Il coordinatore del Masterplan ha ricevuto dal presidente (per 25 anni) Marcel Bisi le redini di una delle associazioni più longeve del Locarnese
È un testimone “pesante”, quello raccolto da Alessandro Speziali durante la recente assemblea della Pro Verzasca. Il coordinatore del Masterplan della valle locarnese è infatti subentrato nel ruolo di presidente a Marcel Bisi, alla guida dell’associazione per ben 25 anni.
«Effettivamente fa un certo effetto entrare in carica dopo una presidenza così lunga – afferma Speziali –. In tutti questi anni Marcel ha svolto un lavoro eccezionale, portando avanti una delle associazioni più antiche della regione, nata oltre 92 anni or sono con lo scopo di sostenere la valle da un punto di vista culturale, sociale ed economico, occupandosi a tutto tondo di promozione e rilancio del territorio. Una sfida sempre attuale e centrale per le zone periferiche come la Verzasca, come dimostra anche la nascita, negli anni, di altri enti quali ad esempio l’Associazione dei Comuni Valle Verzasca e Piano e la Fondazione Verzasca, giusto per citarne due. Anche in ragione di ciò, la funzione della Pro è evoluta e oggi la vede occuparsi soprattutto di ciò che gira attorno alla filiera della lana, dalla raccolta al prodotto finale, tramandando un sapere prezioso che assicura posti di lavoro, commercio e vitalità in particolare all’alta valle».
A Sonogno si trova infatti il “sentiero della lana”, inaugurato poco meno di due anni fa in occasione del novantesimo anniversario della Pro Verzasca. Un percorso tematico di sette tappe che si snoda nel nucleo del paese per far conoscere la filiera di una delle attività artigianali più antiche, dal lavaggio alla tintura fino alla lavorazione, per concludersi con prodotti artigianali di qualità e al 100% naturali in vendita nel negozietto sempre a Sonogno (così come, una piccola selezione, nell’online shop di Vera Verzasca)... «Rappresenta il culmine di un sapere culturale e tecnico – una macchina per il lavaggio ad esempio è stata appositamente sviluppata in collaborazione con la Supsi – noto non solo in Ticino, ma riconosciuto anche in Svizzera (la filiera della lana verzaschese nel 2023 è entrata a far parte della lista delle tradizioni viventi della Confederazione, che per il Ticino conta anche, ad esempio, il Rabadan e le fiere di San Martino e San Provino, ma anche i tetti in piode e la castanicoltura, ndr) e oggetto di curiosità e di studio a livello internazionale. Grande merito di questo va a tutte le persone che ci lavorano e in particolare a Marcel Bisi, che in questi anni ha saputo non solo mantenere, ma anche rilanciare e ammodernare tutto ciò che ruota attorno alla tematica della lana. Un gran bel lavoro, per nulla scontato, a maggior ragione in un mondo “complicato” come quello di oggi a livello di costi e burocrazia».
Un lavoro che ora starà a Speziali portare avanti, facendo anche leva sul suo ruolo di coordinatore del Masterplan Verzasca 2030… «Effettivamente aiuterà a sviluppare collaborazioni e sinergie tra progetti, così come nella ricerca di risorse. Come associazione uno degli obiettivi principali è quello di rafforzarci a livello di soci (attualmente circa 220 tra privati, artigiani, aziende e autorità, ndr), mentre per quel che concerne le attività vogliamo consolidare la filiera della lana e perché no muoverci anche su altri campi: culturali, commerciali e via dicendo. In quest’ottica mi piacerebbe rilanciare un’idea che aveva avuto lo stesso Bisi, ovvero la creazione di una vera e propria “Casa della lana” che possa fungere da sede e allo stesso tempo da catalizzatore per altri progetti sul territorio, da quelli già avviati come i prodotti “Vera Verzasca” (marchio che ne certifica l’origine locale, ndr) ad altri nuovi».
Bisogna consolidare tutto quel fermento che in valle c’è ed è importante che rimanga, perché oggi a livello cantonale nessuno regala più nulla, il territorio deve guadagnarsi il suo futuro. E in questo senso è importante pensare e realizzare nuove iniziative, che potranno essere anche da stimolo per la futura, e necessaria, “Casa delle valli” (che i granconsiglieri della regione hanno chiesto, nel 2020, di affiancare al nuovo Museo di storia naturale che sorgerà a Locarno, ndr). Il Locarnese e in particolare le zone più discoste hanno bisogno di questo dinamismo. E di spirito di servizio».