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PdCom, la Pianificazione bacchetta la Città

Il rapporto della commissione è critico e si chiede come sia stato possibile che dopo 10 anni di procedura il documento non sia condiviso dal Municipio

Una veduta della città risalente a qualche anno fa
(T-Press)
3 maggio 2025
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Sono interessanti i contenuti e le proposte del Piano direttore comunale di Lugano (PdCom). Peccato che su alcune proposte e visioni a lungo termine indicate nel documento non ci sia una condivisione unanime nel Municipio. Lo ha rilevato, nel suo rapporto, la Commissione della pianificazione del territorio, che si è chiesta come sia possibile che l’Esecutivo non appoggi maggiormente i contenuti di questo strumento, dopo una procedura durata praticamente dieci anni, con l’implicazione costante del Municipio e dei servizi della Città. Nel rapporto (relatrice Céline Antonini, Prl), ci si interroga: La procedura è stata seguita sufficientemente dall’Esecutivo nelle varie fasi che hanno portato all’elaborazione del documento finale? I commissari si sarebbero aspettati che il PdCom fosse pienamente condiviso dal committente. Altrimenti, occorreva intervenire prima.

Da chiarire cosa non convince

Non solo. Il rapporto mette in evidenza come nel messaggio non sia chiarito cosa non viene condiviso dall’Esecutivo, cosa verrà verosimilmente attuato e cosa invece no. Risultato? Il Consiglio comunale si ritroverà a prendere posizione su un documento non pienamente condiviso dal Municipio, accompagnato da un messaggio senza indicazioni chiare di cosa non convince l’Esecutivo. Un’impresa quantomai ardua. Sebbene concluda auspicando la presentazione a breve da parte del Municipio delle principali misure per attuare le visioni del PdCom, il rapporto appare particolarmente critico su alcuni punti. A cominciare dal mancato coinvolgimento del Legislativo, nonostante la chiara indicazione riportata nel dispositivo di risoluzione della seduta del 15 maggio 2017, quando venne approvato il credito di 1,414 milioni di franchi per elaborare un Masterplan e per la relativa informazione pubblica. Allora, il Consiglio comunale aveva voluto essere informato due volte all’anno in merito all’avanzamento del Masterplan e richiesto all’Esecutivo di sottoporgli discussioni e approvazioni, incaricando il Municipio di redigere in tempi brevi un messaggio di modifica del Regolamento comunale. Il Legislativo aveva pure chiesto di non estendere le superfici edificabili oltre a quanto già previsto nella somma delle singole zone edificabili dei Piani regolatori esistenti.

Le raccomandazioni del Collegio di esperti

Poi che è successo? Il Municipio ha avviato una procedura con l’obiettivo di elaborare un PdCom, scegliendo una via diversa rispetto a quella indicata nel messaggio e votata, sottolinea il rapporto della Pianificazione. Alla fine il Collegio di esperti (di cui facevano parte, oltre a esperti esterni, anche quattro municipali e tre funzionari della Città) ha attributo il mandato per l’elaborazione del PdCom al gruppo dell’architetta Paola Viganò. La Pianificazione richiama il rapporto conclusivo del Collegio che, nelle raccomandazioni per la fase successiva, ha insistito sull’importanza di affrontare una transizione ecologica e digitale della società e di trasformare l’economia urbana in base a due pilastri: l’economia lenta e circolare (per favorire la filiera corta tra produttori, artigiani locali e consumatori) e l’economia della conoscenza (che sfrutta e sviluppa la presenza del polo universitario). Nel messaggio licenziato il 24 ottobre 2024 si legge, tra l’altro, che il PdCom ha l’ambizione di diventare uno strumento privilegiato di comunicazione e di concertazione, ma che occorre valutarne l’attuazione in funzione di Linee di sviluppo e Piano finanziario. Tale gerarchia tra i tre strumenti, sottolinea la Pianificazione, non era definita così all’inizio del progetto.

Carenti gli elementi di politica urbanistica

La commissione dal novembre scorso ha sentito in audizione l’Esecutivo e i servizi e ha posto al Municipio diverse domande ottenendo risposte in febbraio. Risposte ritenute vaghe: “Da una parte, il Municipio è stato strettamente coinvolto in tutte le fasi del progetto e ci si aspetterebbe una piena condivisione del prodotto finale”. Nel messaggio, si legge che “il PdCom esprime in particolare la visione del Team, a tratti molto profilata e non necessariamente condivisa dal Municipio in ogni sua parte o misura prospettata. La sua traduzione nella pratica dipenderà dalle scelte politiche di Esecutivo e Legislativo, i quali conservano piena libertà di scelta e di azione”, sminuendo de facto il ruolo che questo strumento potrà svolgere. La Pianificazione rimarca l’inclusione insufficiente della componente di sviluppo economico. Di più. La politica dell’alloggio avrebbe dovuto avere un ruolo centrale nel PdCom, come raccomandato dal Collegio di esperti: “Il Municipio avrebbe dovuto quindi prestare una maggiore attenzione alla promozione delle necessarie misure pianificatorie volte a favorire il mantenimento e lo sviluppo di abitazioni accessibili”. La commissione considera centrale che la pianificazione futura passi da una riqualifica e potenziamento degli accessi a lago, carenti a Lugano, e si aspetta che il Municipio presenti una tabella di marcia chiara sul potenziamento degli accessi a lago e sulla valorizzazione del Lungolago, constatando come questi elementi della politica urbanistica non abbiano trovato maggiore spazio nel PdCom.

Sorpasso (a destra) della mobilità lenta

La Pianificazione critica pure la visione quantomai vaga del Municipio in merito alla mobilità lenta e a un uso sempre più ridotto dell’auto privata, anche se questa visione era stata esplicitamente voluta dal Collegio di esperti nel 2022. Inoltre, la commissione punta il dito contro l’assenza di sintesi dell’ampia consultazione pubblica. Un’assenza che “porta a chiedersi se l’esercizio di partecipazione sia stato preso sul serio”. Il documento “era stato presentato come uno strumento comunicativo, partecipativo, che dovrebbe essere conosciuto dal pubblico. Era pure prevista l’istituzione di una ‘Casa del piano’ per rendere la visione pianificatoria per il futuro della Città trasparente e condivisa dalla popolazione. Ma il Municipio vi ha rinunciato invocando motivi finanziari e rimandando alle informazioni sul progetto pubblicate sul sito (sito peraltro non aggiornato)”.