Nell’anno del 40esimo – il 2024 – la dipendenza da alcol continua a farla da padrona, ma anche quelle da sostanze stupefacenti crescono
Il 20% in più in due anni. È marcato l’aumento di pazienti seguiti da Villa Argentina tra il 2022 e il 2024. Il centro terapeutico dell’Associazione Ancora l’anno scorso ha seguito infatti 54 casi, contro i 43 di due anni prima. Come mai, ce lo spiega il direttore Mirko Steiner: «Abbiamo una società in crisi, lo si vede da tanti fattori, c’è una cappa di ansia che ci attanaglia, il Covid che ha lasciato il segno, la violenza, soprattutto quella giovanile, è in aumento negli ultimi anni».
Una società in crisi, che si rispecchia in altri trend che hanno caratterizzato il 2024. «Ci stiamo, come conseguenza di quest’aumento della violenza, specializzando sempre di più nella psicologia e nella psichiatria forensi, quindi nella gestione di casi più pesanti legati al penale». E infatti un’altra delle novità del 2024 è legata alla riorganizzazione logistica, con la centralizzazione dei casi penali nella sede di corso Elvezia. «Sì e questo comporta delle modalità di gestione particolare, con dei controlli maggiorati in quella sede. È necessario avere un’autorità, sono dell’idea che il buonismo sia deleterio. Allo stesso modo di un assistenzialismo eccessivo: il rischio è quello di non riuscire più a reintegrare determinati profili, che invece avrebbero il potenziale per farlo se adeguatamente stimolati». A Viglio sono collocati invece i pazienti volontari con doppia diagnosi ed è pure stato deciso il trasferimento lì del settore amministrativo, per ragioni funzionali e di prossimità. «Abbiamo 25 posti e sono tutti occupati, ma abbiamo dei posti di riserva. È una possibilità per non dover dire di no a nessuno» aggiunge il dottore.
Guardando al profilo medio dell’utenza, sono poche le novità: i tre quarti dei pazienti sono uomini e la maggioranza rimangono giovani dai 18 ai 30 anni, sebbene siano in crescita sia le persone della fascia dai 31 ai 40 anni sia quelle dai 41 in su. I due terzi vengono dal Sottoceneri e quelli volontari rimangono la maggioranza (72%), sebbene i casi penali (26%) siano in aumento. La dipendenza da alcol la fa da padrona ormai da tanti anni e non è una novità. Parlando di sostanze stupefacenti, «si registra negli ultimi anni un ritorno degli oppiacei come calmanti, sebbene il vero problema siano la cocaina e negli ultimi due-tre anni anche il crack. Ultimamente abbiamo anche casi legati alla ketamina, un analgesico potente, come il famoso Fentanyl del quale si parla tanto negli Stati Uniti. Causano una dipendenza molto veloce e possono essere pericolosissime», mette in guardia Steiner.
Come sempre, in Villa Argentina avvengono regolarmente riflessioni e formazioni istituzionali e l’anno scorso è stato posto l’accento in particolare sulla sicurezza del personale lavorativo. Da cosa è dettato? «Questo aspetto, sempre importante – spiega il direttore –, ha assunto rilevanza negli ultimi anni, con la maggior presa a carico di casi penali da un lato e dall’altro con quanto sta succedendo negli ultimi anni nella società». A cosa allude? «Sempre più spesso ci sono casi di conflitto, di minacce e persino di violenze vere e proprie nei confronti di autorità o istituzioni, dalle scuole alla polizia, passando naturalmente anche per il sistema sanitario. Sono casi sempre più frequenti e quindi anche in un ambito potenzialmente a rischio come il nostro vanno prese le precauzioni per assicurare al meglio l’incolumità fisica e psichica dei collaboratori. Abbiamo potenziato le videosorveglianze, gli allarmi sonori, le squadre di intervento, i picchetti, il tutto per garantire una maggiore sicurezza».
Il 2024, infine, è stato un anno anche di ricorrenze: «Abbiamo festeggiato il 40esimo dell’apertura del primo centro. Il primo centro era stato aperto nel 1984 in corso Elvezia, quindi ne abbiamo avuto uno in via Ferri, poi abbattuto, e in seguito è stato acquistato il centro di Viglio, allargatosi negli anni alla stalla adiacente, all’atelier di falegnameria e ad altri spazi presi in affitto – ricorda Steiner –. Per celebrare questo traguardo abbiamo organizzato a fine anno una vendita benefica di tanti oggetti che i nostri pazienti hanno restaurato in tanti anni di lavoro».