Il Consiglio di Stato non accoglie la contestazione sull'assenza di contabilizzazione nel consuntivo. Però, è come se avesse dato ragione ai ricorrenti
I 2,5 milioni di franchi nella cassa dei Pompieri di Lugano non sono stati contabilizzati (per consuetudine) nel Consuntivo 2023? Non c’è problema, dal punto di vista giuridico, secondo il Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso presentato nel novembre dell’anno scorso dal municipale Raoul Ghisletta e sottoscritto dai consiglieri comunali Edoardo Cappelletti e Cristiano Canuti. Di fatto, la consuetudine in atto a Lugano e in tanti altri Comuni verrà modificata dal 2026, come ha annunciato lo stesso governo cantonale rispondendo all’interrogazione della deputata Giulia Petralli (Verdi). In estrema sintesi e nella sostanza, però, il ricorso è stato bocciato ma il Consiglio di Stato ha dato ragione ai ricorrenti.
Per dirla tutta, la decisione governativa è in odor di politica. È difficilmente spiegabile, altrimenti, che la decisione richiami lo stesso articolo della Legge organica comunale (Loc) che hanno invocato i ricorrenti, ossia 151 cpv. 2, che obbliga proprio a integrare le contabilità dei pompieri nei conti comunali. I Comuni dovranno prevedere le modifiche contabili necessarie a partire dai preventivi 2026. Non per caso, il governo non ha prelevato la tassa di giudizio e non ha assegnato ripetibili. D’altro canto, l’accoglimento del ricorso avrebbe probabilmente imposto un nuova votazione sui Conti consuntivi del 2023 (e forse non solo) da parte del Consiglio comunale. A supporto della decisione, il Consiglio di Stato ha snocciolato norme e regolamenti. A cominciare dal fatto che “parallelamente al messaggio municipale sul Consuntivo, bisogna presentare anche i rendiconti dei legati e delle fondazioni gestiti dal Comune, nonché i consuntivi delle aziende municipalizzate”. È pure stata messa in evidenza “che la questione relativa alla contabilizzazione della cassa del Corpo civici pompieri di Lugano è stata sollevata a livello di legislativo dalla Commissione della gestione nell’ambito dell’esame del messaggio sui conti consuntivi 2023, sottoponendo a questo proposito al Municipio tutta una serie di quesiti”. Quesiti ai quali nel settembre 2024, “il Municipio di Lugano ha dato puntuali risposte, informando altresì in quella occasione i commissari della presa di posizione risalente al 7 agosto della Sezione degli enti locali in evasione dell’istanza d’intervento del 12 luglio 2024 del municipale Raoul Ghisletta”, scrive il governo.
Il Consiglio di Stato rileva che “in quella occasione, l’Esecutivo ha comunicato ai commissari l’esistenza e la sua volontà di continuare l’analisi in corso a opera dei servizi dell’amministrazione per valutare proprio la soluzione più appropriata da attuare che garantisse la migliore efficienza dal profilo finanziario e operativo. Preso atto delle informazioni, la Commissione della gestione ha poi richiesto un’audizione sul tema al capodicastero, che ha sostanzialmente ribadito quanto precedentemente scritto, ossia che già prima dell’istanza d’intervento, il Municipio avesse incaricato i servizi interni di approfondire la questione e di sondare eventuali soluzioni alternative a quella esistente. Non solo. Il governo ha richiamato le osservazioni in merito alla cassa del Municipio, che ha ritenuto ragionevole una riflessione su un eventuale cambiamento delle modalità di gestione dopo una consuetudine decennale e ha accolto favorevolmente la decisione municipale di avviare un’analisi interna. D’altro canto, in una nota stampa, i ricorrenti sottolineano come “i diritti di informazione del legislativo nell’esame del consuntivo 2023 siano stati sufficientemente tutelati”, come ha scritto il Consiglio di Stato, “ma questo è avvenuto non certo per iniziativa del Municipio, ma unicamente grazie alle domande sollevate dai rappresentanti del gruppo La Sinistra (che aveva presentato l’interrogazione “Contabilizzazione della cassa del Corpo dei Civici Pompieri”) nella Commissione della gestione nell’esame dei consuntivi 2023: il Municipio ha allegato la risposta della Sezione enti locali in evasione dell’istanza di Ghisletta e ha comunicato alla Commissione la sua intenzione di trovare una soluzione al problema, tutti elementi poi inseriti nel rapporto della Gestione all’indirizzo del legislativo”.
I ricorrenti si rallegrano del fatto che il Consiglio di Stato ribadisca quanto scritto nella risposta all’interrogazione Petralli, dalla quale emerge “come su 28 Corpi pompieri, in 17 casi le casse (o altri conti bancari/postali) sono escluse dal bilancio del Comune. Ricordano che la somma di bilancio al 31 dicembre 2023 della Cassa pompieri è pari a oltre 2,5 milioni di franchi nell’esercizio 2023 e che il capitale proprio 2023 della cassa ammonta a circa 2,16 milioni, cifre rilevanti non indicate dal Municipio di Lugano nel suo messaggio sui conti consuntivi 2023 (e tantomeno in precedenza negli altri conti consuntivi)”. Ghisletta, Cappelletti e Canuti, inoltre, mettono in evidenza che il Consiglio di Stato riconosca che la mancata contabilizzazione delle casse dei singoli Corpi pompieri è “verosimilmente il frutto di un retaggio storico, vale a dire di una consuetudine che però non trova più alcun riscontro nell’attuale assetto legislativo”. Ne consegue la considerazione secondo cui “non sussistano più motivi per non procedere a un’integrazione completa della contabilità dei Corpi pompieri all’interno di quella comunale (...)”. I ricorrenti rimarcano il controllo democratico non trascurabile relativo alla completezza dei conti di Lugano: per chiudere la vertenza, con lettera del 5 marzo 2025 abbiamo chiesto al Municipio di Lugano di essere proattivo sulla questione, in particolare nei confronti del legislativo, integrando la cassa pompieri nei conti preventivi 2026 del Comune in base alle indicazioni della Sezione enti locali (ma crediamo che occorra probabilmente già intervenire nei conti consuntivi 2024), proponendo al Consiglio comunale un aggiornamento del Regolamento corpo pompieri del 1982, laddove si ritrova ancora il concetto novecentesco di “cassa del Corpo” e se ne attribuisce la responsabilità al solo comandante.