Giorgio Ghiringhelli invita l'autorità cittadina a far rispettare con maggior solerzia il divieto costituzionale entrato in vigore all'inizio dell'anno
Più controlli e maggiore solerzia nel far rispettare il divieto di dissimulare il volto in pubblico: è quanto chiede al Municipio di Lugano la petizione presentata da Giorgio Ghiringhelli, promotore dell’iniziativa popolare ticinese approvata nel 2013 e copromotore di quella federale approvata nel 2021. “A Lugano non è raro vedere delle donne musulmane – probabilmente turiste – che circolano impunemente con il volto coperto, in barba al divieto di dissimulare il volto entrato in vigore a livello cantonale il 1° luglio del 2016 e a livello nazionale il 1° gennaio scorso” scrive Ghiringhelli, che richiama all'ordine anche gli albergatori “che ospitano queste turiste e ai quali compete in primis la responsabilità di informarle del divieto al momento della riservazione della camera”. L'Esecutivo cittadino è caldamente invitato a chiedere alla Polizia comunale di far rispettare le regole.
Secondo Ghiringhelli, c’è “una certa reticenza da parte della polizia a intervenire, anche per non disturbare una categoria di turiste ritenute economicamente preziose per il settore alberghiero. Una situazione che mina il principio di uguaglianza davanti alla legge”. Nella petizione si ricorda che la legge federale sul divieto di dissimulare il viso, entrata in vigore il 1° gennaio 2025, prevede delle eccezioni, tra le quali, una che mira a “proteggere o ripristinare la salute propria o di terzi”. Ghiringhelli sottolinea che “non poche turiste musulmane sfruttano questa eccezione per aggirare furbescamente il divieto indossando delle mascherine anti-Covid, che, in combinazione con il velo islamico e magari anche gli occhiali da sole, ottengono l’effetto di mascherare completamente il viso, come un burqa. Comprensibilmente, in casi del genere la polizia non sa come comportarsi. Chiedo dunque al Municipio di far chiarezza su questo aspetto chiedendo spiegazioni alle competenti autorità federali, in modo da evitare che i cittadini svizzeri vengano presi per il naso”.
Nella petizione sono allegate due foto che sono state scattate nelle scorse settimane a Lugano. Nella prima si vede una donna musulmana velata che indossa una mascherina anti-Covid e che dunque teoricamente non potrebbe essere multata; nella seconda si vede invece una donna musulmana velata che si copre il viso con un niqab e che dunque dovrebbe essere multata, dato che questo pezzo di stoffa ha semmai un significato religioso e non è certo atto a “proteggere o ripristinare” la salute propria o di terzi.