Inaugurata oggi all'Istituto comunale per anziani di Locarno la ristrutturazione degli spazi (raddoppiati) al primo piano. De Rosa: ‘La dignità al centro’
«La memoria non è solo quello che si perde, ma anche quello che si crea». È forse il pensiero più alto espresso questa mattina a Casa San Carlo, in occasione dell'inaugurazione del rinnovato Spazio Sorriso, il reparto protetto, situato al primo piano dell'Istituto comunale per anziani, riservato alle persone con disturbi cognitivi come il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza.
La frase è di Claudio Franscella, vicesindaco di Locarno ma anche, nello specifico, vicepresidente del Consiglio direttivo dell'Ente autonomo Casa San Carlo. Specialmente in questa veste, Franscella ha parlato di «emozione e grande soddisfazione» osservando il risultato dell'investimento da 1,2 milioni di franchi che ha trasformato Spazio Sorriso in qualcosa di veramente funzionale alle esigenze dei pazienti. «Un investimento – ha detto – in benessere, qualità di vita e dignità dei pazienti».
I cambiamenti rispetto alla situazione precedente – concretizzati dal lavoro svolto dall'architetto Fabrizio Gellera e dall'ingegner Giovanni Stoffel – sono sensibili: area complessiva quasi raddoppiata; spazi comuni più ampi; un percorso interno per il cosiddetto “wandering” (la deambulazione casuale tipica dei malati di Alzheimer); un giardino esterno da 160 metri quadrati con tutti i crismi (anche qui con un percorso pedonale, ma anche un pergolato con tavoli e sedie); un'infermeria con vetrata che consente il controllo visivo di quel che accade in corridoio; un locale dedicato allo “snoezelen” (pratica di stimolazione multisensoriale che stimola le funzioni cognitive); e persino uno con un caminetto (finto, ma che sembra vero). Otto erano e otto rimangono i posti letto, ma ora sono distribuiti in 4 camere singole e 2 camere doppie, pure ampiamente rinnovate.
Accompagnato dai colleghi di Municipio Bruno Buzzini e Marco Pellegrini, lo stesso Franscella ha sottolineato che «la politica ha creduto al valore sociale» dell'operazione, che si fa «simbolo di cura, attenzione e rispetto della fragilità, in un luogo di accoglienza e protezione».
Mauro Pirlo, direttore dell'Istituto, si è detto «fiero del risultato per chi qui vive, ma anche per chi ci lavora», ha ringraziato «Cantone, Comuni e in particolar modo Locarno» e ricordato che la Città, su Casa San Carlo, «sta facendo riflessioni importanti». Il riferimento era sicuramente anche al raddoppio dell'offerta per la terza e la quarta età in Città: la pianificazione prevede infatti un nuovo istituto (con altri spazi protetti per i malati di Alzheimer) nel comparto ex-Macello. Pirlo ha poi parlato di «un Ticino che sa e vuole prendersi cura delle persone più fragili» e lo fa «con professionalità, umanità e rispetto».
Significative, poi, le parole di Raffaele De Rosa. Secondo il direttore del Dss, «questo spazio ci ricorda le difficoltà e la tenacia di chi si è impegnato per arrivare a questa importante inaugurazione», che di fatto rappresenta una freccia in più nella faretra di cure condotte con «delicatezza e sensibilità». L'Alzheimer, ha riflettuto De Rosa, «è fra le malattie più subdole in quanto silenziosa e invisibile. Obiettivo primario di chi assiste le persone che ne sono state colpite è mantenere al centro la dignità».