In Ticino e a Lugano si susseguono appelli e sensibilizzazioni sulla crisi umanitaria in corso. Dalla stazione la protesta scende in Piazza Riforma
“Il silenzio non è più un’opzione. Basta complicità svizzera con il genocidio”: è all’insegna di questo slogan che diverse persone hanno preso parte stasera al corteo organizzato dal Coordinamento unitario a sostegno della Palestina. Un corteo partito dalla stazione ferroviaria di Lugano e arrivato per un presidio in Piazza della Riforma a Lugano, dove si è unito allo sciopero organizzato da due donne coraggiose: Carmen De Grazia e Caroline Gerster. Le due attiviste hanno richiamato le Convenzioni di Ginevra e il ruolo di garante della Svizzera. La protesta e la richiesta di intervento al Consiglio federale ha ormai assunto dimensioni importanti. Tanto che vi hanno aderito anche parecchi Comuni ticinesi. Insomma, la sensibilizzazione sulla crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza, dove la situazione si fa sempre più difficile per la popolazione residente. Lo ha confermato nei giorni scorso il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa con parole forti a Rainews24: A Gaza “la situazione resta disastrosa, drammatica e disumana. Il sistema sanitario è saltato completamente, mancano medicinali, igiene, acqua, manca il cibo da mesi e la popolazione è affamata. Sono esterrefatto, non riesco a capire il senso di tutto questo che va oltre ogni limite comprensibile”. Il Gran Consiglio, intanto, ha approvato una risoluzione generale di condanna delle violazioni del diritto internazionale e umanitario a Gaza, e relativo appello al Consiglio federale. Su spunto dell'Mps, l’Ufficio presidenziale del parlamento ha fatto sua la proposta che è stata sostenuta dal plenum.