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Sperimentazione in Città Vecchia: tutti gli occhi addosso

Locarno, istituito un gruppo di lavoro con autorità, favorevoli e contrari, incaricato di ‘vivisezionare’ il prima, il durante e anche il dopo

L’entrata in Città Vecchia da via Borghese (con il Parco Balli a destra)
(Ti-Press)
20 febbraio 2025
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Un tavolo di lavoro per fare le pulci alla sperimentazione viaria in Città Vecchia. Preparandola, poi seguendola passo per passo (sempre che il Consiglio comunale decida di votare il credito di 140mila franchi che la sblocca) e infine valutandone gli effetti. Perché l’obiettivo è decidere con cognizione di causa, esplorati tutti i punti di vista e tutti gli effetti, se ne sia valsa la pena – quindi se da sperimentazione si possa passare a pacchetto di misure di fatto – oppure se la prova sia fallita e come tale vada cassata.

L’istituzione della commissione mista è il risultato tangibile dell’incontro tenutosi mercoledì in Città Vecchia fra i principali portatori di interesse, ovverosia chi nelle scorse settimane ha fatto sentire la propria voce dopo i due importanti eventi succedutisi in rapida sequenza: ovvero prima l’approvazione cantonale della variante al Piano particolareggiato del nucleo storico che rende possibile la costruzione di un autosilo sotto Parco Balli, poi l’annuncio del Municipio circa l’intenzione di avviare una sperimentazione viaria di 3 mesi che prevede la chiusura al traffico di transito di via Borghese, quella serale e nel fine settimana di via Cittadella, nonché lo sbarramento in uscita di via delle Monache e quello in entrata di via Cappuccini, limitatamente a chi intende sfruttare il nucleo unicamente per attraversare la Città (quindi libero accesso, come oggi, a chi si recherà nel nucleo per le compere).

All’incontro esplorativo, mercoledì, c’erano tre rappresentanti del Municipio – il sindaco Nicola Pini, il vicesindaco Claudio Franscella e la capodicastero Sicurezza Elena Zaccheo, più il capotecnico André Engelhardt – nonché esponenti del gruppo di favorevoli alla sperimentazione (capitanati da Federico Rotta), del Comitato spontaneo di difesa del futuro del quartiere Città Vecchia di Locarno (il portavoce è Francesco Bevilacqua) e della Pro Città Vecchia (con la presidente Franca Antognini). A proposito dei gruppi spontanei, va ricordato che il primo (favorevoli) aveva raccolto un centinaio di firme in tre giorni, mentre il Comitato di difesa del futuro di Città Vecchia oltre 1’000.

Pini: ‘Non una sperimentazione alibi’

«L’incontro, durato ben tre ore, è stato ricco di spunti ed è servito a stabilire che nel gruppo di lavoro saranno rappresentati tutti i gruppi di interesse, ognuno con tre elementi. La composizione verrà presentata in occasione di una serata pubblica convocata il 20 marzo dalle 20 nella Sala dei Borghesi – premette il sindaco Nicola Pini –. Detto questo, secondo noi è stato un incontro positivo perché il dialogo è stato franco, schietto e multilaterale, nel senso che è stata l’occasione per uno scambio di vedute fra l’autorità e i gruppi presenti, ma anche fra gli stessi gruppi». Il sindaco esprime soddisfazione per il fatto di «essere riusciti a chiarire alcuni punti importanti, il primo dei quali è che, se la si avvierà, sarà una sperimentazione vera e non una sperimentazione alibi. La creazione del gruppo di lavoro va chiaramente in questa direzione». Inoltre, prosegue, «è stato ribadito ciò che non a tutti era chiaro, e cioè che i posteggi non saranno minimamente toccati. Senza dimenticare il fatto che la limitazione oraria di via Cittadella non sarà durante la settimana, ma solo la sera e i fine settimana, aprendosi al massimo alle richieste puntuali già giunte e che arriveranno dai commercianti in relazione a specifiche esigenze. E aggiungo che sono stati dati alcuni chiarimenti anche riguardo al transito su via Borghese fin fuori dal nucleo – che continuerà a essere consentito a chi si sarà fermato prima in Città Vecchia – nonché in merito alIa segnaletica, e alla comunicazione più in generale, verso la cittadinanza. Insomma, vi sarà un coinvolgimento durante tutta la sperimentazione: prima (con la condivisione del progetto definitivo da sperimentare), durante (con incontri periodici in cui verranno presentati dei dati e valutati eventuali correttivi) e anche dopo, con la redazione di un rapporto con tutte le osservazioni del caso all’indirizzo della Città».

Pcv ministeriale (la presidente un po’ meno)

Ribadendo il proprio “impegno nel promuovere un dialogo aperto sulla sperimentazione della nuova gestione del traffico nel quartiere”, la Pro Città Vecchia (Pcv) ha inviato una nota con cui ringrazia il Municipio per la serata informativa di mercoledì, “che ha offerto un’importante occasione di confronto tra le diverse posizioni”. Quanto al gruppo di lavoro, che sarà proprio la Pcv a coordinare, “cercherà di entrare nelle specificità delle esigenze delle parti e di trovare delle soluzioni condivise sempre nel rispetto degli statuti dell’associazione, ossia prefiggendosi di tutelare gli interessi della Città Vecchia di Locarno, favorendone lo sviluppo economico, culturale, turistico e architettonico. Da ciò dovrebbe scaturire un suggerimento orientativo per il Consiglio comunale, che dovrà in seguito esprimersi e avallare o meno il messaggio”.

Messaggio che, a titolo personale, la presidente della Pcv, Franca Antognini, giudica «impreciso e nebuloso in troppi passaggi. Tre divieti di circolazione, ad esempio, non vanno per niente bene e generano un senso di insicurezza». Riguardo poi alla Zona Incontro, che dovrebbe caratterizzare via Borghese ma di fatto non ci è mai riuscita, «a fallire non è stata la Zona Incontro, ma la sua applicazione. Città Vecchia è un contesto delicato e importantissimo, l’unico in cui vi sono ancora dei commerci autoctoni. Il tema principale è, secondo me, quello della responsabilità collettiva. Ogni decisione pesa e va quindi ponderata con grande attenzione».

Il Comitato di difesa: ‘Ancora molto preoccupati’

Attenzione viene predicata anche da Francesco Bevilacqua, primo esponente del Comitato spontaneo di difesa del futuro di Città Vecchia: «È positivo che venga istituito questo gruppo di lavoro per un confronto serio su tutte le tematiche in discussione. Tuttavia, noi rimaniamo estremamente preoccupati per gli scenari che si prefigurano, perché molte sono le ombre su cui occorre fare luce per capire in quale direzione stiamo andando. Insomma non abbiamo cambiato idea rispetto al giorno in cui abbiamo consegnato le oltre 1’000 firme a Palazzo Marcacci».

Infine, per i favorevoli alla sperimentazione, Federico Rotta comunica che «dall’incontro di mercoledì usciamo con uno spirito collaborativo. Innanzitutto, a tutte le parti è stata offerta la possibilità di essere ascoltate; anche a chi ha fatto capire di non aver neppure letto il messaggio municipale, che secondo noi chiarisce già tanti dubbi. Bene per il gruppo di lavoro, che seguirà la sperimentazione fin da prima della sua eventuale implementazione, poi anche durante, passando per serate informative pubbliche. Il nostro obiettivo è favorire il dialogo, collaborare e cercare dei punti di incontro per giungere infine a una soluzione condivisa prima di andare in Consiglio comunale».

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