato che queste situazioni difficili in cui intervengono militi pompieri e soccorritori “possono dar seguito a situazioni di stress a livello emotivo anche traumatici, tematica questa dove si presta la massima attenzione al fine di prevenire e se del caso identificare situazioni che necessitano di un supporto specialistico”.