Grigioni

Insegnare l’italiano nel Grigioni italiano: Orbita anche nelle terze elementari

Dopo il lancio avvenuto l’anno scorso nelle seconde, prosegue l’implementazione del nuovo strumento didattico concepito in Svizzera

Una delle pagine del nuovo strumento didattico
(Foto Asp Grigioni)
7 agosto 2025
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Nelle regioni Moesano, Poschiavo e Bregaglia alla ripresa delle lezioni dopo la pausa estiva sarà introdotto anche nelle terze elementari il mezzo didattico Orbita concepito per un adeguato insegnamento dell’italiano come lingua di scolarizzazione negli istituti comunali. L’obiettivo è guidare gradualmente gli allievi dall’italiano quotidiano all’italiano come lingua di formazione. Ma non solo: oltre a rafforzare le competenze linguistiche, si promuove anche l’identità culturale. Nel Grigioni italiano un altro passo avanti dunque dopo il successo del lancio avvenuto l’anno scorso in seconda e che proseguirà ma mano con le altre classi superiori fino al 2028. Orbita è stato sviluppato dall'Alta scuola pedagogica (Asp) dei Grigioni, in collaborazione con quella ticinese, su incarico dell'Ufficio cantonale per la scuola popolare e lo sport.


Foto Asp Grigioni
Franca Caspani

«Con l’implementazione in terza, portiamo avanti con coerenza ciò che abbiamo iniziato lo scorso anno», spiega Franca Caspani, responsabile nell’Asp del progetto e del ciclo di studio relativo alla scuola elementare. Per le terze è stata ulteriormente ampliata la parte dedicata alla grammatica. I testi sono più lunghi e gli esercizi più complessi. Come per gli alunni più piccoli, anche in questo caso si tratta di confrontarsi con la lingua standard e il proprio dialetto. Il mezzo didattico crea consapevolmente un legame con la realtà quotidiana delle regioni linguistiche italofone dei Grigioni. In questo Orbita si differenzia dai materiali didattici provenienti dall’estero, che finora sono stati utilizzati nella maggior parte delle scuole.

I dieci capitoli combinano la promozione linguistica con argomenti adeguati all’età e creano spazio per la creatività e gli aspetti culturali. «I bambini di questa età hanno una spiccata immaginazione. Le storie fantastiche, le esperienze quotidiane e i contenuti emotivi li attraggono particolarmente», sottolinea Caspani. «Utilizziamo questo approccio in modo mirato per avvicinare gradualmente i bambini alla lingua italiana utilizzata a scuola e renderla così viva e tangibile per loro». Aprendo il mezzo didattico, si parte subito con umorismo e fantasia: i bambini confrontano la loro routine quotidiana con quella di un mostro in modo giocoso e stimolante dal punto di vista linguistico. Nei capitoli successivi incontrano artisti circensi con l’aiuto dei quali si esercitano a discutere e argomentare in gruppo o redigono le proprie istruzioni di gioco sulla base di testi specialistici. Intervistano poi i loro nonni sui giochi di società del passato. L’analisi di fiabe come ‘Il gatto con gli stivali’ promuove la comprensione letteraria e il cambio di prospettiva.