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Circonvallazione Agno-Bioggio, Ata: ‘Messaggio da ritirare’

Per l’associazione il costo sarebbe insostenibile. Inoltre, il mancato finanziamento da parte della Confederazione ne confermerebbe l’inadeguatezza

Scene di ordinario caos viario
(Ti-Press / Archivio)
10 giugno 2025
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Un ulteriore ostacolo sul tracciato della circonvallazione Agno-Bioggio (Cab). Dopo il duro intervento del sindaco di Agno, Thierry Morotti – che ha definito il progetto “il peggiore che si potesse presentare” –, arriva anche la presa di posizione dell’Associazione Traffico e Ambiente (Ata).

Il progetto, così com’era stato inizialmente concepito, ha subìto numerose modifiche. Non a caso, il direttore del Dipartimento del territorio (Dt), Claudio Zali, durante la presentazione del messaggio governativo, aveva parlato di un “compromesso”, sottolineando che “siamo consapevoli che non è il tracciato ideale”. Tuttavia, per chi si occupa della tutela ambientale, questo compromesso risulta inaccettabile. Lo afferma Chiara Lepori Abächerli, vicepresidente della sezione ticinese dell’Ata, secondo la quale «questo progetto deturpa in modo inaccettabile la zona a lago del golfo di Agno, un luogo di grande valore paesaggistico, amato e molto frequentato dalla popolazione».

‘Possibili ricorsi legali’

Nella sua presa di posizione, l’Ata evidenzia anche potenziali problemi giuridici che il progetto potrebbe incontrare. Per il Dt, il tracciato previsto – che si svilupperà quasi interamente in superficie, includendo un cavalcavia sopra la ferrovia tra Agno e Magliaso, senza lo svincolo a Bollette e con un’unica uscita alla Piodella – consentirà di evitare aree sensibili, come quella dei Mulini di Muzzano. Ma per l’Ata si tratta di una scelta miope: «Ci chiediamo se un simile tracciato otterrebbe davvero l’approvazione dei tribunali in caso di ricorso, visto che la Legge federale sulla protezione dell’ambiente è piuttosto severa in materia di salvaguardia delle rive di laghi e fiumi», osserva Lepori Abächerli, mettendo in dubbio non solo l’opportunità, ma anche la legittimità della soluzione adottata.

Costi giudicati ‘improponibili’

Un altro nodo cruciale per l’Ata riguarda la spesa complessiva. Il costo totale della Cab è salito a 337,8 milioni di franchi, ovvero 121,1 milioni in più rispetto alle stime del 2019 – ma pur sempre quasi 200 milioni in meno rispetto alle stime del 2023 che hanno portato a rinunciare alla parte interrata –. Il fattore risparmio è stato importante per orientare le scelte del Dt, tuttavia la cifra risulta elevata per Ata, tanto più se si considera che la Confederazione non contribuirà al finanziamento. Come precisa Lepori Abächerli «l’errore di fondo è stato fatto nel 2014 quando la Cab – presentata nel Piano d’agglomerato del Luganese di seconda generazione – non superò l’esame per ottenere il cofinanziamento federale. Invece di accogliere le legittime critiche di Berna, la Commissione regionale dei Trasporti del Luganese (Crtl) – allora guidata dall’ex sindaco di Massagno, Giovanni Bruschetti, ora dal municipale di Lugano, Filippo Lombardi – e il Dt hanno deciso di scaricare l’intero onere finanziario sui contribuenti ticinesi e dell’agglomerato luganese».

Secondo il messaggio cantonale, 195,9 milioni di franchi saranno a carico del Cantone, mentre i restanti 141,9 milioni saranno coperti direttamente dai Comuni che fanno parte della Crtl. Per l’Ata, tale spesa «è improponibile. A maggior ragione vista la situazione delle finanze cantonali e comunali».

Il giudizio negativo della Confederazione

Alla mancata partecipazione finanziaria della Confederazione – «che finanzia le opere che giudica di buona qualità secondo i criteri fissati dalla legge» –, si aggiunge un altro aspetto critico, secondo l’Ata: l’impatto sul traffico. «Nel migliore dei casi, la nuova strada si limiterà a spostare il traffico motorizzato individuale; nel peggiore, rischierà di aumentarlo. Ed è proprio la scarsa efficacia del progetto nel contenere il traffico che ha rappresentato una delle principali critiche della Confederazione».

La vicepresidente, parlando a nome dell’intero comitato, sottolinea che – vista l’assenza di sostegno da parte di Berna e l’opposizione espressa da vari Comuni ed enti, tra i quali l’Associazione liberale radicale ‘Libertà, Energia, Ambiente’ – il messaggio cantonale «andrebbe ritirato. Non ha nemmeno l’approvazione di coloro che dovrebbero esserne i beneficiari. Riteniamo che sarà impossibile convincere i ticinesi ad approvarlo, soprattutto se viene osteggiato da Agno e da molti sindaci del Malcantone».

‘Bisogna puntare sul Tram-treno’

Nel Luganese è in fase di sviluppo anche il progetto del Tram-treno, che secondo l’Ata rappresenta la vera priorità per la mobilità della regione: «Per noi occorre puntare sullo sviluppo di questa linea, compresa quella di Collina – della quale il messaggio postula la soppressione –, con adeguati posteggi d’interscambio alle stazioni, della rete ciclabile, e di molte altre misure atte a spostare il traffico verso il trasporto pubblico o la mobilità dolce, senza escludere qualche puntuale costruzione stradale». Attualmente anche il Tram-treno si trova in un momento delicato a causa dell’aumento delle previsioni di spesa, e Ata vorrebbe «che fossero apportati dei correttivi che ne migliorino l’efficacia e ne diminuiscano i costi. Crediamo sia chiaro a tutti che entrambi i progetti per il Luganese non sono finanziabili».

In conclusione, Lepori Abächerli lancia un monito: «Si tenga presente che il Tram-treno è in gran parte a carico della Confederazione (un contributo di 466,8 milioni su un totale di 759), mentre la Cab non lo è per nulla. Al netto di tutte le motivazioni che attengono a una corretta pianificazione territoriale e a un parsimonioso uso del suolo, questa sola argomentazione dovrebbe bastare a respingere senza ripensamenti un progetto sbagliato».

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