Dopo gli atti parlamentari di Lega e Plr, anche i democentristi interpellano il Consiglio di Stato, chiedendo uno stop alle imposizioni
S’intitola eloquentemente “Apertura di centri per richiedenti l’asilo: basta alle imposizioni del Dss!” l’interpellanza presentata dall’Udc e che arriva un paio di giorni dopo atti parlamentari simili firmati da Plr e Lega. La miccia che ha fatto scattare le scintille a destra è la decisione di trasferire temporaneamente una quarantina di richiedenti l’asilo all’ex Park Hotel di Rovio. Le critiche sono dovute soprattutto al fatto che le autorità e la popolazione locali sono venuti a conoscenza della notizia solo dopo che l’Ufficio richiedenti l’asilo e dei rifugiati del Dipartimento sanità e socialità avevano trovato l’accordo con la proprietà dello stabile.
E in questo solco si inseriscono anche i democentristi, prima firmataria Aline Prada, che fanno un passo avanti rispetto agli altri, sostenendo che l’inserimento di centri per richiedenti l’asilo in piccoli paesi genera preoccupazione per possibili ripercussioni sulla sicurezza, e sin qui è un tema espresso anche dagli altri, ma persino sulla coesione sociale. In alcuni casi il numero di migranti, si aggiunge, potrebbe addirittura superare quello degli abitanti delle frazioni o dei piccoli centri coinvolti, “alterandone gli equilibri sociali”. Oltre al caso di Rovio, si fa riferimento a quello di Bombinasco, dove il Centro al Süü ospiterà un numeroso gruppo di migranti che si trovavano a Biasca. Quattro le domande dunque al Consiglio di Stato, tra le quali l’ipotesi di una procedura che obblighi il Dss a un maggior coinvolgimento degli enti locali.