In vista della votazione sulle zone 30, il Municipio risponde a un’interrogazione del gruppo Avanti con Ticino&Lavoro: ‘Nessun impatto sui flussi’
Fin dalla sua realizzazione, il Piano viario del Polo di Lugano (Pvp) ha suscitato dibattiti. Ancora oggi, soprattutto in vista della votazione autunnale in città sulle future zone 30, il tema del traffico continua a rappresentare una delle principali criticità percepite dalla popolazione luganese. A queste preoccupazioni, il Municipio ha risposto a un’interrogazione presentata dal consigliere comunale Michele Codella (Avanti con Ticino&Lavoro), firmata anche dagli altri rappresentanti del gruppo.
Nella risposta, l’Esecutivo ricorda che “gli interventi principali del Piano viario sono stati attuati nel 2012 con l'apertura della galleria Vedeggio-Cassarate”, da quel momento sono stati svolti due monitoraggi “concernenti i volumi di traffico, l'utenza del trasporto pubblico e i tempi di percorrenza di auto e bus”: il primo nel 2013 e il secondo nel 2015. Nell’esito di questi due esami, ormai vecchi di 10 e più anni, era emerso che gli obiettivi iniziali del Pvp erano stati raggiunti “grazie a fluidificazioni delle arterie principali dovute alla circonvallazione della galleria, alla riduzione dei flussi nell'area più centrale e a una stabilità nei tempi di percorrenza”.
Oltre a quelle del Pvp, in questi anni il Comune ha svolto diverse analisi riguardanti gli assi stradali della città. Tra questi vi è quella della possibile svolta a sinistra dal ponte di via Maggio su viale Cassarate: “Gli esiti delle analisi hanno portato a valutare non attuabile la misura, in quanto comprometterebbe la gestione del nodo semaforico superando la capacità massima”. Un altro report è stato realizzato sulla strada di fronte alla chiesa del Sacro Cuore: “L’apertura del doppio senso su Corso Elvezia tra via Balestra e via Zurigo/Madonnetta è già stata analizzata negli scorsi anni. Un nuovo e più rapido allacciamento tra due comparti cittadini, causerebbe un aumento complessivo dei veicoli che sfrutterebbero le direttrici nord-sud. Ciò comprometterebbe la funzionalità del nodo semaforico all'altezza dell'Università in ora di punta della sera”.
In vista della votazione comunale sull’introduzione di nuove zone 30, il Municipio ha ribadito che le aree interessate saranno esclusivamente “strade secondarie a vocazione residenziale”. Le arterie principali, ovvero quelle di ordine gerarchico superiore, non verranno coinvolte, e pertanto “la viabilità di collegamento non subirà ripercussioni legate all’introduzione delle zone 20/30”.
Un altro punto sollevato dai cinque consiglieri riguarda il possibile collegamento diretto tra Loreto e l’uscita autostradale di Lugano Sud: “La strada di cabotaggio (collegamento tra Stazione Ffs e Lugano Sud), opera cantonale e inserita a titolo indicativo nel Piano regolatore, non ha mai assunto forza giuridica in quanto non è mai stata approvata dal Gran Consiglio”, ha ricordato l’Esecutivo, precisando inoltre che “la proposta di ripristino del cabotaggio è superata dagli eventi (come il progetto stazlu2, ndr) e non più applicabile”.