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Nuovo lido di Grono, l’applausometro pre-votazione indica 8 su 10

Nella gremita palestra emerse alcune suggestioni critiche, la richiesta di una copertura invernale e timori per il traffico. La replica delle autorità

Palestra comunale gremita per la serata pubblica voluta dalle autorità
(Foto Anya Censi)
8 maggio 2025
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Prima ancora dei voti (l’appuntamento con le urne per approvare o respingere il credito di 5 milioni è per il 18 maggio) e dei bagnanti (inaugurazione agendata nella primavera 2027), il Lido di Grono previsto in zona Bosciolit al posto del campo di calcio fa il pieno di consensi. Sala multiuso gremita (oltre 150 presenti per una comunità di 1’600 abitanti) e molti applausi mercoledì durante la serata informativa voluta dal Municipio per tastare il polso della popolazione e ascoltare suggestioni ed eventuali dubbi su una struttura molto attesa nel Moesano dopo la chiusura del centro sportivo Vera di Roveredo risalente al 2008. Qualche perplessità in effetti non è mancata, sebbene alla fine l’applausometro di chi scrive abbia indicato un gradimento di 8 su una scala di 10.

Due tentativi regionali falliti e tutto liscio dopo l'input di Rüesch

Tutto è filato liscio da quando appena due anni fa – abbandonato il progetto di nuovo Centro sportivo regionale previsto a Leggia con un investimento di 8-10 milioni – le autorità di Grono hanno schiacciato sull’acceleratore partendo da una proposta formulata in Consiglio comunale da Christoph Rüesch. Infatti il Patriziato, proprietario del terreno, ha rinnovato il diritto di superficie a favore del Comune; il Cantone ha assicurato sussidi per un quarto dell’investimento (230mila franchi a fondo perso e un milione rimborsabile in 15 anni a tasso zero) e il Consiglio comunale ha stanziato il credito (a carico delle casse pubbliche vi sono 1,23 milioni) ora posto in votazione popolare. Il 50% restante sarà gestito sempre dal Comune tramite credito ipotecario da ammortizzare in 40 anni più interessi. Il tutto orientato a migliorare un comparto che da molto tempo è un piccolo ma apprezzato centro sportivo grazie al centro tennistico, al campetto in sintetico, alla palestra/sala comunale e al campo di calcio. Il quale, una volta smantellato, rivivrà nell’area Anzàn di Leggia a sua volta da migliorare con un investimento di 1,5 milioni, di cui mezzo milione a carico delle società sportive.

Lo studio di progettazione Dufour e Magnani di Verdabbio ha esposto i dettagli di un’architettura «umile e pragmatica» e di una struttura caratterizzata da una grande vasca suddivisa per nuotatori, tuffi e attività ludiche, più una separata per i bambini più piccoli. Il tutto completato da un ‘pontile’ sulla vasca principale, aree relax, prato con alberi, servizi igienici, spogliatoi, bar, locali tecnici e muri perimetrali di protezione dall’A13 che scorre oltre il posteggio e dalla confinante zona industriale. Capienza massima 300 persone. All’esterno 70 posti auto, 80 bici, 10 moto e una nuova fermata per pulmini. Niente stalli attrezzati invece per camper o camping. Dal profilo infrastrutturale previste – per ora solo sulla carta – anche aree per contenuti aggiuntivi stagionali, ad esempio una pista di ghiaccio e un campo da beach volley. C‘è pure la predisposizione per un’eventuale copertura invernale delle piscine (musica del futuro). Con un bacino di 10mila abitanti, si stimano 25mila utenti stagionali (entrata 10 franchi adulti e 6 bambini e ragazzi fino a 16 anni, con possibilità di abbonamenti stagionali). I ricavi annuali dovrebbero ammontare a 260mila franchi: compensando le uscite (costi operativi di 187mila franchi più ammortamenti e interessi per circa 150mila), il Comune sarebbe chiamato a versarne circa 70mila. Sopportabile? Sì secondo legislativo ed esecutivo.

E le altre opere comunali?

Al momento delle domande, dalla sala qualcuno ha detto che di fronte a un investimento così ingente per un piccolo Comune di valle avrebbe voluto vedere, prima di votare, un piano finanziario per i prossimi 10-15 anni in materia di opere generali quali canalizzazioni, scuole, biblioteca, strade. Nel senso che «magari sarebbe utile dare la precedenza ad altre priorità». Il sindaco Samuele Censi ha assicurato che «finanziariamente teniamo i piedi ben saldi per terra, tant’è che negli ultimi anni abbiamo chiuso i conti comunali con avanzi significativi. In ogni caso non ci dimentichiamo dei molti progetti a Grono e nelle frazioni aggregate» quasi dieci anni fa. Ha quindi puntualmente elencato quanto si è fatto, si sta facendo e quanto è in programma. Ma anche quanto non lo è, come ad esempio la sopraelevazione della scuola considerato che l’edificio ha ancora margini di sfruttamento, che la biblioteca è destinata a finire nell'ex stazione ferroviaria una volta ristrutturata e che l’attuale previsione demografica degli allievi non indica un’esplosione numerica. Da Leggia c’è però chi ha lamentato l’assenza di investimenti concreti, o meglio sono previsti ma si stenta a vederli. «Non sono d’accordo», ha replicato Censi dettagliando anche qui alcune opere realizzate e in divenire. Più in generale – ha aggiunto il municipale e capodicastero finanze Claudio Brunoldi – il Piano finanziario comunale 2025/28 indica investimenti lordi per 28 milioni «che riusciremo a realizzare anche considerando quello per il nuovo lido».

Copertura invernale e il ruolo degli altri Comuni

Il presidente del Consiglio scolastico Paolo Ponzio ha lodato lo sforzo di assicurare uno spazio per il nuoto, visto che finora gli allievi di Grono e degli altri paesi di valle devono recarsi nel Bellinzonese per assicurare l'acquaticità prevista per legge. A questo riguardo c’è chi ha sollecitato da subito una copertura invernale per consentire l’attività anche nella stagione fredda e non solo fra maggio e settembre. Una struttura tipo pallone pressostatico o simile è in effetti già predisposta – è stato risposto – ma i costi di gestione rimangono al momento un punto di domanda di fronte a un'affluenza che sarebbe ridotta rispetto all’estate. Chiarimenti in tal senso sono attesi anche considerando quale sarà l'affluenza da altri Comuni moesani, i quali – questo è l'auspicio di Grono – magari potrebbero in futuro sostenere finanziariamente l'operazione. A questo riguardo, c’è appunto chi ha chiesto come mai gli altri enti locali non siano stati subito coinvolti: «In passato abbiamo tentato l'esercizio due volte – ha ricordato Censi – e il primo progetto regionale previsto a Roveredo non è decollato perché i 20-30 milioni stimati erano stati giudicati troppi e insostenibili. Idem per la versione più contenuta che avevamo immaginato a Leggia». La difficoltà nel mettere tutti d’accordo ha quindi indotto la politica di Grono a procedere autonomamente. «Ora, confido che col passare del tempo i Comuni vicini valutino la loro posizione in materia, specialmente in virtù del fatto che la struttura è rivolta a tutto il Moesano» con ricadute anche, si spera, turistiche. Per quanto riguarda invece la sicurezza nelle vasche, i progettisti hanno assicurato che verranno rispettate tutte le norme in materia.

Il nodo della viabilità interna

Pure toccato il tema della viabilità, nel senso che specialmente nelle belle giornate estive gli abitanti della zona temono un forte aumento di veicoli fra le viuzze del paese, sebbene l’accesso a via Centro Sportivo avvenga, per chi viene da fuori Comune, dal vicino semisvincolo autostradale di Pascolet. Il tema è noto al Municipio: «Ed è centrale», ha sottolineato il sindaco: «Ci stiamo lavorando visto anche che l’arrivo del quartiere Birreria, insieme all’aumento generale della popolazione, ha incrementato il numero di veicoli in paese». Riflessioni che toccano anche il posteggio nei pressi dell’ex stazione ferroviaria, per il cui futuro si immagina una ristrutturazione orientata ad accogliere oltre alla biblioteca comunale anche un infopoint e uno spazio ricettivo esterno. Ma qualcuno ha insistito, indicando che via Centro Sportivo e la zona della scuola già oggi subiscono ripercussioni viarie indesiderate. In effetti il semisvincolo di Pascolet, inaugurato nel 2019 e comodamente raggiungibile dalla strada cantonale, viene invece raggiunto da non pochi veicoli attraverso le stradine che dal quartiere Birreria, dalla scuola e dall’ex stazione confluiscono verso via Centro Sportivo: «Il semisvincolo è usato parecchio e se da una parte dobbiamo adattarci a queste scelte viarie, dall'altra non vogliamo nemmeno subirle», ha detto il sindaco: «Perciò si può ipotizzare una diversa gestione della circolazione, come ad esempio l'interruzione di via Centro Sportivo dopo la palestra comunale per chi arriva dal semisvincolo».

Rumore schermato dagli alberi

Fra i timori emersi vi è anche quello del rumore generato in estate dalla normale attività del lido: nella zona residenziale confinante qualcuno s’interroga e chiede garanzie. Tuttavia – è stato spiegato anche dai progettisti – la nuova vegetazione prevista aiuterà a mascherare l’impatto fonico nella fascia diurna, mentre l’eliminazione del campo di calcio migliorerà la situazione la sera venendo a mancare le partite con pubblico. Aggiustamenti volti a garantire sicurezza e qualità di vita.

Il ruolo dell'ente pubblico

L'ultima parola se l’è presa Christoph Rüesch. Un lungo intervento mirato a evidenziare quale può essere il ruolo dell'ente pubblico di fronte ai bisogni della popolazione. Se da una parte i bisogni di base sono garantiti, dall'altra non vanno tralasciati quelli non prioritari (tempo libero) ma che indubbiamente rafforzano lo spirito comunitario e i rapporti intergenerazionali. In tal senso un lido è a suo dire un'operazione che rientra certamente fra gli obiettivi del Comune, con una spesa pro-capite sostenibilissima per dare un'opportunità balneare e sportiva a chi non ha una disponibilità finanziaria tale da permettersi la piscina nel giardino di casa. Applauso scrosciante, 8 su 10.