Stanziati dal Legislativo in seduta straordinaria, mentre continuano le raccolte fondi. Centro internazionale di scultura: salta la Direzione al 100%
Un credito quadro di 2 milioni di franchi per gli interventi urgenti di ripristino dei danni causati dal nubifragio della scorsa estate a sovrastrutture e sottostrutture dell’Azienda comunale acqua potabile; 797mila franchi per il progetto “Danni alluvionali” 2024 (ripristino dei terreni agricoli alluvionati); ulteriori 681mila franchi per il progetto “Interventi di messa in sicurezza in località Stall, Boradòr, Chipa Alta e Bosco Raiada” al Piano di Peccia; nonché 243mila franchi per la realizzazione e la gestione della pista di ghiaccio provvisoria di Sornico, da cui dedurre però 256mila franchi di donazioni e aiuti, che di fatto hanno coperto tutte le spese. Sono alcuni degli argomenti di cui si è occupato il Consiglio comunale di Lavizzara, convocato lunedì in seduta straordinaria.
Riguardo al credito quadro di 2 milioni di franchi, va rilevato che Lavizzara può far capo principalmente a sussidi cantonali e federali, nonché a donazioni e rimborsi assicurativi. L’obiettivo politico è evitare aumenti delle fatture per l’approvvigionamento idrico. A proposito di donazioni e raccolte fondi, il lavoro svolto è stato enorme: in principio unitamente al Comune di Cevio, affratellato nella sventura, poi autonomamente, con collette portate avanti su specifici progetti. Informazioni di dettaglio su queste azioni si trovano sul sito del Comune (www.lavizzara.ch).
Va ricordato che il solo comprensorio della Lavizzara ha subìto danni per circa 50 milioni di franchi. Molte opere sono state sussidiate in misura importante a più livelli, ma il fabbisogno è superiore e si conta di coprirlo facendo capo sulla generosità della popolazione. Fra le opere di maggiore importanza c’è la caserma dei pompieri, situata, con i magazzini comunali, nella parte inferiore del centro scolastico invasa dal fiume esondato e resa di fatto totalmente inutilizzabile. Rispondendo a un’interpellanza di Lavizzara Unita, il sindaco Gabriele Dazio e la municipale Valentina Anzini hanno parlato della necessità di trovare una nuova ubicazione. Una buona opportunità è sorta grazie alla possibilità di riutilizzare un capannone che a Berna veniva utilizzato per la pratica della pallavolo. È stato possibile concretizzare quest’ipotesi a un prezzo interessante, e infatti la struttura è stata ritirata nella capitale e trasportata in due blocchi: uno è a Barbengo, l’altro a Peccia. Tuttavia, l’investimento necessario per rimontare il capannone nella nuova ubicazione prevista, ovverosia la zona industriale di Peccia, richiede un costo supplementare importante, che va oltre il tetto di spesa stabilito dal Municipio. L’obiettivo è quindi doppio: limare il più possibile sull’intervento tecnico, ma anche trovare nuovi finanziamenti (indicativamente, circa 200mila franchi). La procedura edilizia è avanzata: la domanda di costruzione è già al vaglio di Bellinzona.
Il gruppo Lavizzara al centro aveva poi presentato due ulteriori interpellanze: una riguardante i ritardi nel ripristino dello spazio mensa (la vicesindaca Chiara Donati li ha giustificati dicendo che prima bisognava concentrarsi sulla centrale termica) e l’altra il Centro internazionale di scultura di Peccia. In proposito Dazio e Anzini ne hanno ricordato le difficoltà pregresse, acuite dal periodo di chiusura. Il Centro ha goduto di ottima pubblicità (in particolare grazie alla clip passata durante Eurosong); tuttavia, nell’ambito di un discorso per il rilancio per il quale era già stato stanziato un fondo, è necessario intervenire per migliorare la governance onde contenere i costi fissi e quelli di gestione e trovare nuovi fondi. In questo senso, hanno detto Dazio e Anzini, la direttrice – alla quale bisogna in generale riconoscere di aver svolto un buon lavoro – ha evidenziato alcune lacune. Ciò ha portato alla decisione di rinunciare a una Direzione al 100%, finanziariamente insostenibile. Per definire l’assetto futuro è in atto un processo di riorganizzazione e si collabora con alcune figure.