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Il mortale di Grancia del 2021 torna in aula

A inizio maggio il conducente dell’auto che si cappottò nei pressi del Centro Lugano Sud, causando il decesso di una 17enne, si presenta in Appello

Il luogo dell’impatto letale
24 aprile 2025
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Sterzate repentine. Cambiamenti di direzione finalizzati a schivare ostacoli. Inversioni di marcia azionando il freno a mano. Tutte manovre eseguite ad altissime velocità nei parcheggi del Centro commerciale Lugano Sud a Grancia, che nel febbraio 2021 hanno causato il decesso di una ragazza di 17 anni, passeggera di una Volkswagen Polo bianca guidata da un 20enne. Il giovane neopatentato, secondo la Corte delle Assise criminali di Lugano presieduta da Amos Pagnamenta, aveva «agito mosso dai più futili motivi, alla ricerca dell’adrenalina per appagare il suo ego», e per questo era stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo. Una pena che l’avvocata Anna Grümann, già in prima istanza, aveva ritenuto eccessiva, battendosi per una condanna che non superasse i 24 mesi da sospendere condizionalmente e contestando il dolo. La procuratrice pubblica Margherita Lanzillo aveva, invece, chiesto una pena di 5 anni e 6 mesi.

Il caso, su istanza della difesa, tornerà dunque in aula di fronte alla Corte di appello e di revisione penale (Carp) presieduta da Giovanna Roggero-Will, e composta anche dalle giudici a latere Rosa Item e Francesca Lepori Colombo. A partire dal 7 maggio verrà discussa la durata della pena, ma anche i reati imputati al conducente dell’auto che si era ribaltata e a bordo della quale c’erano anche altri passeggeri: un 16enne che aveva riportato ferite gravi, un coetaneo e un 19enne che avevano subito lesioni di media gravità. Alla Carp si dovrà quindi decidere su una serie di reati minori che Grümann intende in parte contestare.

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