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Anche scuola e socialità nei 10 milioni di risparmi

Il capodicastero Finanze di Lugano Marco Chiesa e il gruppo di lavoro per il risanamento finanziario presentano alla Gestione la revisione della spesa

La seduta di Consiglio comunale che ha votato il Preventivo 2025 in cifre rosse di quasi 24 milioni
(Ti-Press)
7 maggio 2025
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L’aperitivo è servito (non quello di Natale dei dipendenti, già soppresso l’autunno scorso), per i piatti forti (leggi proposte di risanamento e dismissione di gioielli di famiglia) bisognerà attendere qualche mese. Una delegazione del Municipio guidata dal capodicastero Finanze di Lugano Marco Chiesa lunedì sera ha presentato alla Commissione della gestione, sommariamente, i risparmi di dieci milioni di franchi, che toccano tutti i dicasteri. L’operazione è dunque riuscita “nel pieno rispetto degli impegni assunti in accordo con il Consiglio Comunale”, come recita il comunicato stampa, alquanto generico, diramato ieri dal Municipio di Lugano che parla “di una revisione critica dei costi per beni e servizi, una gestione attenta del turnover naturale del personale e una selezione mirata dei contributi erogati a soggetti terzi”.

Sono centinaia le riduzioni di uscite

“Queste misure sono state attuate senza dover incidere significativamente a scapito delle risorse interne e senza compromettere la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza”, aggiunge la nota dell’Esecutivo, secondo cui il traguardo “rappresenta un passo importante, frutto di uno sforzo corale tra Municipio, amministrazione e Consiglio comunale, ma siamo consapevoli che si tratta solo dell’inizio di un percorso più ampio e impegnativo”. Un passo importante, però, che ha colpito anche i settori delicati di scuola e socialità, che il Legislativo aveva chiesto di non toccare nell’ultima seduta del 2024. La revisione della spesa consiste in centinaia di tagli, tutti di relativamente piccola entità. In altre parole, una sorta di rifinitura che riduce le uscite rispetto a quanto indicato nel Preventivo 2025. Le riduzioni verranno inserite nel Preventivo 2026 di Lugano e rappresentano l’anticipazione di vere e proprie misure di austerità per far fronte a una situazione finanziaria preoccupante, che è tratteggiata nel Piano finanziario 2025-2028 (provvisorio). Un Piano dal quale emerge un progressivo peggioramento dei risultati d’esercizio, con un disavanzo in crescita a 37 milioni nel 2028, per un totale negativo di gestione corrente sul quadriennio di 111,8 milioni di franchi.

Eliminata la settimana a Mascengo

Inevitabili le critiche sui provvedimenti di circa un milione di franchi sui settori che non avrebbero dovuto subire tagli. Ma, dopo aver interpellato i direttori delle varie divisioni, ha tirato dritto il gruppo di lavoro composto dal segretario comunale Robert Bregy, il direttore della Divisione finanze Giacomo Orlandi, la direttrice delle Risorse umane Ana de las Heras e Mathias Marzorati, direttore del Controllo finanze. Le misure più controverse sono appunto quelle che toccando la scuola: 180’000 franchi sono ricavati dalla soppressione di una settimana di colonia a Mascengo per le classi di quarta e quinta elementare. Questa rinuncia, spiega il sindaco di Lugano Michele Foletti, riguarda «una settimana di vacanza, non didattica, mentre abbiamo mantenuto le settimane didattiche a Campo Blenio e Nante. Siamo uno dei pochi Comuni ticinesi a proporre cinque settimane di scuola fuori sede. Tra l’altro, per la casa di Mascengo paghiamo l’affitto alla Fondazione Vanoni fino al 2032 e stiamo valutando se sia possibile disdire il contratto, oppure di subaffittarla ad altri Comuni».

Informazioni senza motivazioni

Altri 70’000 franchi (dal prossimo settembre) si ricaveranno con la riduzione della cassa (da 90 a 50 franchi) per svolgere le attività extrascolastiche a ogni allievo che frequenta la scuola media. «Abbiamo portato il contributo allo stesso livello di quello che fa la Città di Bellinzona», osserva Foletti. Non è un risparmio ma è una voce di spesa che si riduce per via delle mancate richieste di aiuto, in base al regolamento sociale ratificato dal Consiglio comunale nell’ottobre 2023 ed entrato in vigore lo scorso 1° settembre, giunte alla Città nei primi mesi dell’anno. La Città prevedeva di spendere un milione di franchi, invece, l’uscita stimata si aggira sui 400’000 franchi. Dal canto suo, la capogruppo della Sinistra Nina Pusterla, che fa parte della Gestione, sottolinea come la comunicazione del Municipio riguardo ai risultati raggiunti dal gruppo di lavoro per il risanamento finanziario «sia poco chiara e incompleta, soprattutto nei confronti della cittadinanza. Manca l’espressione di una visione politica e strategica, che vada al di là del lavoro certosino per capire dove ottimizzare e risparmiare. Ma anche concentrandosi solo sui primi passi, e quindi sulla moltitudine di misure che potrebbero essere implementate per risparmiare 10 milioni, manca una rigorosa presentazione delle misure e delle loro ragioni. In base alle informazioni ricevute, inoltre, il patto siglato tra Esecutivo e Legislativo con il rapporto sul Preventivo 2025 (che esortava il Municipio a risparmiare non toccando però gli ambiti di socialità e sostegno), sembra essere a rischio: al di là dell’eventuale ragionevolezza (tutta da verificare, e i dubbi sono tanti) di alcune proposte, questo fatto non depone certo a favore di un agire chiaro e coerente».

L’austerità non risparmia Usi e cultura

Secondo nostre informazioni, tra le centinaia di misure c’è pure il taglio del contributo di 630’000 franchi destinato alla Fondazione per le facoltà dell’Università della Svizzera italiana (Usi). Un contributo storico, che venne istituito dal Consiglio comunale della Città di Lugano nel marzo 1995. Non mancano nemmeno le riduzioni dei contributi alla cultura per l’anno prossimo. A dipendenza delle convenzioni, il Museo d’arte della Svizzera italiana (Masi) dovrà fare a meno di 165mila franchi (sul totale di 3,3 milioni), il Lac di 420mila franchi, su complessivi 9,5 milioni. Meno soldi anche al Musec (84mila franchi) e calano i contributi vari alla cultura (76mila, meno 10%). Colpiti anche l’Orchestra della Svizzera italiana (meno 3%, pari a 25mila franchi su un totale di 750mila) e varie associazioni che dovranno fare i conti con 25mila su 300mila.

Salta pure l’opuscolo Easyvote

Stralciato l’opuscolo dell’Easyvote (risparmio 30’000 franchi), che era stato voluto per favorire la partecipazione politica dei giovani dai 18 ai 25 anni, ai quali un mese prima della consultazione viene inoltrata la documentazione concernente i temi federali. Easyvote venne introdotto in Città diversi anni fa, dopo una mozione votata dal Consiglio comunale. Tagliata anche la voce di spesa riguardo al progetto Lugano Living Lab: meno 120’000 franchi in consulenze esterne. Inoltre, la revisione della spesa riguarda relativamente piccoli interventi, come l’eliminazione di cinque telefoni fissi all’Ufficio statistica, la mancata sostituzione del personale che passerà al beneficio della pensione, una decina di migliaia di franchi per il materiale scolastico e altri 40’000 franchi di risparmio per le derrate alimentari, attraverso l’ottimizzazione degli acquisti.

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