Bellinzonese

Sant’Antonino aumenta le imposte

Il Municipio chiede al Consiglio comunale di portare il moltiplicatore dal 70 al 78% per le persone fisiche e all’83 per società e ditte

(Ti-Press)
25 novembre 2025
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Brutte notizie per gli abitanti di Sant’Antonino e per le aziende. I conti del Comune sono sotto pressione e perciò il Municipio propone al Consiglio comunale, cui compete la decisione, di aumentare sensibilmente le imposte. Nel messaggio sul Preventivo 2026 chiede di portare il prelievo per le persone fisiche dal 70 al 78% e quello per le persone giuridiche dal 70 all’83%. Ciò che consentirebbe di contenere il disavanzo in 57mila franchi. Da notare che il gettito di società e ditte ammonta al 47,9% del totale, una netta differenza rispetto alla Città di Bellinzona ferma a circa il 10%.

Diversi i motivi all’origine dell’importante doppio balzello, a cominciare dalla diminuzione del gettito, più volte segnalata: “Nel corso degli ultimi anni importanti contribuenti, in particolare persone giuridiche, si sono confrontati con un andamento molto incerto, riducendo significativamente la base imponibile. Perciò le sopravvenienze d’imposta, che in passato generavano entrate importanti, sono state quasi interamente azzerate”. Il Municipio evita riferimenti diretti, ma è chiaro che la partenza dal Ticino della società Luxury Goods International (che gestisce la logistica di taluni marchi di lusso) ha colpito duro anche a Sant’Antonino.

Da una parte sgravi, dall'altra maggior pressione

Quanto alla scelta di differenziare i due moltiplicatori – una novità nel Bellinzonese e in alcune località ticinesi –, il Municipio la motiva con la volontà di “distribuire l'onere in modo più equo e strutturalmente sostenibile per la comunità”. Da una parte “è necessario considerare l'importante sgravio di cui le persone giuridiche hanno beneficiato a partire dal 2025 in virtù della riforma fiscale, ma per il quale non sono ancora certi gli impatti effettivi per il nostro Comune”; dall’altra bisogna “tener conto della crescente pressione economica cui sono sottoposte le persone fisiche e le famiglie a causa dei costanti e generalizzati aumenti”. Il tutto, più in generale, si ricollega “alla situazione economica che a livello globale rimane molto instabile, mentre quella geopolitica mostra segnali di ulteriore peggioramento”.

Tornando al piano locale, nel Consuntivo 2024 il Municipio aveva evidenziato che le voci di costo imputate in modo lineare dal Cantone e prelevate direttamente sul gettito fiscale hanno superato la soglia del 43%: “Questa situazione, da sola, evidenzia la crescente difficoltà di gestione per il Comune”. Vero è che questa estate il Cantone ha comunicato che per gli allestimenti dei rispettivi P26 i Comuni avrebbero beneficiato di maggiori entrate, ad esempio con l’aumento dei valori di stima: “Purtroppo questo contesto positivo è stato vanificato dalla successiva decisione cantonale di aggravare alcune partecipazioni ai costi cantonali (ad esempio trasporti pubblici) rendendo l’operazione pressoché neutra”.

Via lo statuto speciale, impatto ignoto

Lo sgravio fiscale cantonale per le persone giuridiche, ricordiamo, ha ridotto l'aliquota sugli utili dall’8 all'attuale 5,5%, “andando però ad abolire lo statuto speciale” che la Legge tributaria cantonale aveva in passato riconosciuto, sino a fine 2024, a un certo numero di ditte ticinesi la cui aliquota è quindi salita dal 2-3 al 5,5%. Colpo parato dalle casse comunali? Un anno fa il Municipio nel P25 si diceva fiducioso, oggi molto meno: “Rimane ancora incertezza in merito all'effettivo impatto. Se da una parte la riduzione dell'aliquota cantonale è un dato definito, non è ancora chiaro quale potrebbe essere il reale beneficio dato dall'abolizione dello statuto speciale. Prima dell'emissione delle rispettive decisioni di tassazione per il 2025, purtroppo, tale informazione rimarrà indefinita”. Ecco perché il Municipio rileva che la necessità di aumentare i due moltiplicatori è “influenzata e aggravata da queste misure cantonali unilaterali e impattanti”. Necessità invero “causata in parte anche dalla nostra situazione strutturale interna”. A incidere poi negativamente sul sano equilibrio fra entrate e uscite, c’è anche “il netto miglioramento dell'indice di forza finanziaria comunale con conseguente riduzione della partecipazione cantonale”.