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Tetto della pista di ghiaccio ad Ascona, rodaggio riuscito

È ai ‘tempi supplementari’ la prima stagione con copertura alla Siberia. Il sindaco Giorgio Gilardi: ‘Ottimi riscontri. Ora valutiamo gli utilizzi estivi’

La nuova copertura
(Ti-Press)
26 febbraio 2025
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La copertura della pista di ghiaccio della Siberia ad Ascona è alla sua stagione di rodaggio. L’impianto era stato inaugurato lo scorso 9 novembre. Quando ancora non c’era il tetto, la patinoire chiudeva agli inizi di marzo. Ora il grande padiglione, con struttura in legno e impianto fotovoltaico, permette di prolungarne l’uso. «Andremo avanti fino alla fine di marzo, con una coda nei primi giorni di aprile – conferma il sindaco del Borgo Giorgio Gilardi –. Non solo: nell’autunno del 2025 apriremo con un mese d’anticipo. Il numero di sportivi che scendono in pista per le diverse discipline, dal pattinaggio artistico all’hockey, passando per il curling, è cresciuto. Così come sono aumentate le entrate durante le ore di apertura al pubblico. Ad esempio, gli adulti paganti sono già 1’700, quando l’anno scorso erano stati in totale 1’300. Un’altra cifra importante: contiamo 500 scolari in più. Va detto, inoltre, che il programma di utilizzo della pista, con tornei e partite, ha potuto essere rispettato, senza cambiamenti causati dal maltempo. Un vantaggio non da poco, sia per gli utenti sia per chi è chiamato a pianificare gli appuntamenti sul ghiaccio».

Ci sono stati problemi? «In linea di massima no, a parte qualche episodio di formazione di condensa. Ora stiamo facendo le valutazioni del caso, mese dopo mese, con cambiamenti di temperatura e umidità dell’aria, per capire come agire e se sia necessario introdurre eventuali accorgimenti. Mi sembra di poter dire che la struttura ha raccolto un alto indice di gradimento da parte degli utenti; d’altronde è l’unica coperta nell’area urbana del Locarnese». Il Comune di Ascona aveva pure deciso di trasformare un vecchio magazzino in spogliatoio per ospitare i “discatori” della Vallemaggia, rimasti orfani della pista di Prato Sornico, distrutta dalla piena del fiume alla fine dello scorso mese di giugno. Oltre al settore giovanile, con i Rivers (che comprendono i club di Ascona, Vallemaggia e Valle Verzasca), hanno trovato spazio gli attivi della squadra dell’Hockey club Vallemaggia.

E per quanto riguarda l’utilizzo estivo di quello che sarà un grande spazio coperto, senza ghiaccio? «Stiamo esaminando alcune possibilità. Siamo orientati a un’occupazione nella bella stagione che sia compatibile con la struttura: infatti, la piastra che funge da pavimento è delicata. Il primo anno fungerà da banco di prova per capire le richieste del territorio, e in tal senso abbiamo sollecitato alcuni gruppi e associazioni a farsi avanti, e quali attività si adattano meglio. In ogni caso, pensiamo a momenti legati ad attività sportive, ma pure allo svago per i più piccoli. Nelle prossime settimane il Municipio deciderà, assieme alla Brima Sa, società che si occupa di gestire la pista, quali saranno le proposte che potranno essere accolte».

Per il sindaco il bilancio di questi primi quattro mesi è sicuramente positivo. Restano ancora alcuni passi da compiere. Fra questi, la rinaturalizzazione del tratto del riale Brima che serpeggia nei pressi della struttura: «Prossimamente procederemo con la richiesta del credito necessario al Consiglio comunale e, se tutto va come deve, penso che potremo iniziare i lavori già nel corso di quest’anno».

La copertura della pista di ghiaccio della Siberia consiste in un gigantesco soffitto a botte, con travature in legno e un impianto fotovoltaico di mille metri quadrati, che produce circa 230mila kW/h all’anno. Energia che serve sia per fabbricare il ghiaccio, sia per il sistema di riscaldamento e di raffreddamento del ristorante annesso, del Teatro e del Museo di San Materno, tutte strutture di proprietà del Comune di Ascona.

La storia della Siberia (si chiama così perché si trova nella zona più fredda del Borgo) inizia nel secolo scorso, con una pista naturale. Era poi arrivato il ghiaccio artificiale e nel 2003 la prima idea concreta di copertura. Nel 2006 un progetto era però stato scartato per i costi eccessivi e nel 2013 il Comune aveva investito 3,5 milioni di franchi per il nuovo ristorante e per risanare la tribuna. Un paio d’anni fa le tre società di sport su ghiaccio (pattinaggio, hockey e curling) si erano fatte promotrici di una nuova proposta, dopo che l’ipotesi di un palazzetto sul sedime dell’ex caserma a Losone era naufragata: hanno quindi regalato un progetto di massima già pronto (oltre a raccogliere 380mila franchi per favorirne la realizzazione). Nel 2022 il Consiglio comunale del Borgo aveva concesso il credito di 4,5 milioni di franchi per il tetto e qualche mese dopo altri 1,5 milioni per il rifacimento della piastra di fondo. Ricordiamo, infine, che diversi Comuni del Locarnese hanno deciso di sostenere l’investimento con un contributo “una tantum”.