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Agente in carcere per abusi, ‘dossier d'assunzione completo?’

È una delle domande contenute in un'interrogazione rivolta al Municipio per il quale lavorava il poliziotto accusato di atti sessuali con fanciulli

15 agosto 2025
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"Nel dossier relativo all’assunzione dell’agente di polizia in questione, è presente una referenza completa da parte del precedente datore di lavoro, con valutazione positiva? Se no, perché il Municipio ha rinunciato volontariamente alla valutazione scritta sull’operato dell’agente presso il precedente datore di lavoro?".

Sono le principali domande che un consigliere comunale leghista pone, attraverso un'interrogazione, al Municipio del Comune del Locarnese per il quale lavorava – formalmente nei suoi confronti, in attesa dell'esito dell'inchiesta, l'esecutivo ha aperto una procedura amministrativa – l'agente della polizia Comunale finito in manette lo scorso 22 luglio con l’accusa di atti sessuali con fanciulli. Quest'ultimo avrebbe in parte ammesso i fatti, che sarebbero avvenuti al di fuori della sua cerchia familiare, nei confronti di un ragazzo oggi maggiorenne che avrebbe ricevuto le indecenti attenzioni (e anche parecchio denaro) dall’età di circa 11 anni e per due, tre anni. Dall'inchiesta, coordinata dal procuratore pubblico Luca Losa sarebbero inoltre emerse altre potenziali vittime dell'uomo di mezza età, risalenti però a quando quest'ultimo era molto più giovane, poco meno che ventenne e quindi non ancora un poliziotto. Nei suoi confronti il pp ha richiesto una perizia psichiatrica, utile anche alla valutazione di una probabile richiesta di proroga della detenzione preventiva, in scadenza a inizio settembre.

La presenza di una referenza positiva fondamentale per trasparenza e fiducia

"Ho appreso dalla stampa (laRegione del 31 luglio, ndr) che il Municipio ritiene di aver agito correttamente e conformemente alle normative vigenti", prosegue l'interrogante in riferimento all'assunzione, una decina di anni or sono e in provenienza da un altro corpo di polizia della regione (con il quale aveva lui stesso interrotto il rapporto di lavoro) dell'agente in questione. Il consigliere comunale fa notare come "è prassi consolidata, prima di procedere all’assunzione di una candidata o di un candidato, richiedere referenze al precedente datore di lavoro. Quest’ultimo è solitamente invitato a fornire una valutazione scritta sulla qualità del lavoro svolto durante il rapporto professionale. In alcuni casi, qualora il rapporto di lavoro non sia stato ritenuto soddisfacente da una delle parti o da entrambe, la referenza si limita a indicare la posizione ricoperta, le mansioni svolte e la durata dell’impiego".

A tal proposito, oltre ai quesiti posti sul caso specifico, nell'interrogazione si chiede al Municipio se "richiede sistematicamente referenze complete (comprensive di una valutazione della qualità del lavoro svolto) ai precedenti datori di lavoro dei candidati interessati a lavorare per il Comune? In caso contrario, quali sono le motivazioni?".

Per concludere con una considerazione: "È evidente che la presenza, nel dossier di candidatura dell’agente di polizia in questione, di una referenza contenente una valutazione positiva del suo operato presso il precedente datore di lavoro rappresenterebbe un elemento fondamentale per garantire trasparenza e rafforzare la fiducia dei cittadini sulla correttezza delle procedure di assunzione presso il nostro Comune".

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