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Nodo viario di Ponte Brolla, la rivoluzione stradale slitta di due anni

Il cantiere inserito nel PALoc 3 avrebbe dovuto essere avviato entro la fine di quest'anno. La decisione di Cantone e Cit non compromette gli aiuti

(Cantone)
13 maggio 2025
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Nodo intermodale di Ponte Brolla, i tempi per la realizzazione delle opere previste dal PALoc 3 (Programma d’agglomerato del Locarnese di terza generazione) si allungano. Di almeno due anni. Contrariamente a quanto previsto dalla tabella di marcia, infatti, complici alcuni cambiamenti intervenuti a livello procedurale e alcuni ritocchi apportati al progetto, il cantiere non potrà essere avviato. Il fatidico primo colpo di piccone slitta, formalmente, a inizio 2028.

A far luce su quello che sarebbe errato definire un ‘ritardo’ è Diego Rodoni, direttore della Divisione delle costruzioni del Cantone: «Al momento attuale abbiamo pronto il progetto definitivo che, come da prassi, sottostà alla Legge sulle strade cantonali stante la quale, prima della pubblicazione, lo stesso progetto deve disporre del credito votato dal Gran Consiglio. Il relativo messaggio è attualmente pendente alla Commissione della gestione e finanze che, in una delle prossime sedute, si pronuncerà sul credito (inserito tra l’altro nel pacchetto quadro destinato al PALoc 3). Non c’è quindi ancora l’autorizzazione ad avviare i lavori. Per esperienza (e sapendo che lo stesso progetto non fa l’unanimità dei consensi) calcoliamo siano necessari circa 12 mesi, visto che il dossier dovrà passare da vari uffici e che sarà necessario procedere con gli appalti. Di conseguenza prima dell’inizio del 2027 la fase pianificatoria difficilmente sarebbe stata ultimata».

Non si perdono i sussidi

Nel frattempo c’è stata la possibilità di inoltrare a Berna i programmi d’agglomerato di quinta generazione. Tra le novità, anche quella fissata dalla Confederazione di ‘disannunciare’ dei progetti presenti nei programmi precedenti e ripresentarli, nella loro veste aggiornata (con tanto di nuovi preventivi). Di conseguenza, vista la tempistica di cui sopra e il fatto che il PALoc 5 dà come riferimento il periodo 2028-2031, alla Cit (responsabile dei programmi di allestimento dei programmi di agglomerato) e al Cantone è sembrata una buona idea posticipare il tutto. Così sarà possibile rispettare i termini (il PALoc 3 prevede la messa in cantiere prima di fine 2025) e ritoccare il progetto originale, vecchio di una decina d’anni, in alcuni suoi aspetti. Non da ultimo quello finanziario, con un rincaro abbastanza importante. Di conseguenza sarà anche possibile ottenere maggiori sussidi dalla Confederazione. Abbiamo dunque deciso, con la Cit, di tentare questa via. Non ci sembra dunque corretto parlare di ritardo. Va da sé che anche la Gestione del Gran Consiglio è stata informata al riguardo».

I benefici di questa operazione

Giovanni Lombardi, della Direzione Cit (Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese), così commenta la decisione adottata: «Le tempistiche del cantiere consentono di allinearci a quanto previsto dal PALoc 5, con inizio dei lavori atteso a gennaio 2028. Potendo usufruire di questa clausola concessa dall’Ufficio federale della pianificazione territoriale (Are), il progetto che era stato a suo tempo allestito nell’ambito del PALoc 3, è stato nel frattempo rivisto e migliorato in modo sensibile. Questo ci consentirà, in base alle valutazioni dell’Are, di usufruire potenzialmente anche dei crediti federali destinati al nuovo elaborato. Da parte nostra abbiamo accolto all’unanimità la richiesta del Dipartimento del territorio proprio perché vediamo l’opportunità e i benefici che questo ‘spostamento’ da un PALoc all’altro potrebbe portare, non da ultimo, anche a livello finanziario».

‘Nuovo’ ponte e Park&Ride

Come noto, il progetto iniziale prevede innanzitutto il raddoppio del ponte stradale e ferroviario sulla Maggia e la creazione di un Park&Ride di una trentina di stalli di lunga durata per auto e motociclette. Interventi che favoriranno una maggior scorrevolezza del traffico, accrescendo la sicurezza di un incrocio molto attraversato e anche un tantino caotico soprattutto durante la stagione estiva, quando migliaia di turisti si recano nelle valli. Un problema, quello della sicurezza, che tocca anche gli utenti deboli della strada, visto che non esistono punti di attraversamento della carreggiata sicuri. A complicare il tutto, anche la presenza di un passaggio a livello regolato da barriere del treno della Centovallina (che con il potenziamento delle corse si abbasseranno, in futuro, molte più volte) e le fermate degli autobus (quella per la Vallemaggia e quella riservata ai bus serali che collegano Intragna a Locarno). Come riportato dal messaggio con il quale il Consiglio di Stato chiede un credito di 6,84 milioni al parlamento (su un investimento complessivo di 11 milioni) la situazione della viabilità è male organizzata e insufficiente, con problemi di rallentamenti continui nelle ore di punta mattutine e serali. Così come scarseggiano i posteggi pubblici nell’area a forte vocazione turistica.

Punto cardine della riorganizzazione di questo incrocio sarà, dunque, la costruzione di un nuovo ponte in calcestruzzo armato affiancato a quello esistente. Il manufatto permetterà così un allargamento del campo stradale di circa 4 metri, utile a garantire l’inserimento di una nuova corsia di preselezione in direzione di Locarno. Grazie al prolungamento della piattabanda del nuovo ponte gli automobilisti disporranno di una seconda preselezione in direzione delle Terre di Pedemonte. Il traffico per la Vallemaggia continuerà, invece, a essere regolato come fino a ora, ma le migliorie al transito ridurranno sensibilmente le colonne favorendo la direttrice Pedemonte-Onsernone-Centovalli anche quando le barriere del passaggio a livello della Centovallina sono abbassate.

Per quanto attiene ai pedoni, sparirà l’attuale marciapiede sul ponte, lato Pozzo di Tegna. Ne spunteranno due nuovi su entrambi i fronti stradali che garantiranno la continuità della mobilità lenta dalle fermate del trasporto pubblico al comparto di Ponte Brolla. Infine la questione dei posteggi con la realizzazione del Park&Ride all’imbocco della Vallemaggia.