laR+ Locarnese

Dal Centro fuoco di fila di domande sulla gestione dell'asilo nido comunale

Un'interrogazione (prime firmatarie Ballestra Cotti e Angelini Piva) pone 33 quesiti, fra i quali l'eventualità di costituire un ente autonomo

2 settembre 2025
|

Trentatré domande suddivise in tre sottocapitoli per vederci chiaro sulla situazione contrattuale e gestionale all'asilo nido comunale di Locarno. Le pongono, con un'interrogazione, Yvonne Ballestra Cotti e Barbara Angelini Piva, del Centro, unitamente ai cofirmatari e colleghi di partito Giuseppe Abbatiello, Mauro Belgeri, Simone Beltrame, Saso Lazarov, Mattia Scaffetta e Giorgio Toprak.

“Il benessere dei bambini, delle famiglie e del personale che opera nei servizi per la prima infanzia costituisce una priorità per ogni ente pubblico, soprattutto quando – come avviene nel caso della Città di Locarno – il servizio è gestito direttamente dal Comune, a differenza di quanto avviene in molte altre realtà dove tali servizi sono stati esternalizzati. In questo contesto, l’organizzazione interna, la gestione delle risorse umane e la qualità complessiva della conduzione del servizio rivestono un ruolo fondamentale, non solo per garantire prestazioni adeguate alle esigenze delle famiglie, ma anche per contribuire all’attrattiva della città stessa nei confronti delle giovani famiglie”. Fatta questa premessa, le autrici dell'interrogazione riflettono sulle “trasformazioni dal punto di vista gestionale” intervenute negli ultimi anni al nido comunale, da cui nascono necessità di chiarimento; in particolare riguardo ai profili contrattuali, alla programmazione pedagogica, al clima di lavoro, alla stabilità del personale, alla soddisfazione delle famiglie e alla “trasparenza e chiarezza dell'organizzazione”.

Seguono poi le domande riguardanti l'evoluzione di assunzioni e contratti tra il 2015 e il 2024; rapporti con le famiglie, comunicazione e gestione del personale; e organizzazione e conduzione della struttura. Fra le questioni sollevate nell'ambito organizzativo, una riguardante eventuali misure concrete prese o previste dal Municipio per ridurre il deficit “senza compromettere la qualità dell'asilo nido”; un'altra inerente all'eventualità di costituire un ente autonomo; e una terza circa l'esistenza di “strumenti di monitoraggio specifici per i costi indiretti”. Inoltre, all'esecutivo viene chiesto quali sono i principali punti di forza e quali le criticità dell'attuale gestione della struttura; se c'è stato un coinvolgimento dei sindacati in merito alla gestione; e se sono stati definiti obiettivi specifici per la direzione.