Una lettera delle Aziende Industriali di Lugano invoca continuità anche nella governance. Il timore? Che la Città chieda troppi ‘tributi’ alla società
Stabilità e continuità. Due le parole d’ordine che invoca la Aziende Industriali di Lugano (Ail) Sa nella sua lettera indirizzata al Municipio cittadino. Il recente scritto, è del 17 aprile scorso, è incentrato sulla futura composizione del Consiglio d’amministrazione (Cda) della società, che verrà stabilita dal Consiglio comunale (Cc) alla prossima seduta del 12 maggio. A preoccupare Ail è, lo si capisce dai toni della lettera, in particolare un rinnovo: quello del rappresentante del Municipio. Oggi è Filippo Lombardi, succeduto nel 2021 all’allora vicesindaco Michele Foletti. A Palazzo civico tuttavia nelle ultime settimane si è fatta largo un’ipotesi che, sebbene non appaia esplicitamente nella lettera, ha impensierito i vertici a Muzzano: Marco Chiesa.
L’effetto farfalla, anche se a raggio limitato, del programma di risparmi che sta allestendo il Municipio di Lugano – supportato dal Comitato di risanamento finanziario allestito l’anno scorso – avrà ripercussioni anche sulle società partecipate del Comune. Tra queste ultime, il peso finanziario di Ail è certamente di rilievo: è un’azienda che genera utili e che ha de facto preso in mano la transizione energetica anche per conto della Città e dei Comuni serviti. E che è nel bel mezzo anche di un’altra transizione, quella dirigenziale, con la partenza del Ceo Andrea Prati, sostituito oggi da Angelo Bernasconi, nuove nomine e un assetto direzionale rivisto. Una riorganizzazione che a sua volta si inserisce nel solco degli ambiziosi obiettivi gestionali e commerciali dei quali Ail si è dotata aggiornando la propria strategia aziendale negli ultimi due anni e che oltre alla citata transizione energetica ha come target la preparazione alla seconda fase di liberalizzazione del mercato elettrico.
“Questa fase è cruciale – si legge nella lettera firmata dal presidente del Cda Lukas Bernasconi e dal segretario Mario Antonini – e richiede di mantenere stabilità e continuità. Operiamo, infatti, in un contesto complesso, denso di sfide e concorrenti agguerriti. A ciò si aggiungono anche le richieste di questo lodevole Municipio tese all’implementazione di strategie volte ad aumentare gli afflussi monetari a favore del Comune”. E proprio questo sarebbe il punto. Il Municipio sta attuando una tabella di marcia che, se tutto dovesse andare senza intoppi – cosa tutt’altro che scontata vista la delicatezza del tema –, dovrebbe portare nei prossimi mesi a presentare una manovra di rientro poggiata su tre pilastri: risparmi per 10 milioni nella gestione corrente, il guadagno di circa 250 milioni grazie alla dismissione di vari gioielli di famiglia e la revisione del Piano finanziario 2026-33.
In questo contesto, le richieste formulate ad Ail di valutare una strategia che permetta di aumentare i contributi che la Città – che detiene il 100% delle azioni della società – riceverebbe dall’azienda sono stati accolti con una certa apprensione, profilatasi ulteriormente con il rumor che Chiesa potrebbe prendere il posto di Lombardi. Al punto che si chiede di “conservare quanto più possibile la composizione di questo Consiglio”. Il Cda, ricordiamo, è composto da sette membri: uno che rappresenta il Municipio e gli altri in quota partitica. Due per Lega-Udc (oltre a Bernasconi, che è capogruppo leghista in Cc, c’è il consigliere comunale sempre leghista Gian Maria Bianchetti), altrettanto per il Plr (il citato Antonini e Fabio Forrer), uno a testa per Ps (il copresidente sezionale Filippo Zanetti) e Centro (l’ex consigliere comunale Angelo Bernasconi, Ceo ad interim dopo la partenza di Prati). L’elezione di Lombardi nel 2021 era stata voluta per coordinare meglio le strategie dell’ente pubblico e di Ail, in virtù del ruolo dell’ex senatore quale capo del Dicastero sviluppo territoriale, che comprende Pianificazione, ambiente ed energia, mobilità.
Il nome di Chiesa è iniziato a circolare invece in periodo di crisi economica e di necessità di ridurre in particolare il miliardo di debito che il Comune si trascina. Il consigliere agli Stati dei legami con il settore strategico di Ail li ha, sedendo a Berna nella Commissione federale dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia della Camera dei Cantoni, la stessa nella quale è stato attivo per anni Lombardi prima di lui. Tuttavia, nel Cda di Ail entrerebbe quale capodicastero Finanze e il timore che gli aspetti economici possano diventare preponderanti rispetto a quelli, ad esempio, legati alla transizione energetica ha suscitato perplessità. In altre parole, la preoccupazione è che Chiesa possa chiedere ad Ail di aprire un po’ troppo i cordoni della borsa a favore della Città portando la società a ridimensionare gli obiettivi che si è posta. Da lì la lettera, che però – stando a nostre informazioni – potrebbe essere superata già dagli eventi. Sembrerebbe infatti che l’Esecutivo abbia fatto un passo indietro e sia propenso a riproporre Lombardi, mentre Chiesa sembrerebbe essere vicino alla nomina nel Cda del Casinò, nel mirino delle dismissioni.
La lettera di Ail in ogni caso ha il pregio di aver risollevato un altro tema annoso per Lugano: la governance delle sue partecipate. Dopo un parto di oltre dieci anni, a marzo 2024 è stato firmato il rapporto – con riserva da parte dei rappresentanti di Lega, Centro e Udc – stilato dalla Commissione speciale sul messaggio municipale per il nuovo regolamento. Uno degli aspetti centrali è quello di impedire la nomina nei Cda delle società ai consiglieri comunali. Tuttavia, sembrerebbe su spinta della nuova presidente della Commissione – la liberale radicale Natalia Ferrara, che ha preso il posto del leghista Marco Bortolin –, il rapporto è stato ritirato e sono in corso ora nuovi approfondimenti che, ci si augura, dovrebbero portare a un nuovo rapporto in tempi utili affinché dalla prossima legislatura Lugano abbia finalmente un nuovo regolamento.