Bellinzonese

Orti comunali e pista ciclo-pedonale-ludica: il Municipio non ricorre

Gerretta di Bellinzona: la decisione governativa diviene dunque definitiva e la Città valuta ora come valorizzare l’area contestata da alcuni confinanti

Come si presenta oggi il tratto iniziale ovest
(Foto ‘laRegione’)
21 novembre 2025
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Il Consiglio di Stato, come da noi anticipato il 25 ottobre, ha accolto cinque ricorsi interposti da confinanti; ora il Municipio di Bellinzona, lette le motivazioni, ha deciso di non contestare quella decisione, di non rivolgersi al Tribunale amministrativo cantonale. Stiamo parlando del progetto da 4 milioni, votato l'anno scorso dal Consiglio comunale, per la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale-ludico di 560 metri in città, nel quartiere della Gerretta fra via Vallone e via Monte Gaggio, con tanto di aree relax e per il gioco, orti comunali e posteggi. Ricevuta la sentenza governativa, il Municipio ha incaricato i servizi comunali (giuridico e pianificazione) di valutarla attentamente, per capire come procedere. Ora l'Esecutivo in un comunicato ricorda che “il progetto, se avviato entro la fine dell’anno corrente, avrebbe beneficiato di un cofinanziamento federale pari al 40% dell’investimento, corrispondente a circa 780'000 franchi. Tale contributo, anche in caso di ricorso e di un’eventuale nuova decisione del Tram, risulta ormai definitivamente perso”. Per ragioni di opportunità e responsabilità finanziaria, il Municipio ha pertanto deciso di non impugnare la decisione. E quindi alla luce di questa nuova situazione, sta ora procedendo con le “necessarie valutazioni per determinare l'approccio più opportuno e adeguato alla valorizzazione dell’area”.

Le motivazioni del Consiglio di Stato

Cosa sia esattamente previsto a Piano regolatore in quel luogo, e cosa sia realizzabile nel rispetto del Pr medesimo e della Legge cantonale sulle strade, è il punto focale delle decisioni governative. “Secondo i ricorrenti – scrive il Consiglio di Stato – il progetto si porrebbe in contrasto col Pr andando ben oltre alla realizzazione di un collegamento ciclo-pedonale ai sensi della Legge sulle strade”. Il fatto d’includere panchine, stalli per biciclette, aree pic-nic, gioco d’acqua per bambini, colonnine d’acqua, pergole in metallo con tavoli e sedute per il gioco a dama, sdraio, amache e attrezzi ginnici, implicherebbe, sempre secondo i ricorrenti, una specifica modifica di Pr. Tesi finora contestata dal Municipio. Il governo ha statuito che “sebbene nel campo di applicazione della Legge sulle strade non ricada soltanto il permesso per la costruzione delle strade vere e proprie, ma anche la realizzazione di tutte le strutture che insistono sul campo stradale e interferiscono con la circolazione dei veicoli e dei pedoni, in questo caso le aree ludiche e di relax previste sono dotate di infrastrutture che vanno ben oltre quanto contemplato dalla citata legge. E si configurano piuttosto come attrezzature d’interesse pubblico”. Perciò il progetto “non è conforme al Pr, il quale attualmente non prevede la possibilità di realizzare attrezzature d’interesse pubblico come quelle approvate dal Municipio”. Da notare che inizialmente gli opponenti alla licenza edilizia erano una trentina, e che solo cinque hanno successivamente interposto ricorso. Ottenendo ragione.

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