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A Sorte si attende con fiducia il vallo di protezione

Approfondimenti, pure su un eventuale abbandono del paese, saranno consegnati in autunno all’Ufam che deciderà se gli sfollati potranno tornare a casa

‘La diga proteggerà completamente la frazione di Lostallo’
(Ti-Press)
3 luglio 2025
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Vallo di protezione o abbandono? Le opzioni per il futuro di Sorte sono queste. O meglio per la porzione del paese che si trova sulla sponda destra del fiume Moesa. Il Municipio di Lostallo è convinto – come abbiamo riferito recentemente – che la soluzione migliore sia realizzare una sorta di diga che garantirebbe «una protezione completa della frazione» da eventuali piene del riale Molera, ha ribadito durante una conferenza stampa tenutasi oggi a Roveredo il sindaco Nicola Giudicetti. In ogni caso «entro autunno presenteremo all’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) gli approfondimenti relativi alle due varianti», ovvero il vallo di protezione che prevede un investimento stimato a circa 6,8 milioni di franchi (almeno il 55% sarebbe coperto da Confederazione e Cantone) e il dezonamento dell’area che prevede pure dei costi, anche se non sono ancora noti. Infatti in quest’ultimo caso sarebbe necessario «indennizzare i proprietari dei terreni per permettere loro di costruire un’abitazione altrove», ha precisato il sindaco. Il credito di 65mila franchi approvato durante l’assemblea comunale tenutasi lo scorso 30 giugno servirà proprio per allestire un progetto di massima e per effettuare i relativi approfondimenti.

‘Miglior rapporto costi-benefici’

Oltre al vallo di protezione, sono state valutate anche altre opere di premunizione, come ad esempio dei bacini di contenimento che avrebbero protetto anche la strada cantonale. Tuttavia le stime dei costi sono nettamente superiori (dagli 11 fino ai 14 milioni di franchi), rispetto al vallo. Vallo che è quindi il «progetto che rispecchia al meglio il rapporto costi-benefici», ha sottolineato Giudicetti. La spesa sarebbe infatti minore rispetto ad altre soluzioni, ma garantirebbe comunque la protezione totale di Sorte. Inoltre anche l’impatto paesaggistico sarebbe minore. E questo «ci fa ben sperare che il progetto possa essere approvato dall’Ufam» e, in seguito, dal Cantone dei Grigioni. Gli svantaggi sarebbero però che un tratto della strada cantonale non sarebbe protetto (rimarrebbero i semafori che, in caso di necessità, fermano il traffico), così come un traliccio dell’alta tensione. Svantaggi che tuttavia sono di poco conto se si considera che con la ‘diga’ la ventina di sfollati – «quasi tutti hanno espresso la volontà di tornare a casa» – potrebbero rientrare nelle loro abitazioni in totale sicurezza. E proprio per far sì che questo rientro avvenga nel minor tempo possibile, il sindaco ha assicurato che si farà tutto il possibile, rivolgendosi se necessario agli uffici federali e cantonali competenti, per velocizzare la procedura.

Donazioni: superati i 3 milioni

L’incontro con i media si è aperto con un minuto di silenzio per ricordare le tre vittime dell’alluvione che il 21 giugno 2024 ha flagellato la Mesolcina. I costi dovuti al maltempo sono nel frattempo saliti a oltre 84 milioni di franchi, ovvero dieci milioni in più rispetto alle stime dello scorso dicembre. E questo in particolare proprio perché non era ancora stata stimata la spesa per proteggere Sorte. Per quanto riguarda la ripartizione dei costi quasi il 36,78% sarà coperto dal Cantone, il 33,62% dalla Confederazione, il 16,23% dai Comuni (Lostallo, Soazza, Cama, Grono, Mesocco e Roveredo) e il 13,38% da terzi. Nel frattempo le donazioni hanno superato i 3 milioni di franchi, ha indicato la presidente della relativa commissione Anna Giacometti.

Interventi immediati e forestali

L’ingegnere forestale regionale Davide Lurati ha da parte sua fatto il punto dapprima sui cosiddetti interventi immediati per ripristinare la funzione di protezione delle opere danneggiate (sgombero materiale dai torrenti, svuotamento delle camere di contenimento, ripristino del deflusso delle acque e sistemazione delle opere di protezione). Il progetto ‘Soma’ comprende 35 oggetti per un investimento preventivato a 14,2 milioni di franchi, sussidiato nella misura del 35% da parte della Confederazione e del 45% del Cantone. Progetto che, proprio oggi, ha anche ricevuto l’avallo da parte del governo retico, una formalità. Dei 35 interventi, 31 sono terminati, due quasi conclusi, uno appaltato (quello relativo al riale San Giorg a Lostallo che prevede il potenziamento della diga, così da proteggere ulteriormente il Comune; se non vi saranno ricorsi i lavori dovrebbero iniziare nelle prossime settimane) e una da completare (deponie di Sorte). I lavori dovrebbero terminare il prossimo inverno. Un altro progetto, denominato Infra, prevede il ripristino delle infrastrutture forestali, in particolare le strade, gravemente danneggiate. L’investimento stimato è di 4 milioni (sussidiati nella misura del 75%) e gli interventi non ancora conclusi dovrebbero terminare nel 2027.

95% dei terreni agricoli ripristinati

Moreno Monticelli del Gruppo di coordinamento regionale ha poi indicato che degli oltre 60 ettari di terreni agricoli danneggiati dall’alluvione, più del 95% è stato ripristinato. In questo contesto sono anche già state sistemate alcune strade verso gli alpeggi. Altri interventi di competenza comunale hanno riguardato strade, sorgenti, condotte, stazioni di pompaggio, impianti di depurazione, sentieri, ma anche la fermata del bus di Sorte che veniva utilizzata da 26 bambini per recarsi a scuola. Quest’ultima è stata ora spostata, ma la speranza è che possa tornare dov’era. Capitolo impianti idroelettrici: quello di Lostallo è tornato al 100%, mentre per quello di Grono sono in funzione due turbine su tre. Per quanto riguarda la sistemazione del bacino della diga della Roggiasca a Roveredo, il 90% dei lavori è terminato.

Ulteriori aggiornamenti delle carte dei pericoli

L’ingegnere forestale e responsabile del Gruppo di coordinamento Luca Plozza ha poi ricordato che dagli aggiornamenti delle carte dei pericoli dello scorso aprile è emerso che in un terzo dei casi presentavano «deficit importanti», in particolare perché «i volumi delle eventuali colate di fango erano sottostimati». Ha inoltre ribadito che al momento gran parte delle abitazioni a Sorte (sponda destra) sono in zona rossa (pericolo elevato), il che significa che non si può né ristrutturare, né ricostruire. «Nel caso si dovesse realizzare il vallo, ovviamente la carta dei pericoli sarà aggiornata», permettendo così agli sfollati di sistemare e rientrare nelle loro case. Nella scorsa primavera è inoltre stato dato l’incarico di allestire ulteriori 70 carte dei pericoli per altri riali, da Mesocco a San Vittore. Le revisioni (con l’obiettivo di identificare eventuali deficit per quanto riguarda le zone abitate e le vie di comunicazione) dovrebbero essere consegnate durante il prossimo inverno. Costo dei mandati: oltre un milione di franchi. Non da ultimo Plozza ha poi ricordato che pure la porzione di Sorte sulla sponda sinistra della Moesa in futuro sarà maggiormente sicura. E questo grazie alle tre deponie di materiale che proteggeranno il paese da eventuali colate di fango.

Verso la normalità, ma senza dimenticare

Insomma, «la Mesolcina si è rimboccata le maniche», ha sottolineato Philippe Sundermann, responsabile della comunicazione. «Abbiamo cercato di ripristinare al meglio e il più rapidamente possibile la situazione per cercare di ridare alla popolazione una sensazione di normalità, senza però dimenticare quanto è successo».

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