Il sindaco Gianluigi Della Santa, dopo la presentazione del rapporto finale di uno studio dedicato al tema, spiega come sono coinvolti gli abitanti
Nuove visioni per il rilancio sociale ed economico del Basso Gambarogno vengono proposte da uno studio commissionato dal Municipio a un team di specialisti e presentato recentemente, nella sua versione finale, agli abitanti delle frazioni di Caviano, Gerra e Sant’Abbondio. Il rapporto contiene una serie di proposte concrete. Eccone alcune: la creazione di una nuova piazza (fisica o virtuale) e di un centro intergenerazionale, il coinvolgimento dei numerosi proprietari di case secondarie, l’aumento dell’attrattività residenziale e la valorizzazione della risorsa lago.
«Lo studio in effetti avanza diverse idee – conferma il sindaco Gianluigi Della Santa –. Lo abbiamo illustrato nel corso di un incontro con la popolazione. Ora stiamo pensando ai prossimi passi. Il primo sarà la creazione di un gruppo di lavoro, che, oltre ad analizzare in modo approfondito le proposte, avrà il compito di raccogliere consigli e suggerimenti su come procedere e su quali progetti porre l’accento e la priorità». Una continuazione del processo partecipativo, per fornire indicazioni chiare alla politica locale. «La tendenza in atto per il Basso Gambarogno è chiara da anni e indica un costante spopolamento – conclude Della Santa –. Non sarà facile invertirla, ma lo studio che il Municipio ha fatto eseguire fornisce indicazioni interessanti». Ora, assieme agli abitanti e ai proprietari delle case secondarie, le autorità cercano le soluzioni migliori, che siano sostenibili (anche dal punto di vista finanziario).
Tra le proposte contenute nel rapporto finale, anche quella di creare una nuova piazza (fisica e virtuale): “Sia per stimolare e sostenere la residenza primaria, sia per integrare maggiormente le residenze secondarie appare necessario e prioritario sviluppare e strutturare un luogo di incontro, socializzazione e creazione comunitaria, una sorta di piazza del Basso Gambarogno – si legge nelle conclusioni del lavoro svolto da un team interdisciplinare, coordinato dallo studio Omnis Vision di Bellinzona –. In questo senso appare privilegiato il comparto a lago di Gerra, che ben si presta a tale scopo, sia per il suo ruolo centrale rispetto alle frazioni, sia per gli spazi pubblici e le infrastrutture presenti (ed eventualmente future)”. A breve termine viene suggerita una maggiore valorizzazione del Lido e delle strutture pubbliche, prevedendo più attività e accessibilità, “ma soprattutto la riattivazione ed evoluzione dell’ex stabile scolastico in un centro intergenerazionale con servizi, spazi di incontro, svolgimento di presidi e attività con il coinvolgimento di enti e persone”. Prioritaria in questo senso sarà l’animazione, con una persona che potrà occuparsene a tempo parziale. L’idea è di partire da Gerra “ma se funzionasse si potrebbe poi estendere, per alcune attività, anche alle altre frazioni, sfruttando ad esempio le case comunali: in questo senso la piazza potrebbe diventare diffusa”. Essenziale sarà coinvolgere popolazione e associazioni: “Potrebbe anche essere interessante inserire un punto di appoggio, fisso o temporaneo, per le residenze secondarie”.
E ancora: “In attesa che i numeri possano far riaprire il discorso ‘scuola dell’infanzia’, si dovrebbe consolidare l’offerta extrascolastica già in essere, con uno spazio di accoglienza e di gioco per bambini in età prescolare”, nella forma di un preasilo o di un centro di socializzazione. Per i più grandicelli si potrebbero immaginare delle strutture temporanee per integrare l’offerta del parco giochi.
Il team di ricerca ha sentito anche i proprietari di case secondarie, che hanno espresso il desiderio di una maggiore connessione con gli abitanti e la vita sociale. I progetti puntuali: la pulizia dei sentieri e del territorio e un aperitivo annuale.
Tra le idee da approfondire, stando allo studio, la creazione di una o più residenze artistiche o atelier: oltre a incentivare pernottamenti, ad esempio nella stagione invernale, potrebbero portare animazione e sono in linea con la vocazione naturalistica e culturale delle tre frazioni. Inoltre, non sono da escludere sostegni da fondazioni private o dal Cantone.
Per il rilancio socioeconomico il pilastro principale resta l’attrattività residenziale per abitazioni primarie, che va stimolata: “In primis a livello di promozione territoriale, con la realizzazione di un kit ‘Vivere in Gambarogno’, con una sintesi di opportunità e agevolazioni per chi sceglie di abitare nel comune”. In questo senso, occorre pensare a incentivi per il trasporto pubblico (per l’eliminazione dell’effetto doppia zona Arcobaleno), ma anche a indicazioni concrete sul mercato immobiliare. “A livello di politica fondiaria attiva, oltre alla ristrutturazione e messa in affitto degli stabili con 12 appartamenti a Gerra, già in esecuzione e che darà importanti indicazioni per il futuro, si consiglia di approfondire la realizzazione nel terreno sotto Scaiano di una cooperativa di abitazione di utilità pubblica (una modalità privilegiata di accesso alla proprietà, specie per giovani famiglie), ad esempio attraverso la concessione di un diritto di superficie agevolato e la messa a concorso della stessa”.
La ricerca pone anche l’accento sulla valorizzazione della risorsa lago. Da una parte si pensa alla riva, la cui fruizione è principalmente pubblica e gratuita, con una maggior cura e miglioramenti per i percorsi e le spiaggette (che andranno poi promosse pure sui social); dall’altra sfruttando le potenzialità della navigazione, partendo dal previsto nodo intermodale di San Nazzaro e con un potenziamento del servizio, sia per il turismo, sia per gli abitanti (ad esempio con una navetta elettrica diretta per i collegamenti verso Locarno e Ascona).
Infine, un accenno ai negozietti e ai ristoranti di paese, che sono punti di aggregazione essenziali: “Si consiglia la creazione di una piattaforma per il Basso Gambarogno, nella quale questi possano coordinarsi, cercare sinergie (ad esempio con i fornitori) ed elaborare progetti comuni”.