Cala la quota rosa all’interno dell’azienda luganese. Il 59% dell’elettricità distribuita è rinnovabile
Passi avanti in ambito di sostenibilità, ma passi indietro su uno degli obiettivi dichiarati di Ail Sa: l’uguaglianza di genere. Nel Rapporto integrato 2024, l’Azienda industriale di Lugano si presenta come un’impresa in piena trasformazione, grazie all’ampliamento a sette membri della Direzione, alla messa in servizio di un nuovo sistema di controllo in tempo reale delle reti e al graduale abbandono dei combustibili fossili. Ma accanto a questi elementi positivi, emergono alcune cifre meno brillanti: la quota femminile è scesa sotto la soglia del 15%, e quasi il 9% del gas distribuito proviene dalla Russia.
Sul piano operativo, Ail sta sviluppando la ‘Pianificazione Energetica del Territorio’, una strategia che guarda al 2050 e punta su investimenti mirati in produzione rinnovabile e infrastrutture moderne. Solo nel 2024, sono stati investiti 41 milioni di franchi, con circa il 20% destinato alle energie termiche e rinnovabili. A conferma del cambio di passo, la produzione fotovoltaica è cresciuta del 33% e la produzione complessiva da fonti rinnovabili ha raggiunto 126’914 MWh (27’735 MWh sono stati generati direttamente dagli impianti di Ail Sa), con un +36% rispetto all’anno precedente.
Ail punta inoltre a raddoppiare la quota di biogas fornita ai clienti entro il 2030, passando dal 10% attuale al 20%, con un incremento progressivo del 2% annuo, con l’obiettivo di garantire “una fornitura sempre più sostenibile”. Il resto del gas distribuito quest’anno proviene da: Algeria (34,3%), Gnl di origine mista (23,8%), Azerbaigian (16,7%), Norvegia e Olanda (9,6%), Russia (8,9%), Libia (2,3%) e il rimanente di produzione italiana.
Nel 2024 Ail ha aumentato il numero degli apprendisti (da 14 a 21) e dei collaboratori totali (da 451 a 469, +4%), ma ha diminuito la quota rosa sia tra questi ultimi che tra i quadri. Nonostante l’aumento complessivo degli effettivi, a conferma della continua crescita, il numero di collaboratrici è calato dal 15,1 al 14,9% attestandosi a 70. A queste si aggiungono 2 donne su un totale di 26 quadri d’azienda: solo una su sette in direzione e nessuna nel Consiglio d’amministrazione. Come nota positiva va segnalato che rispetto al 2023 l’azienda ha registrato un calo del 30% degli infortuni professionali e il secondo posto Family Score nella categoria grandi aziende a livello ticinese.