L'assemblea dell'Ascovam traccia il futuro del distretto: non solo progetti, ma anche cambiamenti istituzionali, da affrontare senza tabù

Ricostruzione, progetti di rilancio e uno sguardo lungo, che vada ben oltre l'ombra dei singoli campanili, pensando a un Comune unico per l'intera Vallemaggia. Sono molti i temi, improntati a un concetto di svolta storica, affrontati nel corso di 90 minuti dall’assemblea ordinaria dell’Associazione dei Comuni di Vallemaggia (Ascovam), giovedì sera alle Scuole medie di Cevio. L'impressione emersa è che nel distretto affacciato sul Lago Maggiore si stia scrivendo una pagina che inciderà profondamente sulla vita delle generazioni future.
Intenso il programma dell'incontro. Espletati i compiti formali, con l’esamina dei conti dell’Associazione e la presentazione di quelli della Fondazione Vallemaggia territorio vivo e della Fondazione Avad, il presidente Ascovam Simone Stoira è andato «al cuore delle questioni più rilevanti». Entrato in carica a inizio 2025 ha subito ricordato che, dopo il nubifragio di fine giugno, «non possiamo limitarci a ricostruire ciò che è andato perso. È indispensabile tornare a progettare ciò che vogliamo essere, definendo una visione su come vogliamo sia il nostro futuro». Ed è esattamente quello che il direttivo Ascovam ha cercato di promuovere in questi mesi. Si pensi per esempio al Lido alpino Vallemaggia di Bignasco, «un’infrastruttura balneare che offrirà uno spazio di qualità a favore dei residenti e dei turisti». Oppure alla Lavizzara dove inizia a muoversi il progetto di ricostruzione del centro sportivo e della pista di ghiaccio: «Vogliamo spazi vivi e accessibili, aree di aggregazione capaci di favorire la qualità della vita anche nelle zone più discoste». Senza dimenticare il rilancio della destinazione turistica di Bosco Gurin, «con una nuova governance pubblica e privata, coinvolgendo tutta la regione del Locarnese, facendo il possibile per offrire una sempre maggiore destagionalizzazione dell’offerta, affinché la destinazione in cima alla Rovana torni a essere attrattiva e viva tutto l’anno». E ancora: «Il Centro scuola, sport e cultura ai Ronchini di Aurigeno, un progetto ambizioso e innovativo che unisce in un unico polo integrato tre ambiti fondamentali della vita quotidiana: la formazione scolastica, l’attività fisica, la partecipazione culturale e sociale». In sostanza quattro grandi progetti che confluiranno nel Masterplan Vallemaggia, il piano di sviluppo locale promosso dai Comuni valmaggesi e al cui consolidamento e aggiornamento sta lavorando l’Antenna Vallemaggia.
Stoira ha toccato altri due temi fondamentali per i prossimi anni e che l'Ascovam auspica possano evolvere in parallelo. Innanzitutto, la riversione degli impianti idroelettrici che presto torneranno di proprietà cantonale: «Si tratta di un passaggio cruciale, un cambiamento di paradigma che solleva una questione di equità e di giusto riconoscimento per le zone periferiche come la Vallemaggia. L’acqua è una risorsa strategica e preziosa, la più importante di cui disponiamo, e sarà fondamentale far valere il nostro ruolo con spirito costruttivo, ma anche con fermezza, affinché ci venga riconosciuto ciò che ci spetta». E qui, ha proseguito Stoira, si innesca un secondo tema chiave: «Dovremo anche trovare il tempo per fermarci a riflettere. Perché lo sviluppo non è fatto solo di progetti e cantieri, ma anche di scelte istituzionali». Oggi in Vallemaggia ci sono ancora otto Comuni molto diversi tra di loro: «Se vogliamo davvero rafforzare la nostra voce, ottimizzare le risorse e affrontare il futuro con maggiore coerenza, dobbiamo avere il coraggio di riaprire il dibattito sulla conformazione istituzionale della nostra valle. È il momento di interrogarci, con apertura e senza tabù, anche sulla prospettiva, perché no, di arrivare un giorno a un unico Comune valmaggese». Un percorso che per l'Ascovam merita di essere discusso, senza pregiudizi.
Da segnalare pure che il direttivo di Ascovam ha dovuto affrontare il delicato tema del nuovo elettrodotto di Swissgrid, attualmente in fase di progettazione e destinato a percorrere l’intera valle. «Un’infrastruttura il cui impatto sul nostro territorio non può e non deve essere sottovalutato, soprattutto nei comuni di Avegno Gordevio e Maggia, dove si prevede ancora l’utilizzo della tecnologia aerea». Inoltre, c'è la crescente preoccupazione circa l’evolversi degli eventi legati alla presenza del lupo: «La situazione attuale non è più sostenibile, per questo ci siamo attivati e abbiamo sollecitato le autorità competenti a intervenire con urgenza e determinazione, prima che si arrivi a conseguenze irreversibili per l’agricoltura di montagna e per l’equilibrio del nostro territorio. Aspettare ancora sarebbe un errore grave».
Nel corso dell’assemblea, su proposta del Consiglio direttivo, i delegati hanno ratificato all’unanimità la nomina di Andrea Sartori quale rappresentante dei Comuni di Vallemaggia nel Consiglio di amministrazione della nuova società pubblico-privata, proprietaria e gerente degli impianti di risalita di Bosco Gurin. L’obiettivo della nuova struttura organizzativa è quello di rilanciare la destinazione turistica e il noto comprensorio sciistico valorizzando l’importante infrastruttura presente e dare nuova linfa alla progettualità in corso. All'incontro ha fatto seguito una presentazione di Marco Regolatti, direttore Ofima, intitolata “Elettricità: chi accenderà il nostro domani?”.