L'ha ordinata il procuratore pubblico Luca Losa nei confronti del poliziotto di una Comunale del Locarnese in carcere dal 22 luglio
Sarà sottoposto a perizia psichiatrica l’agente di polizia alle dipendenze di una Comunale del Locarnese finito in manette lo scorso 22 luglio con l’accusa di atti sessuali con fanciulli. Il procuratore pubblico titolare dell'inchiesta, Luca Losa, ha infatti disposto nelle scorse ore di effettuare una perizia nei confronti dell'uomo, al fine di individuare un'eventuale scemata imputabilità così come stabilire il rischio di recidiva e la conseguente necessità di adottare delle misure terapeutiche, come pure la durata della carcerazione (sei settimane la durata per ora stabilita dal giudice dei provvedimenti coercitivi René Libotte).
Il poliziotto avrebbe in parte ammesso i fatti, che sarebbero avvenuti al di fuori della sua cerchia familiare, nei confronti di un ragazzo oggi maggiorenne che avrebbe ricevuto le indecenti attenzioni (e anche parecchio denaro) dall’età di circa 11 anni e per due, tre anni. Dalle indagini degli inquirenti, sarebbero inoltre emerse altre potenziali vittime dell'uomo di mezza età, risalenti però a quando quest'ultimo era molto più giovane, poco meno che ventenne e quindi non ancora un agente di polizia. In particolare in un caso anticipato da laRegione grazie a una testimonianza diretta, avrebbe abbassato i calzoni a un bambino di 9 anni. Da ricordare come l'inchiesta sia partita in seguito alla segnalazione, per presunti maltrattamenti, del personale medico che aveva preso in cura il figlioletto dell’agente. In relazione a quell’episodio l’uomo era stato interrogato dalla polizia, che gli aveva poi sequestrato il telefonino, sul quale erano stati rinvenuti messaggi compromettenti che avevano portato gli inquirenti ad arrestarlo con l’accusa di atti sessuali con fanciulli. Nei suoi confronti e in attesa degli esiti dell'inchiesta, il Municipio del comune per il quale lavorava ha avviato una procedura amministrativa.