Grigioni

Governo retico critico sulle modifiche previste al servizio postale

‘Nessuna riduzione a scapito delle regioni di montagna e periferiche’ che potrebbe ‘portare a una società a due classi’

Avamprogetto in consultazione
(Ti-Press)
26 giugno 2025
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Il Governo grigionese critica le modifiche previste dalla Confederazione al servizio postale universale. Prendendo posizione in merito al relativo avamprogetto posto in consultazione afferma di essere “chiaramente contrario alla riduzione del servizio postale universale a scapito delle regioni di montagna e periferiche”. E questo malgrado sia “consapevole della difficile situazione finanziaria cui si trova confrontato il servizio postale universale”. In ogni caso “una riduzione delle prestazioni non deve portare a una società a due classi”, si legge in un comunicato. “Il servizio pubblico postale deve seguire gli stessi requisiti in materia di qualità in tutte le regioni del Paese”.

‘L’interruzione del recapito fuori degli insediamenti rappresenta una minaccia’

Nella nota si ricorda che, con adeguamenti dell'ordinanza sulle poste, il Consiglio federale intende accordare alla Posta Svizzera maggiore flessibilità per quanto riguarda il recapito, rendendo così più efficiente ed economica la fornitura del servizio universale. Di conseguenza è previsto che il servizio universale venga ampliato con un canale di recapito digitale e con l'accesso al traffico elettronico dei pagamenti. In questo contesto il governo retico “respinge la prevista interruzione del recapito postale agli edifici abitati tutto l'anno al di fuori degli insediamenti, poiché ciò è discutibile sotto il profilo della politica democratica e rappresenta una minaccia al servizio postale nelle aree rurali”. Un'eventuale riduzione dovrebbe “avvenire solo gradualmente e con alternative equivalenti” come ad esempio il recapito digitale. Non da ultimo l'esecutivo ritiene che “i requisiti in materia di recapito per media stampati, in particolare per i giornali regionali, devono essere mantenuti al fine di tutelare il pluralismo mediatico e le lingue minoritarie”.